ORA SI DEVE VEDERE MEGLIO!

Riporto mozione protocollata:

Lozzo di Cadore, lì 29/04/10

MOZIONE RELATIVA A INSTALLAZIONE SPECCHI  PER EFFETTUARE IMMISSIONI SU STRADA DA STRADE SECONDARIE CON SCARSA VISUALE, IN LOZZO DI CADORE

AL SIGNOR SINDACO DI LOZZO DI CADORE MANFREDA DOTTOR MARIO

OGGETTO: MOZIONE RELATIVA A INSTALLAZIONE SPECCHI  PER EFFETTUARE IMMISSIONI SU STRADA DA STRADE SECONDARIE CON SCARSA VISUALE, IN LOZZO DI CADORE

Il sottoscritto Ludovico Zanella in qualità di consigliere di minoranza

VISTO

L’articolo numero 15 dello statuto comunale.

VISTA

La scarsa visuale che le autovetture ,uscenti dai civici numeri 440,437,441 in Via Marmarole, hanno riguardo alle autovetture provenienti lungo Via Marmarole e dirette in Via Loreto.

VISTA

La scarsa visuale che le autovetture uscenti dai civici 301-D eccetera  in Via Dante Alighieri , hanno riguardo alle autovetture provenienti da Via Loreto e dirette in Via Dante Alighieri.

VISTA

La necessità di avere una visuale più chiara e sicura in detti luoghi, dove la mancanza di visuale è evidente

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

AD adoperarsi affinché venga installato apposito specchio in Via Marmarole(nei pressi dalla strada di entrata ai civici citati sopra) per rendere maggiore la visibilità nei riguardi di autovetture provenienti da Via Marmarole e dirette in Via Loreto, per le macchine uscenti  dai civici numeri 440,437,441

AD  adoperarsi affinché venga installato apposito specchio all’incrocio tra Via Loreto e Via Dante Alighieri, precisamente nelle vicinanze della piazzole ecologica, per aumentare la inesistente visibilità per le autovetture uscenti dai civici numeri 301-D eccetera, nei confronti delle autovetture provenienti da Via Loreto e dirette in Via Dante Alighieri

CHIEDE

CHE si agisca tempestivamente per risolvere il problema

DI ottenere in forma scritta risposta a tale mozione

Nel frattempo porge

Distinti saluti

Ludovico Zanella

COSì SI VEDONO I MULINI

Riporto mozione protocollata:

Lozzo di Cadore, lì 12/04/10
MOZIONE RELATIVA A SOSTITUZIONE CARTELLI STRADALI INDICANTI ROGGIA DEI MULINI, CON APPOSITI CARTELLI CHE PRESENTINO ANCHE UNA FOTO STAMPATA DEL LUOGO, IN LOZZO DI CADORE
AL SIGNOR SINDACO DI LOZZO DI CADORE MANFREDA DOTTOR MARIO
Il sottoscritto Ludovico Zanella in qualità di consigliere di minoranza
VISTO
L’articolo numero 15 dello statuto comunale
VISTA
La bellezza della Roggia dei Mulini, luogo dove ,residenti e non, amano passeggiare immersi nell’atmosfera magica, che detto luogo sa creare
VISTO
L’approssimarsi della stagione estiva, detta anche bella stagione
VISTA
La necessità di segnalare in modo più evidente la presenza e la bellezza di questo luogo
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
AD installare al posto dei cartelli stradali che indicano Roggia dei Mulini, appositi cartelli stradali che a fianco del nome del luogo abbiano anche immagine stampata della zona in questione
CHIEDE
DI ottenere cortesemente risposta in forma scritta a tale mozione
Nel frattempo porge
Distinti saluti
Ludovico Zanella

Riflessioni sul Turismo

Di seguito propongo l’articolo già pubblicato su Bloz e in cui Gianfranco fa emergere importanti spunti di riflessione su cosa voglia dire ragionare fattivamente sul turismo. Se di ciò si vuole parlare è necessario infatti  primariamente concedere spazzi di confronto tra gli operatori che già se ne occupa e ne conoscono tutte le sfaccettature . Cio servirebbe per fare un pò di chiarezza su quelle che sono le reali opportunità legate al turismo senza illusioni o fraintendimenti ed inoltre per trovare il modo di essere squadra.

Ho partecipato alla presentazione delle Dolomiti UNESCO a Pieve. Durante l’esposizione i relatori hanno sottolineato l’importanza del progetto per lo sviluppo turistico, per l’economia del territorio. E’ stata riportata all’interno della discussione, da parte di alcuni partecipanti l’esigenza di sviluppare una figura di accompagnatore del territorio. Da tempo questa esigenza rimbalza da una riunione all’altra e, se mi hanno riferito bene, è stata di recente oggetto di una pubblica assemblea a Lozzo.

Su questa cosa credo occorra spiegarsi, prima di tutto per non sprecare energie e/o creare aspettative che andranno disattese. Le professioni turistiche sono regolamentate da una legge regionale in applicazione di una legge nazionale,  a sua volta la Regione ha trasferito le competenze amministrative alle provincie, ciò per favorire le specificità dei singoli territori (montagna, pianura, laghi, mare, terme, fiumi, ecc.). Lo stato riconosce le professioni sulla base di caratteristiche che qualificano le prestazioni e chi vuole svolgere attività professionali deve essere iscritto ad un album (professionale) gestito dagli enti che consentono di praticare la professione. Tutto questo per garantire la qualità e la sicurezza di un prodotto.

Le professioni (di accompagnamento) turistiche sono: Accompagnatore Turistico, Guida Turistica, Guida Ambientale Naturalistica. Ognuna di queste attività prevede delle mansioni specifiche che ogni candidato deve dimostrare di essere capace di svolgere attraverso il superamento di un’esame. Si noterà, per quel che ci riguarda la mancanza di Maestri di sci e Guide alpine o Maestri di alpinismo come ha stabilito la legge assegnando loro una specifica mansione, l’insegnamento delle pratiche alpinistiche. Le professioni turistiche non prevedono nessun insegnamento ma comunicazioni che ampliano la conoscenza e catturano l’interesse. Un turista che non distingue le otto specie di larici presenti in Cadore non rischia nulla, ma se non impara ad usare la corda o a sciare con sicurezza sicuramente si. Una differenza che ha posizionato (credo per scelta loro) le Guide alpine e i Maestri di sci nel Settore Sport.

Oggi chi vuole svolgere l’attività di insegnamento delle pratiche alpine deve fare un corso presso Guide e Maestri, i corsi sono organizzati e gestiti da loro. Per quanto riguarda invece le professioni turistiche non esistono corsi ma un esame che occorre superare, l’ammissione agli esami prevede il possesso di una Scuola Media Superiore e la conoscenza di una lingua straniera parlata.

E questo è lo stato delle cose, ma il problema reale, a mio avviso è un altro. Partiamo da due considerazioni. La prima: il declino della produzione industriale ha impoverito complessivamente la nazione e, particolarmente il Cadore che ha basato solo sulla produzione dell’occhiale la propria economia. La seconda: il turismo è visto come possibilità di sviluppo economico. Ma se sulla prima resta poco da dire, sulla seconda c’è molto da dire e tutti, sottovalutando l’argomento, si sentono autorizzati ad intervenire, ma il conoscere e sapere ha due strade: lo studio o l’esperienza.

Oggi in Cadore esistono alcuni operatori che, simpatici o no, di destra o di sinistra, conoscono il mercato turistico per esperienza diretta, per la frequentazione delle Fiere del turismo, per la posizione di rappresentanza associativa di categoria, loro e chi si è preparato scolasticamente con studi appropriati (Scienze della comunicazione, Marketing, Liceo Turistico, ecc.) sono i soggetti qualificati per affrontare l’argomento. Questo significa escludere il territorio, gli abitanti e le persone che ai vari livelli partecipano alla applicazione dell’ospitalità? Solo un pazzo farebbe una simile affermazione. Il sistema dell’ospitalità coinvolge chiunque agisca nel territorio, specialmente chi ha un rapporto diretto di servizio con l’ospite.

Ma se questo è vero perché non iniziamo ad affrontare l’argomento accompagnamento senza preconcetti corporativi, mettendo insieme attorno ad un tavolo “rotondo” (senza capotavola) i rappresentanti di: Guide naturalistiche, Guide alpine, Accompagnatori turistici,  Guide turistiche, Maestri di sci, con Il Consorzio Dolomiti, l’ASCOM, L’Assoalbergatori, le Proloco, con l’obiettivo di fare sistema da un lato e provvedere alla definizione dell’offerta di accompagnamento magari cercando una soluzione condivisa.Io resto convinto che se è una sola categoria ad affrontare la questione si risolveranno i soli problemi di quella categoria. Ciò sarebbe un grave danno al sistema turistico che ci auguriamo si sviluppi nel breve tempo.

Ma capiamoci meglio, se il problema è che non c’è lavoro per i professionisti presenti in tutta la provincia, i corsi per (diciamolo chiaramente)  Accompagnatore del territorio o Guida di Media montagna (modelli lombardo e trentino) daranno lavoro alle sole Guide alpine che faranno i corsi, e gli altri? Avranno le stesse competenze delle Guide Naturalistiche di cui solo 4 o 5 oggi riescono a mantenersi con questo lavoro. E le Guide alpine ed i Maestri di sci non mi risulta riescano a vivere del solo accompagnamento di clienti. Quindi? O si fa sistema organizzando le competenze per sviluppare l’offerta del territorio attraverso la qualità o i cugini trentini e friulani ci lasceranno le briciole.

Gianfranco Valagussa