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I Tabiàs


By ddm - Posted on 15 February 2010

Coloro i quali alzassero lo sguardo oltre il centro abitato, sarebbero colpiti da un cielo dalle mille sfumature diverse, legate al variare delle ore e delle stagioni, dalle crode così ricche di creste e di picchi, dal verde, ora chiaro ora intenso, dei prati e boschi e infne dai rustici che, interrompendo la visione, la vivacizzano come in un paese di folletti e di gnomi. Questi muti testimoni ci ricordano un passato di grandi fatiche e sforzi, d’alzate mattutine, di rastrellate pazze al sopraggiungere di un temporale e della fatica invernale quando si svuotavano perché il feno estivo veniva portato a valle.

La loro struttura, a volte semplicissima a volte più varia, ci illustra la grande adattabilità e ingegnosità dei costruttori del passato. I quali, con travi e pietre senza l’aiuto di alcun collante, riuscirono ad ottenere rustici che, sfdando le grandi nevicate invernali, i forti venti e le scroscianti piogge, hanno saputo resistere per lustri e decenni, (come ci testimoniano le date incise sulla “cólmin”). Nella maggior parte dei casi utilizzati da più famiglie, seppero rinsaldare quello spirito di collaborazione e aiuto che in passato tanto giovò alla comunità.

Sul territorio comunale si possono attualmente contare oltre 490 rustici che presentano differenti livelli di conservazione. Quelli ancora in buono stato, hanno perso gran parte del vecchio utilizzo (magazzini di feno) e sono mèta di scampagnate per qualche ora di relax e di svago