Lozzo, il sindaco risponde quando vuole alle nostre interpellanze: richiamato!

Il titolo dell’articolo che il Gazzettino ci ha gentilmente pubblicato, pur essendo vero, non rende l’idea della questione. E’ vero, intanto, che il sindaco “non risponde subito”, intendendosi con subito il limite stabilito per legge, cioè 30 giorni dalla data di presentazione dell’istanza. Ma allo stesso tempo dal titolo si potrebbe presumere che il ritardo sia “fisiologico” (qualche giornata, che pur, a rigor di legge non è accettabile). La verità, lo abbiamo già detto in articoli recenti, è che il sindaco sembra rispondere “quando vuole”. Vedremo a breve, visto che abbiamo presentato e presenteremo altre interrogazioni, se il richiamo al rispetto delle regole isituzionali è servito a qualcosa.

Dal Gazzettino di sabato 16 aprile 2011:

«Lozzo, il sindaco non risponde (subito) alle interpellanze»
L’opposizione scrive a Manfreda e al prefetto: non rispettati i termini di legge, almeno si garantisca dalle istituzioni quel poco che ci spetta

Se ci sei batti un colpo. È l’invito rivolto al sindaco Mario Manfreda dalla minoranza di Lozzo, secondo la quale ritarda a rispondere ogni qualvolta gli si sottoponga un’interrogazione. Nel corso dell’ultimo anno sono state ben sei le interpellanze al quale il primo cittadino ha risposto oltre i 30 giorni stabiliti dalla legge. Anzi a volte non ha risposto nemmeno.
La minoranza voleva alcune spiegazioni sulla realizzazione della centralina sul torrente Velezza, sull’ex Caserma Soracrepa, sulla sorgente Fraina e sul federalismo demaniale. «Invito il sindaco – spiega il capogruppo di minoranza Ivano Calligaro – a fornire le risposte alle questioni poste entro i termini di legge. Che le minoranze abbiano poco potere è cosa nota, ma almeno vorremmo che quel minimo che ci viene concesso dalla normativa fosse rispettato da chi dovrebbe essere il primo tutore della serietà delle istituzioni».
Il gruppo dell’opposizione di Lozzo ha scritto così una lettera indirizzata non solo al sindaco ma per conoscenza anche al prefetto di Belluno. D’altronde il decreto legislativo 18 agosto 2000 n° 267 parla chiaro affermando che «i consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di ottenere dagli uffici, rispettivamente, del Comune e della Provincia, nonché dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato». E nel decreto legislativo 267/2000 l’articolo 43 comma 3 recita che «il sindaco, il presidente della Provincia o gli assessori da essi delegati rispondono entro 30 giorni».
Da qui i malumori della minoranza che ora chiede il rispetto dei tempi stabiliti. «Ci chiediamo come mai – conclude Calligaro – nonostante l’esistenza di queste disposizioni, il sindaco si ostini a non rispettarle. Non ci resta che aspettare fiduciosi anche se spesso le risposte sono poco o per niente esaustive».

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  1. sindaco di Lozzo di Cadore: se ci sei batti un colpo! » BLOZ – il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti — 17 Aprile 2011 @ 9:07

    […] anche sul sito di Per la Gente di Lozzo: lettera al sindaco e al prefetto e successivamente il post di presentazione dell’articolo apparso sul Gazzettino), “se ci sei batti un colpo” e, se mai le […]

  2. al sindaco di Lozzo di Cadore non piacciono le interrogazioni del gruppo di minoranza » BLOZ – il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti — 1 Giugno 2011 @ 13:19

    […] vicenda è andata a finire anche sui giornali. Ed al sindaco non deve essergli piaciuto essere additato come una pecora  nera della corretteza […]