Interpellanza su deposito inerti e ramaglie in zona “nuovo campo sportivo”.

Alla Amm.ne Comunale di
Lozzo di Cadore

Interpellanza con preghiera di risposta scritta su deposito inerti e ramaglie in zona “nuovo campo sportivo”.

i sottoscritti Ivano Calligaro e Francesco Marta, consiglieri comunali del gruppo di minoranza denominato Lega Nord – Per la Gente di Lozzo, si pregiano formulare la presente interpellanza con riguardo alla situazione determinatasi nell’area prospicente il nuovo campo sportivo.

La situazione attuale della suddetta area a prevalente destinazione di utilizzo turistico-sportivo, richiede da parte degli interpellanti una breve illustrazione che delinei compiutamente lo stato
da noi testé verificato.

Gli scriventi hanno valutato positivamente la sistemazione dell’area adibita a parcheggio adiacente lo spogliatoio del campo sportivo. Tale area verrà definita superiore, giacché i parcheggi si estendono anche nella successiva e sottostante area che continua ad essere occupata da estesi depositi di ramaglia e materiale di risulta da scavi ed opere similari.

A quanto risulta agli interpellanti, l’area in parola dovrebbe essere ricompresa fra quelle – lo ribadiamo – a finalità sportivo-turistiche; inoltre la superficie adibita a parcheggio non può essere modificata, sempre a quanto risulta ai sottoscritti, senza aver prima sottoposto le eventuali modifiche al piano regolatore al necessario iter autorizzativo.

I sottoscritti sono fermamente convinti che queste aree, destinate a parcheggio nel piano regolatore, debbano essere recuperate funzionalmente a questa destinazione in ragione del fatto che, finora, buona parte di esse è stata sfruttata per attività che niente hanno a che fare con tale funzione. La pulizia dal deposito di ramaglie attuata sul piano superiore dei parcheggi, direttamente adiacente allo spogliatoio, va in questa direzione.

Gli interpellanti ritengono anche che, una volta effettuata la pulizia e la sistemazione delle scarpate, l’area debba essere destinata solo ed esclusivamente ad area parcheggio evitando accumuli di qualsivoglia natura che generano solo degrado, come si può ben vedere dalle foto allegate.

Gli scriventi consiglieri immaginano la possibilità che in un prossimo futuro si possano organizzare eventi, anche sportivi, in grado di richiamare notevoli quantità di persone: le aree parcheggio in parola dovranno servire ad accogliere queste persone. Per un evento di grande portata localizzato al centro di Lozzo, quale posto migliore per parcheggiare l’auto e prendere un servizio navetta per il centro del paese o incamminarsi a piedi verso il medesimo?

Orbene, avendo verificato che sono in atto cospicui movimenti di terra relativamente all’area parcheggi inferiore (quella per intenderci dove trova posto un deposito di bombole di gas), gli interpellanti vorrebbero essere edotti relativamente ad alcune possibili domande che ci siamo posti:

  • con il recente recepimento da parte della Regione Veneto della normativa generale sui rifiuti, gli accumuli di ramaglia e terra di risulta volumetricamente ben superiore ai 30 mc e stoccati da qualche anno che abbiamo documentato nelle nostre fotografie sono da ritenersi una discarica abusiva o no?
  • la nostra amministrazione, nell’aver compiuto i movimenti terra sia sul piano superiore che, parzialmente ma su vasta area in quello inferiore, dispone di tutte le autorizzazioni necessarie anche alla luce del recentissimo recepimento delle pur vecchie normative riguardanti il trattamento dei rifiuti? (a noi risulta che quei depositi siano configurabili come rifiuti e quindi il loro trattamento possa essere autorizzato solo dopo aver sottoposto il rifiuto ad adeguata analisi tenendo conto che, se di rifiuto si dovesse trattare, il trattamento/trasporto deve essere effettuato da ditta autorizzata)
  • di primo acchito sembra che, sempre nell’area inferiore, vi sia la volontà di coprire con del materiale (di quale provenienza? siamo sicuri che non sia un rifiuto? sono state fatte le analisi se richieste?) i depositi sottostanti: non crede l’Amministrazione che questa sia una manovra poco raccomandabile senza aver prima appurato se trattasi di trattamento di rifiuto non autorizzato?
  • l’area totale adibita a parcheggio, al di là di ogni autorizzazione inerente la movimentazione di terra e/o rifiuti che è stata fatta e si sta facendo, verrà alterata o si otterrà una ridefinizione dell’area a parità di superficie? se dovesse essere alterata l’Amministrazione dispone di tutte le autorizzazioni conseguenti da produrre in copia ai sottoscritti?

Come si può evincere da quanto fin qui esposto, gli interpellanti si pregiano richiedere, in definitiva, quali provvedimenti l’Amministrazione intenda prendere per ovviare alle anomalie sopra evidenziate e rispondere ai questi fin qui posti.

In particolare gli scriventi desiderano essere informati su quanto l’esecutivo intende mettere in campo per ovviare a quelle che le vigenti normative definiscono una discarica; e tutto ciò anche in considerazione – lo ribadiamo – della già citata specifica destinazione urbanistica e di vincolo dei suoli interessati alle nostre osservazioni.

In attesa di esaustivo riscontro scritto nei termini temporali fissati dal regolamento e dal T.U. 267/2000 e della successiva discussione in consiglio comunale, gli scriventi porgono distinti saluti.

Lozzo di Cadore, 31-05-2011

interrogazione al fine di conoscere gli intendimenti del sindaco in merito alle modalità interpretative e di redazione di interpellanze, interrogazioni e mozioni

Alla
AMM.ONE COMUNALE DI
LOZZO DI CADORE

Lozzo di Cadore 31-05-2011

Il sottoscritto Calligaro Ivano, nella sua qualità di cons. comunale, capo gruppo di minoranza, formula la presente interrogazione al fine di conoscere gli intendimenti del sindaco in merito alle modalità interpretative e di redazione di interpellanze, interrogazioni, mozioni, avuto riguardo a quanto affermato sul tema dal primo cittadino in occasione dell’ultima seduta del Consiglio comunale.

Lo scrivente, evidenziando e ribadendo il proprio difforme pensiero in proposito, intende sottolineare come la odierna richiesta di chiarimento si renda necessaria al fine di conoscere l’esatto e definitivo intendimento del sindaco in merito alle sue su richiamate, inusuali esternazioni e conoscere altresì se il medesimo sindaco ritenga di dover confermare il senso di dette esternazioni o, per caso, provvedere ad una opportuna rettifica.

Il sottoscritto si riferisce, in particolare, al fatto che:

  • le interrogazioni e le interpellanze della minoranza risulterebbero di difficile comprensione;
  • le medesime sarebbero prolisse e, soprattutto, conterrebbero domande e richieste di natura squisitamente tecnica e pertanto andrebbero rivolte direttamente ai responsabili d’area e dei servizi interni al Comune.

Quanto sopra descritto, al di là del modo inurbano con il quale tali fuorvianti concetti sono stati espressi, merita una doverosa messa a punto da parte dello scrivente. L’affermazione del sindaco (in particolare in riferimento al sovrastante punto 2) costituisce una evidente alterazione della realtà dovuta ad inosservanza e travisamento della normativa vigente in materia.

Il sottoscritto ha consultato esperti di organizzazione e di ordinamenti comunali ed ha visionato il TU 267. Ebbene, non è stato possibile trovare alcunché che riservi all’interrogante/interpellante l’onere di rivolgere ai dipendenti comunali le proprie istanze qualora esse riguardino particolari aspetti tecnici inerenti l’amministrazione o la gestione dell’Ente Comune. Nè esiste alcun riferimento al fatto che l’attività ispettiva e di controllo delle minoranze debba passare attraverso il diretto coinvolgimento dei dipendenti comunali.

Ribadisco pertanto che non compete agli interpellanti porre quesiti di qualsivoglia natura ed aspetto, circa conduzione dell’Ente, ai responsabili dei vari servizi. La sede per formulare i quesiti attinenti la realtà comunale è quella istituzionale, ossia il Consiglio Comunale e le risposte alle istanze poste -dettagliate, esaustive, puntuali ed obbligatorie- competono, quale precipuo dovere istituzionale, al sindaco o ad un assessore da questi delegato.

E’ il sindaco che deve, semmai, farsi parte diligente e reperire dalle strutture poste alle sue dirette dipendenze (attraverso magari il segretario comunale) tutti quegli elementi tecnici tali da consentire una puntuale evasione delle istanze formulate dagli interroganti/interpellanti.

Con tutta evidenza, si tratta di aspetti connessi a precise competenze nell’ambito di ciascun ruolo assegnato dalla legge e dai regolamenti e statuti a chi siede, con finalità, scopi e mansioni differenziate, sugli scranni del Consiglio Comunale.

Ognuno insomma deve svolgere la sua funzione senza, da un lato, invasioni di campo e, dall’altro lato, senza improprie attribuzioni (magari atte a scansare precise responsabilità e precipui compiti). Qui non si può equivocare, nè assegnare arbitrariamente ai rappresentanti della minoranza facoltà, mansioni e ruoli che a questi non competono e che sono invece parte integrante ed essenziale dei doveri del Sindaco.

Per inciso, l’interrogante trova molto strano il fatto che, rispondendo ad interpellanze di chi ci ha preceduto, lo stesso sindaco abbia più volte allegato, nelle sue risposte, dichiarazioni sottoscritte dai vari responsabili d’area. Non sembra forse questo appena descritto un elemento di evidente contraddittorietà comportamentale rispetto a casi analoghi prospettati e documentati nel recente passato?

Riassumendo l’intera vicenda, il sottoscritto desidera insomma sapere se quanto dichiarato dal sindaco nella citata seduta del 29/04/2011 debba essere oggetto di doverosa rivisitazione e correzione o se, diversamente, il sindaco intenda perseverare e confermare in toto quanto a suo tempo inopportunamente esternato.

Sia comunque chiaro che l’interrogante, confermato più che mai nelle sue buone ragioni, continuerà a porre i suoi quesiti unicamente nella sede a ciò deputata, indirizzando detti quesiti a chi di dovere ed esigendo risposte esaustive nei termini di legge previsti.

Distinti saluti.

il consigliere capogruppo
Ivano Calligaro

per condivisione: consigliere Marta Francesco

risposta al Sindaco: la nostra posizione sulla titolarità del gruppo di minoranza così come originariamente costituito

Al sig. Sindaco di
LOZZO DI CADORE

Data 19 maggio 2011

Oggetto: riscontro a lettera 15/5/2011 rep. N. 2129

Anche a nome del Consigliere Marta Francesco, assente alla seduta del Cons. Comunale del 29/04 u.s., riscontro la Sua emarginata lettera indirizzata al sottoscritto ed ai sigg. Marta Francesco, Da Pra Piergiuseppe e Zanella Ludovico. Prendo atto con soddisfazione che Ella ha perfettamente colto il significato e l’essenza di quanto contenuto nella comunicazione inviataLe il 7 maggio u.s. e recapitata in data 9/5/2011 al n. 2094 di protocollo. Ella insomma condivide con me il fatto che l’Amministrazione Comunale “non vuole né può interferire” nelle vicende riguardanti la vita interna del gruppo di minoranza.

Nel Suo scritto non trovo però traccia alcuna del fatto che la inibizione di ogni interferenza sul punto non precluda e non eviti il dovere, in capo al Consiglio Comunale, di una presa d’atto – sulla base di incontrovertibili evidenze di normative di legge e di prassi – dell’oggettivo diritto del sottoscritto di ‘fregiarsi’ della persistente e continuativa titolarità del gruppo di minoranza così come originariamente costituito. In sostanza, le due cose – da un lato l’assoluta impossibilità di interferenze, dall’altro lato l’oggettivo riconoscimento tecnico con presa d’atto del buon diritto di chi scrive a continuare ad avvalersi della qualifica di capo gruppo di minoranza – non sono per niente in contraddizione, anzi direi che sono entrambe precipue prerogative della civica Istituzione, l’una di natura ‘omissiva’, l’altra di natura ‘positiva di convalida’. Una cosa è l’esclusione da ogni intromissione nel merito di fatti riguardanti l’opposizione, altra cosa è quella di dover ottemperare al preciso dovere di una presa d’atto basata su valutazioni oggettive e documentali circa la persistenza della titolarità del gruppo di minoranza in capo al sottoscritto.

Tutto ciò prescinde poi da ogni considerazione su pseudo ‘diffide’ recapitate al Comune dai sigg. Da Pra Piergiuseppe e Zanella Ludovico, pseudo ‘diffide’ dalle improbabili motivazioni e dalle generiche e non ragionevoli asserzioni circa presunte primogeniture di ortodossia ideologico-programmatica che nulla hanno a che vedere con la presa d’atto riservata al Consiglio Comunale e che, sempre dal punto di vista dei ‘diffidanti’, legittimerebbero ovviamente il ventilato ed auspicato cambio di titolarità nella denominazione del gruppo di minoranza (vedi lettera letta in Consiglio dal sig. Da Pra e la richiamata ‘diffida’ di cui al n. 2093 di protocollo).

Ed a proposito sempre di questa ‘diffida’, noto che la stessa è stata, molto impropriamente, inviata al Sindaco e perfino al segretario comunale, mentre al sottoscritto ed a Marta Francesco è stata inviata per semplice ‘conoscenza’. E’ da sperare che tutto ciò sia da ricondurre ad una semplice e veniale inversione di ruoli e di importanza dei destinatari. Da tale ‘documento’ emergerebbe la ‘incontestabile’ certezza dei diffidanti circa la volontaria uscita, sia del sottoscritto che del consigliere Marta, dal gruppo di opposizione costituitosi all’atto dell’insediamento del Cons. Comunale. Qui, con tutta chiarezza, si confondono i desideri con la realtà fattuale!! L’uscita ‘volontaria’, bontà loro (dei sottoscrittori della ‘diffida’), sarebbe emersa dal “dibattimento” (?) in seno al Consiglio del 29/4 u.s. Non si capisce poi il senso del “mandato”(?) dato al Segretario di applicare “tale procedimento (?) nei termini previsti dalle leggi” (quali?).

Tornando al riscontro al Suo scritto, a parte l’aspetto di condivisione sopra richiamato, noto comunque una evidente incongruenza, una dicotomia comportamentale evidenziata nel testo. Se da un lato, infatti, c’è sì il Suo concordare sul punto sopra specificato (senza peraltro la necessaria sottolineatura che la presa d’atto sulla oggettiva immutabilità dello stato delle cose compete all’organo istituzionale), dall’altro lato viene da Lei riportato un estratto del verbale della seduta sul punto, in base al quale viene attribuito allo scrivente l’intendimento di “dissociarsi dal gruppo d’origine….., come comunicato ai consiglieri Da Pra e Zanella con precedente lettera”.

Nella concitazione della discussione seguita ai due interventi (il mio e quello del Da Pra), di cose ne sono state dette molte, forse troppe, tanto che appare ora difficile una esatta ricostruzione di quanto, e da chi, allora pronunciato e sinteticamente riportato nell’estratto da Lei prodotto. A questo proposito sono sicuro che, nel chiarire la nuova posizione del gruppo di minoranza, ho indicato che la nostra attività “si sarebbe ora disgiunta” da quella dei consiglieri Da Pra e Zanella. Se ho successivamente utilizzato l’espressione “dissociarmi”, essa non va certo riferita alla titolarità e materialità del Gruppo di minoranza. Mi si conceda che, dopo averci messo la faccia come candidato sindaco, dopo averne assunto la guida come capogruppo dettandone come mi compete la linea politica e, soprattutto, dopo aver prodotto le attività di opposizione pubblicate sul blog, non mi sia mai passato per la testa, neanche lontanamente, di rinnegare l’operato svolto (perché di questo si tratterebbe) rinunciando alla titolarità del gruppo così come originariamente costituito.

Se ho utilizzato l’espressione “dissociarmi”, essa va quindi riferita esclusivamente ed assolutamente agli aspetti politici delle attività da me definite e programmate alle quali i nostri ex compagni, col loro comportamento, hanno deciso di sottrarsi. E’ chiaro, e ci mancherebbe, che sono stato il primo a sottolineare la deriva cui i miei ex compagni stavano incamminandosi rispetto alle linee d’intervento da me definite, deriva dalla quale mi sono dissociato con prontezza e fermezza: questo è quello che intendevo ed intendo affermare e qui pertanto sta il solo ed esclusivo senso delle mie parole senza possibilità di equivoco alcuno.

L’estratto del verbale prima richiamato, con tutta evidenza, è frutto quindi di una sintesi eccessiva, forse troppo “dissociata” dal mio pensiero e dalla interpretazione, certamente in buona fede, fatta dall’autore. Citare poi la missiva inviata ai due cons. Da Pra e Zanella (questi sì, nei fatti, dissenzienti dal gruppo) appare cosa inopportuna e fuorviante. Detta lettera voleva solo essere un civile e bonario tentativo di accomodamento, una divisione consensuale, tutto evidentemente male interpretato dai destinatari. Sfido chiunque a trovare in tale scritto l’intenzione rinunciataria attribuitami dai due consiglieri e riportata nell’estratto del verbale da Lei impropriamente citato .

Nel ribadirLe il mio incontestabile buon diritto a continuare a rappresentare il gruppo di minoranza, voglio significarLe la mia determinazione ad agire contro eventuali azioni che dovessero tendere a distorcere una normativa di legge ed una consolidata prassi interna al Consiglio (vedasi precedente nella trascorsa legislatura). Pertanto, considero chiusa una inconcludente ed inesistente ‘diatriba’ e ritengo valida e dirimente la comunicazione stringata inviata alla Amministrazione Comunale in data 30/4/2011, rep. 2038 del 5/5/2011. Tanto per Sua opportuna norma.

Distinti saluti.

il consigliere capogruppo
Ivano Calligaro

per condivisione: consigliere Marta Francesco

ulteriori precisazioni riguardo al gruppo di minoranza ‘Per la Gente di Lozzo’

Consigliere Ivano Calligaro

Alla Amministrazione comunale di Lozzo di Cadore

 

Lozzo di Cadore 07.05.2011

Ad integrazione della comunicazione inviata in data 30.04.2011 circa la attuale composizione del Gruppo di minoranza “Lega Nord – Per la Gente di Lozzo”, il sottoscritto precisa che:

1- la titolarità e composizione del gruppo sopra indicato è cosa che attiene ad una mera questione interna agli eletti della lista Per la Gente di Lozzo;

2- ne consegue che sindaco e consiglio debbono esclusivamente prendere atto delle possibili variazioni nella composizione medesima, senza alcuna possibilità di interferenza con valutazioni e o votazioni attinenti il merito di titolarità (copyright) nella denominazione della compagine di minoranza, che resta esclusivo appannaggio del capogruppo indicato originariamente, ex candidato sindaco, unico soggetto legittimato nel senso sopra indicato;

3- quanto evidenziato nella lettera letta in consiglio comunale il 29 aprile scorso dal sig. Piergiuseppe Da Pra, lettera impropriamente indirizzata per conoscenza al medesimo consiglio, va precisato che si tratta di semplice manifestazione di intendimenti e pii desideri da parte dei due consiglieri sottoscrittori Ludovico Zanella e Piergiuseppe Da Prà, i quali hanno evidentemente confuso e travisato competenze che il consiglio comunale non ha e non può arrogarsi in alcun modo stanti la normativa legislativa vigente e la stessa prassi (vedasi analoghi casi verificatisi anche nella passata legislatura con semplice comunicazione al consiglio comunale); con tutta evidenzia i summenzionati signori possono adottare la denominazione del loro nuovo gruppo (ad esempio gruppo misto) ma senza pretendere di costituire loro medesimi la continuità di una compagine eletta sotto l’egida di un preciso candidato sindaco e fin dall’inizio anche capogruppo (la cui attività, peraltro, risulta ben documentata sul nostro blog);

4- l’incompetenza del consiglio comunale risulta pertanto acclarata e preclude alla civica assemblea ogni facoltà di entrare nel merito di questioni e diatribe afferenti unicamente ed esclusivamente agli eletti nella compagine denominata;

Tutto quanto fin qui esposto mi porta alla ferma determinazione di diffidare il sindaco e l’amministrazione comunale dall’entrare nel merito di valutazioni che non competono e non attengono minimamente a precipui compiti istituzionali del consiglio comunale al quale, lo ribadisco, resta solo lo stretto compito di una semplice presa d’atto. Sia ben chiaro che ove non si ottemperasse a quanto qui esposto e si eludesse la sostanza della presente diffida, sindaco e consiglieri verrebbero considerati fautori di un evidente abuso.

Tanto dovevasi per opportuna vostra norma. Distinti saluti.

Ivano Calligaro

per avallo : Francesco Marta

nuovo assetto del gruppo di minoranza ‘Per la Gente di Lozzo’

Gentili elettori, cari amici,

divergenze di varia natura, nate nel nostro gruppo in tempi diversi, si sono concretizzate venerdì scorso 29 aprile 2011 con l’uscita da esso di Ludovico Zanella e Piergiuseppe Da Pra. In una nostra lettera dal tono assolutamente bonario, io ed il consigliere Francesco Marta avevamo avanzato la proposta, per quanto fosse ovvia, di mantenere la denominazione “Per la Gente di Lozzo” lasciando ai consiglieri uscenti la possibilità di utilizzare, se ritenuto opportuno, l’indicazione Lega Nord nella costituzione del loro nuovo gruppo. In buona sostanza, non ci saremmo opposti all’utilizzo del nome “Lega Nord” che già compare nella denominazione del gruppo depositata a suo tempo. Credavamo, così, di aver fatto una cortesia ai nostri compagni di avventura. Per tutta risposta i nostri ex compagni ci hanno fatto sapere, con una lettera, che saremmo noi a dover essere considerati uscenti, anche se non ci è chiaro per quale motivo.

La linea politica, si sa, è dettata dal capogruppo e così è stato. Ed è proprio nella mia qualità di capogruppo che ho dovuto riconoscere, a malincuore, una deriva da parte dei miei ex compagni rispetto agli obbiettivi che ci eravamo prefissati. Del resto basta dare una occhiata al nostro blog per rendersi conto che da un certo momento in poi tutta l’attività di opposizione ha avuto solo e semplicemente l’apporto del sottoscritto e del consigliere Marta.

Ecco allora che, sempre in qualità di capogruppo, mi sono sentito in dovere di chiarire in modo categorico quale sia l’attuale composizione del gruppo originario così come chiarito nella seguente comunicazione trasmessa alla Amministrazione comunale:

Consiglieri Ivano Calligaro e Francesco Marta

Alla Amministrazione comunale di Lozzo di Cadore

Lozzo di Cadore 30.04.2011

il sottoscritto Ivano Calligaro capogruppo del Gruppo di Minoranza “Lega Nord – Per la Gente di Lozzo” con la presente comunica che, con effetto immediato, la composizione del suddetto gruppo è la seguente:

Ivano Calligaro         capogruppo
Francesco Marta     componente

Distinti saluti

 

A vostra disposizione per qualsiasi chiarimento.

Ivano Calligaro

Mozione su tutela delle minoranze linguistiche storiche

Al Sindaco Sig.re Manfreda Mario e alla giunta comunale.

MOZIONE MINORANZE LINGUISTICHE

I sottoscritti consiglieri di minoranza  Calligaro Ivano, Marta Francesco.

VISTO che con delibera n. 30/244 del 27.10.2001 il Consiglio provinciale di Belluno ha delimitato l’ambito territoriale delle minoranze linguistiche ladine e germaniche sulla base delle deliberazioni consiliari dei Comuni interessati;

VISTO che il nostro comune fa parte integrante di questo ambito territoriale;

VISTO che nel nostro programma elettorale si possono rilevare svariati punti di interesse e sviluppo della nostra identità ladina;

VISTO che riteniamo inoltre, di conseguenza, assolutamente determinante cercare di accedere a qualsiasi fonte di finanziamento finalizzata alla promozione e valorizzazione del patrimonio storico-culturale delle comunità etniche e linguistiche di cui noi siamo rappresentanti;

VISTO che anche per questo anno con deliberazione della Giunta Regionale n. 347 del 29 marzo 2011 si è dato avviso per la presentazione delle richieste di finanziamento progetti di cui ai fondi di competenza esercizio finanziario 2011 previsti dagli articoli 9 e 15 della Legge n. 482/1999 “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche” ;

VISTO che a quanto ci risulta tanto per l’anno 2009 quanto per l’anno 2010 codesta amministrazione non ha provveduto all’elaborazione di un progetto di sviluppo dell’identità ladina né tantomeno all’inoltro di alcuna domanda di cui al precedente punto relativamente a quanto previsto dalla legge 482/1999;

IMPEGNAMO SINDACO E GIUNTA

all’elaborazione di un adeguato progetto di promozione e valorizzazione del patrimonio storico-culturale della nostra comunità ladina al fine di inoltrare la conseguente richiesta di finanziamento alla Regione del Veneto entro il prossimo 30 aprile 2011 così come previsto dalla precedentemente citata dgr 347 alla quale si rimanda per i dettagli.

Cordiali saluti

Lozzo di Cadore,   20/04/2011

Interrogazione per la determinazione dei costi totali dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani

Interpellanza con preghiera di risposta sollecita e in forma scritta.

VISTO L’art. 15 dello statuto comunale;

VISTO che la raccolta differenziata, in particolare col sistema del porta a porta è uno dei punti qualificanti del nostro programma elettorale;

VISTO che nel consiglio comunale del 22 dicembre 2009 segnalammo e denunciammo la situazione venutasi a creare in seguito alla determinazione da parte della Regione Veneto della prima maglia nera da addebitarsi al nostro comune a valere per l’anno 2007 (rif. DGR n. 1412 del 19 maggio 2009);

VISTO che nel successivo 25 gennaio 2010 davamo divulgazione di tutto ciò attraverso il nostro blog con l’articolo esemplificativo “Differenziamo o no?”;

VISTO che da allora la Regione Veneto ha attribuito al nostro comune ben altre due maglie nere nella raccolta differenziata a valere per gli anni 2008 e 2009 (vedi DGR n. 1022 del 23 marzo 2010 e DGR n. 170 del 22 febbraio 2011);

VISTO che è nostro compito informare in modo completo la popolazione di tutti gli aspetti legati a queste vicende;

VISTO quanto previsto dal d.lgs.18 agosto 2000, n. 267 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali” e specificamente all’art.43 c.3 nel quale viene espressamente disposto che la risposta alle interrogazioni deve avvenire entro 30 giorni dalla presentazione dell’istanza,

CHIEDIAMO

1-che sia determinata per ognuno degli anni 2007, 2008 e 2009 la quantità di rifiuto raccolto gravato dalla “ecotassa” regionale, la quota di tassa per unità di peso, la percentuale di differenziata ufficiale raggiunta, l’ammontare complessivo della “ecotassa”;

2-che siano segnalate su copie del bilancio di codesta amministrazione, sempre per ognuno degli anni 2007, 2008, 2009, la posta o le poste di bilancio alle quali l’ammontare complessivo determinato al punto precedente sia stato attribuito;

3-che sia determinata, per ognuno degli anni 2007, 2008, 2009 e 2010 l’ammontare complessivo della quantità di rifiuto solido urbano raccolto, suddiviso in secco ed umido da quando presente, (quantità che potrebbe essere diversa da quella determinata al punto 1) con la relativa quota di costo a carico della nostra amministrazione; si precisa che la quota corrispondente deve tener conto di tutti i costi associati in qualsiasi forma alla gestione degli RSU e deve essere suddivisa nelle sue componenti (per esempio quota di costo per raccolta, per conferimento, per trattamento, per controlli ecc ecc);

4-che sia determinata, per gli stessi anni evidenziati al punto 3, l’ammontare delle somme introitate dall’amministrazione come tarsu o qualsiasi altra forma di imposizione connessa al trattamento dei rifiuti urbani;

5-di evidenziare fra le quote determinate al punto 4, per il solo anno 2010, la quota da attribuire alle utenze facenti capo ai non residenti.

Cordiali saluti.

Lozzo di Cadore, 13/04/2011

mozione per lo spostamento della Biblioteca comunale presso palazzo Pellegrini

Al Sindaco Sig.re Manfreda Mario e alla giunta comunale.

MOZIONE PER SPOSTAMENO BIBLIOTECA PRESSO PALAZZO PELLEGRINI

I sottoscritti consiglieri di minoranza Calligaro Ivano, Marta Francesco.

VISTO che nel nostro programma elettorale il problema della sede della biblioteca è stato così evidenziato: “dare una sede definitiva alla Biblioteca (vedi anche la programmazione per la cultura) che, con i suoi 8400 volumi, potrebbe aspirare ad avere un’importanza comprensoriale; in ogni caso far uscire questa istituzione dallo stato di “clandestinità” in cui si trova”;

VISTO che, sempre nel nostro programma elettorale, chiarivamo l’utilizzo che avremmo fatto di palazzo Pellegrini in relazione alla biblioteca (oltre ad altri utilizzi ben determinati) : “Utilizzando il Palazzo Pellegrini di prossima ultimazione intendiamo: dare sede definitiva alla Biblioteca Comunale (8400 volumi) con affiancamento delle nuove tecnologie didattico-informative”;

VISTO che già abbiamo posto una prima interrogazione riguardante il destino della biblioteca all’attenzione di codesta amministrazione;

VISTO che siamo tuttora in attesa della risposta ad una nostra seconda interrogazione di approfondimento;

VISTO che dall’analisi che abbiamo provveduto a fare non riusciamo a vedere alternative valide praticabili nella localizzazione attuale, anche ammettendo di disporre di altri ambienti posti nella vicina palestra (vecchia sede peraltro della biblioteca in una delle sue stanze al piano superiore) ed anche tenuto conto dei locali in via di sistemazione presso piazza IV novembre (terrazza);

VISTO che riteniamo che la biblioteca debba essere intesa in senso moderno, quindi non solo come luogo in cui si distribuiscono semplicemente libri ma anche come luogo dove i giovani possano trovare ed utilizzare le moderne quanto ormai comuni tecnologie comunicative (ivi compresa l’ovvia predisposizione di un punto di accesso alla banda larga), dove possano scambiare vicendevolmente le proprie esperienze, dove quindi possano socializzare in piena libertà;

VISTO che riteniamo, in relazione a quanto esposto nel punto precedente, che la funzione della biblioteca (benché da riprogettare) sia da considerare assolutamente indispensabile a questa nostra comunità;

IMPEGNANO SINDACO E GIUNTA

A valutare prima e mettere in atto poi l’unica possibilità che abbiamo, a nostro parere, di dare sistemazione definitiva e dignitosa alla Biblioteca, ossia il suo spostamento presso Palazzo Pellegrini, affiancando all’ovvio trasbordo fisico la realizzazione (o armonizzazione se già presenti) delle offerte tecnologiche minime che caratterizzano ormai l’attività delle moderne biblioteche operanti in altre realtà territoriali.

Cordiali saluti

Lozzo di Cadore, 13/04/2011

Lozzo, il sindaco risponde quando vuole alle nostre interpellanze: richiamato!

Il titolo dell’articolo che il Gazzettino ci ha gentilmente pubblicato, pur essendo vero, non rende l’idea della questione. E’ vero, intanto, che il sindaco “non risponde subito”, intendendosi con subito il limite stabilito per legge, cioè 30 giorni dalla data di presentazione dell’istanza. Ma allo stesso tempo dal titolo si potrebbe presumere che il ritardo sia “fisiologico” (qualche giornata, che pur, a rigor di legge non è accettabile). La verità, lo abbiamo già detto in articoli recenti, è che il sindaco sembra rispondere “quando vuole”. Vedremo a breve, visto che abbiamo presentato e presenteremo altre interrogazioni, se il richiamo al rispetto delle regole isituzionali è servito a qualcosa.

Dal Gazzettino di sabato 16 aprile 2011:

«Lozzo, il sindaco non risponde (subito) alle interpellanze»
L’opposizione scrive a Manfreda e al prefetto: non rispettati i termini di legge, almeno si garantisca dalle istituzioni quel poco che ci spetta

Se ci sei batti un colpo. È l’invito rivolto al sindaco Mario Manfreda dalla minoranza di Lozzo, secondo la quale ritarda a rispondere ogni qualvolta gli si sottoponga un’interrogazione. Nel corso dell’ultimo anno sono state ben sei le interpellanze al quale il primo cittadino ha risposto oltre i 30 giorni stabiliti dalla legge. Anzi a volte non ha risposto nemmeno.
La minoranza voleva alcune spiegazioni sulla realizzazione della centralina sul torrente Velezza, sull’ex Caserma Soracrepa, sulla sorgente Fraina e sul federalismo demaniale. «Invito il sindaco – spiega il capogruppo di minoranza Ivano Calligaro – a fornire le risposte alle questioni poste entro i termini di legge. Che le minoranze abbiano poco potere è cosa nota, ma almeno vorremmo che quel minimo che ci viene concesso dalla normativa fosse rispettato da chi dovrebbe essere il primo tutore della serietà delle istituzioni».
Il gruppo dell’opposizione di Lozzo ha scritto così una lettera indirizzata non solo al sindaco ma per conoscenza anche al prefetto di Belluno. D’altronde il decreto legislativo 18 agosto 2000 n° 267 parla chiaro affermando che «i consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di ottenere dagli uffici, rispettivamente, del Comune e della Provincia, nonché dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato». E nel decreto legislativo 267/2000 l’articolo 43 comma 3 recita che «il sindaco, il presidente della Provincia o gli assessori da essi delegati rispondono entro 30 giorni».
Da qui i malumori della minoranza che ora chiede il rispetto dei tempi stabiliti. «Ci chiediamo come mai – conclude Calligaro – nonostante l’esistenza di queste disposizioni, il sindaco si ostini a non rispettarle. Non ci resta che aspettare fiduciosi anche se spesso le risposte sono poco o per niente esaustive».

mozione relativa al controllo, verifica e sistemazione della sorgente di Fraina

Al Sindaco Sig.re Manfreda Mario e alla giunta comunale.

MOZIONE SULLA SORGENTE DI “FRAINA”

I sottoscritti consiglieri di minoranza  Calligaro Ivano, Marta Francesco .

VISTA la nostra interrogazione del 28.07.2010;

VISTA la vostra risposta del 14.03.2011 che così come è stata formulata non ci vede per niente soddisfatti, ragion per cui provvederemo a breve a chiarire la situazione presentando una nuova interrogazione sull’argomento ;

VISTO che da quanto traspare dalla vostra risposta la competenza sulla sorgente e relativo aquedotto “rurale” è del nostro comune;

VISTO il doveroso impegno preso per sistemare finalmente la recinzione intorno alla sorgente;

CONSIDERATO che l’utilizzazzione dell’acqua proveniente da questo acquedotto come è noto non è solo rurale;

IMPEGNANO SINDACO E GIUNTA

ALLA sistemazione della recinzione come da impegno preso nella risposta;

ALLA predisposizione di apposite analisi periodiche sulla qualità e sicurezza dell’acqua della sorgente;

ALLA individuazione di un persona, competente per ruolo e professione, che si impegni al controllo periodico dello stato della sorgente e delle sue prossimità.

Cordiali saluti.

Lozzo di Cadore,  13/04/2011