Umido innovativo, forse no?!?!?
Ho ricevuto anch’io quello “spettacolare” volantino di notizie dal Comune e mi sono chiesto se veramente credono che i contenitori dell’umido siano qualche cosa d’innovativo, nel nostro paese. Non so a voi ma a me è venuto subito in mente il “Composter” che io, come tanti altri cittadini di Lozzo, abbiamo già nell’orto o nel giardino da più di 20 anni, come fatto notare anche in un articolo pubblicato su Bloz.
Se qualcuno non sapesse che cos’è il “Composter”, ve lo svelo subito chiamando in aiuto wikipedia:
La compostiera (dal inglese composter) o biocompostiera è un contenitore atto ad accogliere la frazione organica dei rifiuti solidi urbani durante la sua decomposizione aerobica. La compostiera può essere fatta di plastica, ma ne esistono diversi modelli artigianali anche autocostruiti in legno e metallo.
La conformazione della compostiera ideale dovrebbe essere studiata per favorire l’ossigenazione del materiale organico. Il modo più semplice per realizzare una compostiera è quello di prendere 4 pallet e legarli insieme in modo da formare un cubo di circa un metro di lato.
Il prodotto che si ottiene è il compost.
Il compost può essere utilizzato come fertilizzante su prati o prima dell’aratura. Il suo utilizzo, con l’apporto di sostanza organica migliora la struttura del suolo e la biodisponibilità di elementi nutritivi (azoto). Come attivatore biologico aumenta inoltre la biodiversità della microflora nel suolo.
Ora voglio fare una proposta innovativa 😆 , perché non fare in modo di risparmiare anche gli 85 euro/tonnellata o ridurne la quantità sensibilizzando la gente al compostaggio, in modo che chi già ha la composteria continui ad utilizzarla e chi non c’è là se la procuri per il tramite del Comune.
A questo punto sorge spontanea una domanda, ma chi già utilizzava la composteria non è che con la comparsa dei contenitori dell’umido smetterà di fare compostaggio e di conseguenza vi sarà un’aumento nella produzione di umido da smaltire?
Voglio rivolgere un’ultimo quesito a lor signori amministratori, con il titolo “Raccolta rifiuti:parte la differenziata” volete dire che sino ad ora le campane del vetro, della carta e i bidoni della plastica non servivano a differenziare? Se fosse così, ora è chiaro perché Lozzo viaggi ad un livello di differenziata al di sotto del 35% e paghi così per intero l’ecotassa.
Qui di seguito un interessante filmato sul compostaggio, che risale al 1993. Pensate un pò all’innovazione dei nostri amministratori, a distanza di 17 anni in modo illuminato pensano che “gli esperti e anche secondo le famiglie che stanno già operando questa differenziazione (separazione della componente organica umida dagli altri rifiuti) si dovrebbe ridurre la quantità dei rifiuti indifferenziati del 50 per cento”.