You are hereUno sguardo su Lozzo di Cadore / Malga Pian dei Buoi
Malga Pian dei Buoi
Nel paesaggio alpino le malghe occupano, al pari dei rifugi, uno spazio privilegiato, a tal punto da influenzare la memoria dei vecchi quanto la fantasia dei giovani. Una linea ideale unisce le generazioni, un tramite fatto di sapori, di odori, di muggiti. Cose semplici all’apparenza lontane nel tempo, irraggiungibili anche nell’era della velocità e dell’informazione virtuale. Anche se negli ultimi tempi si assiste alla rivalutazione del contenuto qualitativo dei prodotti è solo passando una giornata a stretto contatto con i lavori, e la vita in genere della malga, che se ne gradisce la genuinità fino in fondo. Il Pian dei Buoi offre questo tipo di opportunità con la Casera delle Armente o Casera dele Vace posta sul lato settentrionale del Col Cervèra e facilmente raggiungibile dallo svincolo dei sentieri di Pian dei Buoi.
Superstite funzionante del più complesso sistema produttivo dela Monte di Lozzo, soddisfava il fabbisogno alimentare insieme alla Casera dele Féde (delle pecore) rasa al suolo negli anni ottanta, alla Casera di Valdazéne non più utilizzata per l’attività originale. Ma l’attenzione principale si rivolge oggi agli itinerari ad anello che collegano le varie strutture consentendo la rivisitazione in senso naturalistico-ambientale dell’intero altipiano.
La ricchezza floristica, influenzata dalla situazione dell’altipiano ricco di acque sorgive, zone palustri, pascolo e bosco, è determinata dalle diversità delle specie presenti. In primavera lo spettacolo è offerto dalle fioriture di gialla Caltha palustris, dalla magica scenografia di velenose Aconite. Ma per i più attenti la ricerca prosegue alla scoperta delle più rare e protette orchidee come l’inconfondibile Pianella della Madonna (Cypripedium calceolus) o la profumatissima Nigritella (Nigritella Nigra), fino alla carnivora Pinguicula; non manca per i tradizionalisti la Stella alpina (Leontopodium alpinum).
Capita anche, trovandosi sul sentiero fuori orario, specialmente al mattino molto presto, di incontrare il Cervo che cerca riparo per il giorno ed alzando lo sguardo l’Aquila che inizia invece la ricerca del pasto quotidiano. In primavera il padrone assoluto delle isole prative è il Fagiano di monte, più comunemente chiamato Gallo forcello, i cui richiami amorosi eccheggiano per l’intera valle fin dalle ultime ore della notte. È un mondo antico quello della malga, quando la impagabile fatica produceva passione e amore per tutto ciò che circondava il semplice vivere del giorno estivo, tra albe dorate e rossi tramonti.