E ora tocca all’Amico del Popolo parlare di noi e della libertà di informazione

Anche sull’Amico del Popolo (13 giugno 2010), come precedentemente sul Gazzettino e sul Corriere, ha trovato voce il nostro impegno a favore della trasparenza e della libertà di informazione. Di seguito l’articolo.


Pubblicazione delibere di giunta dalla n. 38 alla n. 42

Sono disponibili per la consultazione le delibere di giunta richiamate nel titolo e di seguito riportate. Per l’elenco completo cliccare sul collegamento “Delibere di Giunta” nell’intestazione.

04/06/10 42 APPROVAZIONE RELAZIONE ILLUSTRATIVA AL RENDICONTO DI GESTIONE – ESERCIZIO 2009. PDF
04/06/10 41 APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO-ESECUTIVO LAVORI DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE MURO DI SOSTEGNO IN VIA RONZIE. PDF
04/06/10 40 CONCESSIONE CONTRIBUTO PER L’ORGANIZZAZIONE DEL GREST 2010. PDF
04/06/10 39 VENDITA ALLA DITTA DE MARTIN TOPRANIN VALTER DI COMELICO SUPERIORE LOTTI BOSCHIVI PRO-BILANCIO 2009. PDF
04/06/10 38 ACQUISTO TERRENI PER REALIZZAZIONE CENTRALINA IDROELETTRICA SUL TORRENTE VELEZZA. PDF

Sul Corriere: a Lozzo di Cadore l’opposizione apre un blog con le delibere e i temi caldi

Anche sul Corriere delle Alpi, come precedentemente sul Gazzettino, è uscito un articolo a firma di Alessandro Mauro (sabato scorso, 12 giugno), che fa luce sulla nostra ttività a garanzia della trasparenza e della libertà di informazione. Eccolo di seguito …


interrogazione relativa alle implicazioni del decreto attuativo sul “federalismo demaniale” riguardante la nostra comunità

Come saprete nei giorni scorsi è stato dato il via al primo decreto attuativo sul “federalismo demaniale”. Con questa interrogazione intendiamo iniziare a fare chiarezza su una materia che vede la nostra comunità implicata soprattutto in relazione al destino del rif. Ciareido e dell’area demaniale di Col Vidal.


INTERROGAZIONE RELATIVA AL FEDERALISMO DEMANIALE

Al Sig. Sindaco Manfreda Mario e assessore competente

I sottoscritti consiglieri di minoranza Calligaro Ivano, Da Pra Pier Giuseppe, Marta Francesco.

VISTO l’art. 15 dello statuto comunale

VISTO quanto previsto dalla legge n°42 del 5 maggio 2009 (legge delega sul federalismo) e specificamente l’art 19.

VISTO l’approvazione in commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale del previsto parere, favorevole con condizioni ed osservazioni, sullo schema di decreto n. 196 sul cosiddetto “federalismo demaniale”, che costituisce il primo provvedimento di attuazione della legge delega sul federalismo fiscale.

CHIEDONO

DI ottenere una relazione scritta con l’elenco esaustivo di tutti i beni appartenenti al demanio dello Stato (che certamente codesta amministrazione non può non avere) presenti sul territorio di Lozzo di Cadore (ad eccezione degli alvei del fiume Piave), corredati del numero del foglio e del mappale che li identificano singolarmente, oltre che della loro superficie, così come appaiono nella cartografia catastale; per i beni che eventualmente non fossero rappresentati a livello catastale, si prega di darne descrizione precisa e pertinente eventualmente corredata da documentazione fotografica rappresentante il bene medesimo (punto 1);

CHE per ognuno dei beni determinati al punto precedente, di sapere quale sia lo stato di conservazione generale, se tale stato rappresenta per le normative vigenti un problema di sicurezza per cose o persone, tanto ora che è bene dello Stato tanto nel caso divenisse di proprietà comunale (punto 2);

CHE nel caso sia appurato che esistono beni che devono essere messi in sicurezza per evitare problemi di incolumità alle persone o alle cose, si prega di dettagliare una stima dei costi che si suppone debbano essere affrontati per la loro messa in sicurezza (punto 3);

CHE nel caso specifico dell’immobile che costituisce oggi il rifugio Ciareido si chiede di chiarire quale sia allo stato il ramo del demanio cui ne è attribuita la gestione e di indicarne gli estremi identificativi (indirizzo postale e numeri di telefono) e responsabile di riferimento; si chiede inoltre se per esso siano state inoltrate eventuali richieste di acquisto negli ultimi 10 anni e quali siano state le eventuali risposte; chiediamo di avere, nell’eventualità vi fossero, la copia sia delle richieste che delle risposte (punto 4);

SE vi è la volontà da parte di questa amministrazione, ed eventualmente per quali beni, così come risultano singolarmente determinati dai punti precedenti, di entrarne in possesso (con particolare riferimento al già citato rifugio Ciareido ed all’area demaniale di Col Vidal) (punto 5);

SE nel caso la cessione dei beni non avvenisse a costo zero, si chiede se vi sia l’interesse da parte di questa amministrazione all’acquisto e di specificare per quali beni; per ognuno di essi si chiede di determinare il prezzo massimo che l’amministrazione ritiene di poter corrispondere nell’eventualità (punto 6);

SE nel caso specifico dell’area demaniale genericamente conosciuta come Col Vidal si chiede se per essa siano state inoltrate eventuali richieste di acquisto negli ultimi 10 anni e quali siano state le eventuali risposte; chiediamo di avere, nell’eventualità vi fossero, la copia sia delle richieste che delle risposte (punto 7);

DI chiarire quali siano le relazioni che legano l’amministrazione alla presenza del traliccio dell’ENEL; in particolare si chiede di chiarire con esattezza, ancorché l’occupazione dello spazio delle strutture Enel insista su terreno demaniale, se esistano canoni o qualsiasi altra forma di entrata che l’Enel corrisponde a qualsiasi titolo a questa amministrazione (nel qual caso si chiede di determinarne l’ammontare e le modalità di corresponsione); si chiede inoltre di rendere noto se questa amministrazione ha mai chiesto all’Enel chiarimenti sull’eventuale utilizzo del traliccio da parte di terzi per l’installazione di apparati di ripetizione dei segnali telefonici per i quali la stessa Enel potrebbe percepire canoni di utilizzo (punto 8);

DI chiarire come codesta amministrazione intenda rapportarsi con l’area demaniale rappresentata dalla sorgente di Confin che attualmente alimenta il rif. Ciareido (punto 9);

DI specificare con esattezza se nella porzione di territorio conosciuto come Croda di Paterna (che comprende la croda medesima e le sponde vallive che da essa discendono fino alla sua base) vi siano aree di proprietà demaniale; nel caso vi fossero si chiede di determinarne la natura con esattezza così come specificato ai precedenti punti 1, 2 e 3 (punto 10);

DI specificare con esattezza se le cosiddette “Opere” presenti in località Quoibe e Cianpo siano di proprietà demaniale; nel caso lo fossero si chiede di documentarne l’esistenza così come specificato ai precedenti punti 1, 2 e 3; in particolare si chiede se questa amministrazione ritiene di doverne entrare in possesso e se si prefigura un utilizzo pubblico a scopo turistico-culturale come testimonianza della 2a Guerra Mondiale o se invece vi sia l’intenzione di vendere successivamente i beni in parola (punto 11);

SE nel caso l’amministrazione entrasse in possesso, a qualsiasi onere, dell’immobile ora rifugio Ciareido, chiediamo di sapere come essa intenderà rapportarsi con la sezione del CAI di Lozzo che ha di fatto salvato dall’abbandono la struttura; in particolare intendiamo appurare che vi siano le garanzie affinché la gestione resti in capo alla citata sezione CAI negando quindi la possibilità che codesta amministrazione possa destinare la gestione del rifugio ad altri soggetti (punto 12).

Cordiali saluti.


Aggiornamento: in data 17.07.2010 inserito la seguente risposta alla mozione

Tornano in Internet le delibere, ma sul sito dell’opposizione

Abbiamo usato lo stesso titolo con il quale il Gazzettino ha dato recentemente risalto alla nostra iniziativa improntata alla trasparenza e libertà di informazione: “Tornano in Internet le delibere, ma sul sito dell’opposizione”. Che ci crediate o no, sarà stata anche la novità, ma il nostro sito è stato bersagliato di richieste per scaricare i file pdf pubblicati. Ed anche questo è per noi motivo di grande soddisfazione.

E’ nostra intenzione continuare ad informare il cittadino di Lozzo di Cadore mettendo a disposizione anche le determine di spesa le quali, insieme alle già disponibili delibere di giunta e di consiglio, contribuiranno a creare le condizioni per una personale e responsabile informazione. Nessuno ha l’obbligo di informarsi, ma se lo volete fare adesso è possibile, in ogni momento, da casa. Adesso è possibile ed è, ricordiamocelo, un merito del nostro gruppo, “Per la Gente di Lozzo“.

Ecco di seguito l’articolo apparso sul Gazzettino:

Le delibere di consiglio e giunta finiscono su Internet. I cittadini potranno così finalmente leggere quanto deciso nelle sedute comunali grazie all’impegno che si è assunto il gruppo della minoranza, capeggiata da Ivano Calligaro. Più volte i membri dell’opposizione in questi anni avevano sollevato il problema alla maggioranza di poter reperire le informazioni amministrative anche sul web. Una richiesta del tutto legittima vista la società sempre più tecnologica alla quale si sta andando incontro.

La vicenda sulla pubblicazione online delle delibere è storia vecchia. A cavallo fra il 2002 e il 2004 l’allora sindaco Alessandro Da Pra cominciò a renderle disponibili sul sito comunale e questo continuò per alcuni mesi anche con il suo successore, l’attuale primo cittadino Mario Manfreda. Un’interpretazione errata da parte di un organo di stampa però convinse Manfreda a bloccarne la diffusione telematica. E a nulla sono valse in questi anni le richieste della minoranza di far tornare sui propri passi il sindaco.

Nell’ultimo Consiglio di aprile Calligaro pose la questione come un ultimatum. «O la maggioranza pubblica le delibere – disse – o ci pensiamo noi». Ed ora infatti i documenti sono rintracciabili sul sito www.perlagentedilozzo.org. «Il sindaco ha manifestato il desiderio di sfruttare la proroga fino a gennaio 2011 che stabilirà come obbligatoria la pubblicazione delle delibere – afferma il capogruppo di minoranza – ma per noi la pubblicazione degli atti era diventata ormai una priorità.

A dire il vero abbiamo pazientato fin troppo, perché la nostra è sempre stata una chiara e semplice richiesta di civiltà. La maggioranza ha sempre ribadito di voler essere trasparente con i propri cittadini ma non può limitarsi ad appendere le delibere all’albo. Le nuove tecnologie informative sono una realtà, quelle cartacee sono solo un obbligo di legge, e ai nostri giorni, se si parla di trasparenza e di libertà di informazione, bisogna che gli atti pubblici siano reperibili anche su Internet».

Mozione inerente la concessione del pascolo in località Ciareido, Ciastelin e Confin de sora al sig. Del Favero Lucio

Cari concittadini,
la mozione che qui presentiamo va letta come intendimento a fare chiarezza su una materia lasciata a se stessa, da questa Amministrazione, per troppo tempo. L’idea di intralciare le attività di agricoltura di montagna, già di per sé stessa estremamente fragile nella nostra realtà, è un concetto lontanissimo dalle nostre convinzioni (basta dare una occhiata al nostro programma); allo stesso tempo non possiamo pensare che questa materia non sia adeguatamente affrontata e dibattuta al fine di trovare le migliori soluzioni possibili che, inevitabilmente, devono poter ri-comprendere tutte le necessità dell’altopiano, in una visione allargata (se possibile a 360 gradi), comprendente l’insieme delle problematiche dell’agricoltura di montagna, della gestione del pascolo, delle esigenze del mondo venatorio e di quelle relative alle strutture ricettive in quota (rif. Ciareido), senza dimenticarsi delle sempre più importanti esigenze di sviluppo di un turismo sostenibile e consapevole.


Al Sindaco Sig. Manfreda Mario e assessore competente

MOZIONE INERENTE LA CONCESSIONE DEL PASCOLO IN LOCALITA’ CIAREIDO, CIASTELLIN E CONFIN DE SORA AL SIG. DEL FAVERO LUCIO

I sottoscritti consiglieri di minoranza Calligaro Ivano, Marta Francesco, Da Pra Pier Giuseppe;

PREMESSO

l’indispensabile funzione svolta dall’agricoltura di montagna per la conservazione e il mantenimento dell’integrità del territorio sopratutto ma non solo in zone alte quali ad esempio quella dell’altopiano di Pian dei Buoi. La conservazione e il mantenimento del territorio a nostro avviso, passano in modo imprescindibile per una accurata gestione dell’alpeggio e delle zone prative in genere del paese. In tale contesto si inserisce questa mozione, che vuole chiedere una più razionale utilizzazione delle zone pascolo da chi, agricoltore di montagna, le utilizza.

VISTA la delibera della giunta comunale n° 52 del 06/06/2007 ;

VISTO che dopo circa 3 anni non è ancora stato redatto un contratto di di locazione con il sig. Del Favero Lucio;

CONSIDERATA la necessità di utilizzare al meglio le zone pascolo e l’adeguato mantenimento delle zone prative intorno al paese;

IMPEGNANO SINDACO E ASSESSORE COMPETENTE

alla redazione un contratto di locazione prima che le pecore possano essere condotte all’alpeggio e nelle clausole del contratto si tenga conto dei punti seguenti :

  • limiti temporali dell’alpeggio;
  • confini dell’area di pascolo;
  • la frequenza con cui gli animali debbano essere controllati;
  • un punto per il controllo degli animali stessi;
  • le aree che dovranno essere sfalciate a fondo valle;
  • la figura preposta al controllo del rispetto del contratto.

Cordiali saluti.


Aggiornamento: in data 30.07.2010 inserito la seguente risposta alla mozione



incontro su “REFERENDUM per nuove prospettive della montagna belunese”

Abbiamo ricevuto la segnalazione dal Comitato Referendario dell’incontro che si terrà a Tai il prossimo venerdì 4 giugno. Pubblichiamo volentieri tutti i dettagli:

la cittadinanza è invitata

VENERDI’ 4 GIUGNO 2010 alle ore 20.30

SALA COLETTI A TAI DI CADORE

all’incontro su “REFERENDUM per nuove prospettive della montagna bellunese”


Con interventi di:
Diego Cason
STATO SOCIALE ED ECONOMICO della MONTAGNA BELLUNESE

Ennio Rossignoli
LA REGIONE DOLOMITICA: UN PROGETTO DI AUTONOMIA PER IL FUTURO DEL BELLUNESE
(Le ragioni di un referendum)

Comitato referendario
REFERENDUM PROVINCIALE per BELLUNO AUTONOMA nella REGIONE DOLOMITI

mozione sul contratto di locazione della casera delle armente a pian dei buoi

Con la pubblicazione delle delibere di giunta e di consiglio (ed a breve delle determine di spesa), abbiamo inteso dar corso ad una delle promesse qualificanti del nostro programma: informare la Gente di Lozzo su ciò che succede entro le mura del municipio, in modo che ognuno sia posto in grado di farsi la propria idea (basata su fatti un attimino più concreti dei “racconti da bar”) su come è amministrato.

La nostra azione non si limita alla sola pubblicazione degli atti citati, ma prevede anche e soprattutto un’azione di controllo e di pungolo dell’operato della maggioranza. A questo scopo abbiamo preparato e presentato  la seguente mozione che ti proponiamo in lettura, che ha il preciso intendimento di impegnare Sindaco e giunta all’osservanza del contratto che regola la locazione della casera delle armente. Nei commenti puoi chiedere eventuali precisazioni alle quali saremo ben contenti di dare risposta. Sane.


Al Sindaco Sig.re Manfreda Mario e alla giunta comunale.

MOZIONE SUL CONTRATTO DI LOCAZIONE DELLA CASERA DELLE ARMENTE

I sottoscritti consiglieri di minoranza Calligaro Ivano, Da Pra Pier Giuseppe, Marta Francesco,

VISTA la delibera n° 39 del 04/04/2007;

VISTO quanto previsto nel contratto redatto dal comune con il Sig.re Taferner Josef (prot. N°2135);

VISTA la necessità del mantenimento dell’attuale zona pascolo contro un’eccessivo avanzamento del bosco;

CONSIDERATO che determinate clausole presenti nel contratto sono utili al mantenimento della zona pascolo;

IMPEGNANO SINDACO E GIUNTA

A far rispettare il contratto stesso IN TUTTE LE SUE PARTI ed in modo particolare :

  • Art. 2 : che vengano rispettati i confini della zona pascoliva in modo tale da evitare che eventuali sconfinamenti possano creare danni a cose, considerando anche la fruizione turistica dell’altopiano;
  • Art. 6 : che venga controllata l’ EFFETTIVA e COSTANTE presenza di 130 UBA;

che sia GARANTITA e VERIFICATA la presenza delle vacche in lattazione come da contratto;

  • Art. 16 : che lo stallatico venga disperso in modo corretto;
  • Art. 17 : che la stagione di alpeggio riguardi realmente i 130UBA dal 07 giugno al 20 settembre ;
  • Art. 23 : che venga svolta una effettiva attività di recupero del pascolo, valutando a inizio e fine stagione il lavoro svolto;
  • Art. 24 : di individuare quali siano i prati “intorno al paese “ interessati dallo sfalcio con indicazione su cartografia delle zone in questione;

All’individuazione di una persona preposta a controllare il rispetto del contratto lungo tutto il periodo e alla fine della stagione venga stilato un rapporto dettagliato sulla qualità del servizio da rendersi pubblico.

Cordiali saluti.



Aggiornamento: in data 08.07.2010 inserito la seguente risposta alla mozione