Al sig. Sindaco di
LOZZO DI CADORE
Data 19 maggio 2011
Oggetto: riscontro a lettera 15/5/2011 rep. N. 2129
Anche a nome del Consigliere Marta Francesco, assente alla seduta del Cons. Comunale del 29/04 u.s., riscontro la Sua emarginata lettera indirizzata al sottoscritto ed ai sigg. Marta Francesco, Da Pra Piergiuseppe e Zanella Ludovico. Prendo atto con soddisfazione che Ella ha perfettamente colto il significato e l’essenza di quanto contenuto nella comunicazione inviataLe il 7 maggio u.s. e recapitata in data 9/5/2011 al n. 2094 di protocollo. Ella insomma condivide con me il fatto che l’Amministrazione Comunale “non vuole né può interferire” nelle vicende riguardanti la vita interna del gruppo di minoranza.
Nel Suo scritto non trovo però traccia alcuna del fatto che la inibizione di ogni interferenza sul punto non precluda e non eviti il dovere, in capo al Consiglio Comunale, di una presa d’atto – sulla base di incontrovertibili evidenze di normative di legge e di prassi – dell’oggettivo diritto del sottoscritto di ‘fregiarsi’ della persistente e continuativa titolarità del gruppo di minoranza così come originariamente costituito. In sostanza, le due cose – da un lato l’assoluta impossibilità di interferenze, dall’altro lato l’oggettivo riconoscimento tecnico con presa d’atto del buon diritto di chi scrive a continuare ad avvalersi della qualifica di capo gruppo di minoranza – non sono per niente in contraddizione, anzi direi che sono entrambe precipue prerogative della civica Istituzione, l’una di natura ‘omissiva’, l’altra di natura ‘positiva di convalida’. Una cosa è l’esclusione da ogni intromissione nel merito di fatti riguardanti l’opposizione, altra cosa è quella di dover ottemperare al preciso dovere di una presa d’atto basata su valutazioni oggettive e documentali circa la persistenza della titolarità del gruppo di minoranza in capo al sottoscritto.
Tutto ciò prescinde poi da ogni considerazione su pseudo ‘diffide’ recapitate al Comune dai sigg. Da Pra Piergiuseppe e Zanella Ludovico, pseudo ‘diffide’ dalle improbabili motivazioni e dalle generiche e non ragionevoli asserzioni circa presunte primogeniture di ortodossia ideologico-programmatica che nulla hanno a che vedere con la presa d’atto riservata al Consiglio Comunale e che, sempre dal punto di vista dei ‘diffidanti’, legittimerebbero ovviamente il ventilato ed auspicato cambio di titolarità nella denominazione del gruppo di minoranza (vedi lettera letta in Consiglio dal sig. Da Pra e la richiamata ‘diffida’ di cui al n. 2093 di protocollo).
Ed a proposito sempre di questa ‘diffida’, noto che la stessa è stata, molto impropriamente, inviata al Sindaco e perfino al segretario comunale, mentre al sottoscritto ed a Marta Francesco è stata inviata per semplice ‘conoscenza’. E’ da sperare che tutto ciò sia da ricondurre ad una semplice e veniale inversione di ruoli e di importanza dei destinatari. Da tale ‘documento’ emergerebbe la ‘incontestabile’ certezza dei diffidanti circa la volontaria uscita, sia del sottoscritto che del consigliere Marta, dal gruppo di opposizione costituitosi all’atto dell’insediamento del Cons. Comunale. Qui, con tutta chiarezza, si confondono i desideri con la realtà fattuale!! L’uscita ‘volontaria’, bontà loro (dei sottoscrittori della ‘diffida’), sarebbe emersa dal “dibattimento” (?) in seno al Consiglio del 29/4 u.s. Non si capisce poi il senso del “mandato”(?) dato al Segretario di applicare “tale procedimento (?) nei termini previsti dalle leggi” (quali?).
Tornando al riscontro al Suo scritto, a parte l’aspetto di condivisione sopra richiamato, noto comunque una evidente incongruenza, una dicotomia comportamentale evidenziata nel testo. Se da un lato, infatti, c’è sì il Suo concordare sul punto sopra specificato (senza peraltro la necessaria sottolineatura che la presa d’atto sulla oggettiva immutabilità dello stato delle cose compete all’organo istituzionale), dall’altro lato viene da Lei riportato un estratto del verbale della seduta sul punto, in base al quale viene attribuito allo scrivente l’intendimento di “dissociarsi dal gruppo d’origine….., come comunicato ai consiglieri Da Pra e Zanella con precedente lettera”.
Nella concitazione della discussione seguita ai due interventi (il mio e quello del Da Pra), di cose ne sono state dette molte, forse troppe, tanto che appare ora difficile una esatta ricostruzione di quanto, e da chi, allora pronunciato e sinteticamente riportato nell’estratto da Lei prodotto. A questo proposito sono sicuro che, nel chiarire la nuova posizione del gruppo di minoranza, ho indicato che la nostra attività “si sarebbe ora disgiunta” da quella dei consiglieri Da Pra e Zanella. Se ho successivamente utilizzato l’espressione “dissociarmi”, essa non va certo riferita alla titolarità e materialità del Gruppo di minoranza. Mi si conceda che, dopo averci messo la faccia come candidato sindaco, dopo averne assunto la guida come capogruppo dettandone come mi compete la linea politica e, soprattutto, dopo aver prodotto le attività di opposizione pubblicate sul blog, non mi sia mai passato per la testa, neanche lontanamente, di rinnegare l’operato svolto (perché di questo si tratterebbe) rinunciando alla titolarità del gruppo così come originariamente costituito.
Se ho utilizzato l’espressione “dissociarmi”, essa va quindi riferita esclusivamente ed assolutamente agli aspetti politici delle attività da me definite e programmate alle quali i nostri ex compagni, col loro comportamento, hanno deciso di sottrarsi. E’ chiaro, e ci mancherebbe, che sono stato il primo a sottolineare la deriva cui i miei ex compagni stavano incamminandosi rispetto alle linee d’intervento da me definite, deriva dalla quale mi sono dissociato con prontezza e fermezza: questo è quello che intendevo ed intendo affermare e qui pertanto sta il solo ed esclusivo senso delle mie parole senza possibilità di equivoco alcuno.
L’estratto del verbale prima richiamato, con tutta evidenza, è frutto quindi di una sintesi eccessiva, forse troppo “dissociata” dal mio pensiero e dalla interpretazione, certamente in buona fede, fatta dall’autore. Citare poi la missiva inviata ai due cons. Da Pra e Zanella (questi sì, nei fatti, dissenzienti dal gruppo) appare cosa inopportuna e fuorviante. Detta lettera voleva solo essere un civile e bonario tentativo di accomodamento, una divisione consensuale, tutto evidentemente male interpretato dai destinatari. Sfido chiunque a trovare in tale scritto l’intenzione rinunciataria attribuitami dai due consiglieri e riportata nell’estratto del verbale da Lei impropriamente citato .
Nel ribadirLe il mio incontestabile buon diritto a continuare a rappresentare il gruppo di minoranza, voglio significarLe la mia determinazione ad agire contro eventuali azioni che dovessero tendere a distorcere una normativa di legge ed una consolidata prassi interna al Consiglio (vedasi precedente nella trascorsa legislatura). Pertanto, considero chiusa una inconcludente ed inesistente ‘diatriba’ e ritengo valida e dirimente la comunicazione stringata inviata alla Amministrazione Comunale in data 30/4/2011, rep. 2038 del 5/5/2011. Tanto per Sua opportuna norma.
Distinti saluti.
il consigliere capogruppo
Ivano Calligaro
per condivisione: consigliere Marta Francesco