interrogazione al fine di conoscere gli intendimenti del sindaco in merito alle modalità interpretative e di redazione di interpellanze, interrogazioni e mozioni
Alla
AMM.ONE COMUNALE DI
LOZZO DI CADORE
Lozzo di Cadore 31-05-2011
Il sottoscritto Calligaro Ivano, nella sua qualità di cons. comunale, capo gruppo di minoranza, formula la presente interrogazione al fine di conoscere gli intendimenti del sindaco in merito alle modalità interpretative e di redazione di interpellanze, interrogazioni, mozioni, avuto riguardo a quanto affermato sul tema dal primo cittadino in occasione dell’ultima seduta del Consiglio comunale.
Lo scrivente, evidenziando e ribadendo il proprio difforme pensiero in proposito, intende sottolineare come la odierna richiesta di chiarimento si renda necessaria al fine di conoscere l’esatto e definitivo intendimento del sindaco in merito alle sue su richiamate, inusuali esternazioni e conoscere altresì se il medesimo sindaco ritenga di dover confermare il senso di dette esternazioni o, per caso, provvedere ad una opportuna rettifica.
Il sottoscritto si riferisce, in particolare, al fatto che:
- le interrogazioni e le interpellanze della minoranza risulterebbero di difficile comprensione;
- le medesime sarebbero prolisse e, soprattutto, conterrebbero domande e richieste di natura squisitamente tecnica e pertanto andrebbero rivolte direttamente ai responsabili d’area e dei servizi interni al Comune.
Quanto sopra descritto, al di là del modo inurbano con il quale tali fuorvianti concetti sono stati espressi, merita una doverosa messa a punto da parte dello scrivente. L’affermazione del sindaco (in particolare in riferimento al sovrastante punto 2) costituisce una evidente alterazione della realtà dovuta ad inosservanza e travisamento della normativa vigente in materia.
Il sottoscritto ha consultato esperti di organizzazione e di ordinamenti comunali ed ha visionato il TU 267. Ebbene, non è stato possibile trovare alcunché che riservi all’interrogante/interpellante l’onere di rivolgere ai dipendenti comunali le proprie istanze qualora esse riguardino particolari aspetti tecnici inerenti l’amministrazione o la gestione dell’Ente Comune. Nè esiste alcun riferimento al fatto che l’attività ispettiva e di controllo delle minoranze debba passare attraverso il diretto coinvolgimento dei dipendenti comunali.
Ribadisco pertanto che non compete agli interpellanti porre quesiti di qualsivoglia natura ed aspetto, circa conduzione dell’Ente, ai responsabili dei vari servizi. La sede per formulare i quesiti attinenti la realtà comunale è quella istituzionale, ossia il Consiglio Comunale e le risposte alle istanze poste -dettagliate, esaustive, puntuali ed obbligatorie- competono, quale precipuo dovere istituzionale, al sindaco o ad un assessore da questi delegato.
E’ il sindaco che deve, semmai, farsi parte diligente e reperire dalle strutture poste alle sue dirette dipendenze (attraverso magari il segretario comunale) tutti quegli elementi tecnici tali da consentire una puntuale evasione delle istanze formulate dagli interroganti/interpellanti.
Con tutta evidenza, si tratta di aspetti connessi a precise competenze nell’ambito di ciascun ruolo assegnato dalla legge e dai regolamenti e statuti a chi siede, con finalità, scopi e mansioni differenziate, sugli scranni del Consiglio Comunale.
Ognuno insomma deve svolgere la sua funzione senza, da un lato, invasioni di campo e, dall’altro lato, senza improprie attribuzioni (magari atte a scansare precise responsabilità e precipui compiti). Qui non si può equivocare, nè assegnare arbitrariamente ai rappresentanti della minoranza facoltà, mansioni e ruoli che a questi non competono e che sono invece parte integrante ed essenziale dei doveri del Sindaco.
Per inciso, l’interrogante trova molto strano il fatto che, rispondendo ad interpellanze di chi ci ha preceduto, lo stesso sindaco abbia più volte allegato, nelle sue risposte, dichiarazioni sottoscritte dai vari responsabili d’area. Non sembra forse questo appena descritto un elemento di evidente contraddittorietà comportamentale rispetto a casi analoghi prospettati e documentati nel recente passato?
Riassumendo l’intera vicenda, il sottoscritto desidera insomma sapere se quanto dichiarato dal sindaco nella citata seduta del 29/04/2011 debba essere oggetto di doverosa rivisitazione e correzione o se, diversamente, il sindaco intenda perseverare e confermare in toto quanto a suo tempo inopportunamente esternato.
Sia comunque chiaro che l’interrogante, confermato più che mai nelle sue buone ragioni, continuerà a porre i suoi quesiti unicamente nella sede a ciò deputata, indirizzando detti quesiti a chi di dovere ed esigendo risposte esaustive nei termini di legge previsti.
Distinti saluti.
il consigliere capogruppo
Ivano Calligaro
per condivisione: consigliere Marta Francesco