Zaia e le Geminidi, le stelle cadenti invernali
Non è la prima volta che sostengo che il nostro si stia pappomollendo. L’interesse legittimo è quello di allargare il già ampio consenso (si può anche arrivare a definirlo “straordinario” senza esagerare): una delle vie seguite è un approccio ai cosiddetti social in stile “volemose tuti ben” e “contenta coioi” (il contentacoioi, in generale, dimostra il suo apprezzamento sia alla situazione A che a quella meno A con pari enfasi).
Così te lo ritrovi su facebook e twitter a titillare l’anima buona dei naviganti con la meraviglia della marcia delle tartarughe o con interrogativi sociopatici sociologici riguardanti la prima telefonata col cellulare, suggellati dalla amichevole chiamata in causa “e voi che ne dite?” per la serie “uno di noi”.
Su questa scia il nostro s’era cimentato (24 ottobre) in uno slancio astrale indicandoci la possibilità di ammirare, verso est, le Orionidi, le stelle cadenti d’autunno. Lui le trovava spettacolari: “Io le trovo spettacolari, queste “briciole di cometa”, e voi?”
Mi son detto: vuoi vedere che non gli scappano neanche le “stelle cadenti d’inverno”, le Geminidi (invernali per il freddo del periodo, visto che l’inverno astronomico inizia il 22 dicembre)? Si vedono dal 3 al 19 dicembre ma il picco si verifica tra il 13 e il 15 del mese. Con oggi “si spengono” e… arrivederci al prossimo anno.
Ma niente, da parte del nostro… nessuna segnalazione questa volta. Forse era impegnato a ri-contare gli ettari di bosco danneggiati da Vaia. Da 100.000 ettari previsti (di bosco “coinvolto”), il nostro ha annunciato che ne sono stati individuati 28.000, ma del tipo “rasi al suolo” (continuano a sembrarmi tantini, ma tant’è).