Zaia dannatamente leghista? Speriamo!
Peppino Caldarola su Lettera 43:
Cari veneti, tra Moretti e Zaia preferisco il secondo
Troppi neo-renziani senza arte né parte. Meglio un leghista duro e puro, ma capace.
[…] La seconda cosa è questa: non c’è un’uscita pubblica in tivù o sulla carta di un renziano o di una renziana che non faccia pena, sollevando scandalo, ilarità e persino disgusto nell’universo mondo.
Sono due fatti collegati.
E fin qui niente da dire, qui si sfonda una porta aperta: non per niente renzi è lo strenzi.
Ma poi Caldarola “la dice grossa”:
[…] La dico grossa: se il Veneto deve scegliere l’Alessandra Moretti che emerge dall’intervista del 18 dicembre data al Corsera, si tenga Zaia, dannatamente leghista, ma che appare più preparato.
E ho detto tutto.
Il dubbio non sta nel fatto che Zaia appaia più preparato della moretti, ché ci vuol poco a superare una capra. Zaia è, la moretti crede d’essere! Ma nient’altro è che un buco con il nulla attorno.
Il dubbio, il vero dubbio, è che Zaia sia dannatamente leghista. Si può dire che non sia un legaiolo, il che – basta guardare l’infame Tosi – è già un buon punto di partenza. Ma per dire che sia leghista – vecchia maniera eh – lo aspettiamo alla prova dei fatti. Che poi lo sia dannatamente… sarebbe solo grasso che cola.