Non “c’era una volta” io direi “c’è adesso”.
Diciamocelo francamente, l’allusione fa parte del normale linguaggio di questa amministrazione. Infatti, già nel primo numero del bollettino comunale, si parla del museo della latteria come “…patrimonio che, molto probabilmente, potrebbe essere più consistente se molti oggetti usati per la lavorazione del latte, molti documenti della Latteria e molte foto storiche non fossero finite in svariate collezioni private“. Nel secondo numero, riguardante la maglia nera in Veneto per la differenziata viene scritto “...bisogna dire che questi sono peccati veniali rispetto a chi, fino a non moltissimi anni fa, ha sversato i residui delle lavorazioni magari nel lago” . E per finire, siccome non c’è due senza tre, hanno voluto ripetersi nel terzo numero laddove si parla del Casermone (fù Caserma) di Soracrepa “Riusci (il Sig.re De Rossi) persino a condizionare il copogruppo di minoranza in Consiglio comunale che, dimenticandosi di quanto la comunità di Lozzo abbia sofferto per questo bene, invito l’Amministrazione comunale a trattare con il “signore” in questione”.
C’è sicuramente da riconoscere un merito all’Amministrazione: avere indicato ogni volta il colpevole in modo certo!!!!! oppure no?!?!
Chi sono coloro che hanno utilizzato gli oggetti di proprietà della latteria per farli rientrare in proprie collezioni private? Qui potrebbero essere inclusi tutti coloro che volontariamente hanno prestato la propria opera, per la realizzazione del Museo della Latteria e coloro che successivamente hanno portato avanti l’associazione Latteria sociale ?
Chi sono coloro che hanno sversato i residui di lavorazione magari nel lago? Possono essere tutti coloro che hanno fatto impresa, sul territorio del comune di Lozzo, dall’epoca della rivoluzione industriale sino ad oggi?
Chi mai sarà quel fantomatico capogruppo di minoranza che si sarebbe fatto condizionare da De Rossi? Alla fine anche in questo caso “il colpevole” può essere annoverato fra tutti i capigruppo della minoranza che si sono succeduti dall’inizio della “querelle” Casermone (fù Caserma) di Soracrepa.
Ah si, ma tra i capigruppo di minoranza ci sono anch’io e quindi, stimolato anche dal bloz, vorrei dare una breve risposta. Devo però prima fare una doverosa premessa. Io e gran parte dei valorosi concittadini, proprio perchè abbiamo a cuore il nostro territorio, vorremo che l’altopiano avesse finalmente una fruibilità turistica e che quindi venisse fatto un progetto serio su “Pian dei buoi”, ivi compreso il Casermone e il suo utilizzo futuro. Interrogati su ciò il sindaco ha dato una risposta alquanto vacua, o perlomeno non sicuramente degna di chi a deciso di spendere 240.000 € per riacquistare un bene che era già nostro, spese legali escluse. Mi sembra quantomeno normale che quando un’Amministrazione acquista un’immobile deve sapere cosa farne e non affidarsi ad un generico ” …rientrare in un piano generale d’uso a scopi turistico-ricettivi e produttivi…“, si chiama “progettualità”. Per quanto riguarda l’aspetto economico, il sindaco, nel bollettino, vuole forse farci credere che i soldi sono piovuti dal cielo? Perchè non ha spiegato la provenienza di questi soldi, come sarebbe giusto per completezza d’informazione? Perchè non ci ha detto quanto pensa dovrà spendere ancora l’amministrazione per concludere la “querelle” giudiziaria? Quanto dovrà spendere per la sistemazione dell’immobile?
Mi si accusa di essere stato condizionato dal sig.re De Rossi, io manco lo conosco il signore in questione!!! Cari amministratori, non solo voi ma anche noi, gruppo di minoranza, abbiamo una testa per pensare, eppure voi accusate!!!
In relazione al fatto che avrei dimenticato quanto la comunità abbia sofferto per questo bene, sarà ma ricordo però molto bene quanto l’Amministrazione ha dovuto esborsare per non avere la tanta decantata “piena proprietà del bene“. In tal senso, il mio invito aveva solo un fine, quello cioè di cercare una via stragiudiziaria al fine di risparmiare ulteriori ingenti esborsi per spese giudiziarie, senza contare il tempo ancora necessario per giungere ad una conclusione. Mi chiedo quindi: chi è che ha dimenticato quanto la comunità abbia sofferto? Cercare una via stragiudiziaria non vuol dire regalare niente a nessuno e tanto meno al signore di cui sopra, ma cercare un accordo che restituisca quanto prima l’immobile alla comunità. Nel caso non si riesca a giungere all’accordo, in sede giudiziaria si potrà dire di avere cercato anche questa via (sicuramente più economica!!!).
Ecco perchè, cara Amministrazione, se queste accuse sono rivolte a me, sono accuse completamente infondate. Forse dovreste essere voi a fare progetti più concreti e non mielose ed imprecise campagne elettorali su bollettini comunali. Non dovreste dimenticare che i soldi che spendete non sono solo vostri ma anche dei vostri concittadini che vi hanno incaricato pro-tempore di gestirli; la spesa va fatta in modo preciso e lungimirante e, noi cittadini, abbiamo il diritto di sapere come vengono spesi.
Per concludere, solo le favole iniziano con c’era una volta e le favole si raccontano ai bambini; si vogliono quindi raccontare favole ai propri concittadini? Io preferisco affrontare i problemi in modo più concreto e quindi c’è adesso un problema, lo vogliamo risolvere da adulti o da bambini?