Zaia affonda la montagna sommersa
Dai, non prendiamoci in giro. La nostra montagna, la montagna bellunese, era (ed è) già sotto. E non sott’acqua: c’è bisogno che vi indichi a cosa siamo sotto? No vero?
Veramente, in termini autonomistici, c’arrivava fino al collo. Poi il PD ha tolto l’elezione diretta della Provincia – che ora è organo zoppo di secondo grado – lasciandolo deliberatamente senza risorse finanziarie e consegnando il personale “dipendente” ad un terrorismo della riassegnazione che, se non priverà le persone del posto di lavoro, non produrrà alcunché di positivo dal lato dei servizi che o spariranno o verranno gestiti alla terzo mondo (per mancanza di risorse e di coordinamento del personale riassegnato e non).
Quando il PD ha consegnato in mano ai sindaci quel che restava della Provincia dopo la deforma di quell’ignorantone di Delrio, imponendo che questa congrega debba reggere un’agenzia di servizi a disposizione dei comuni – questa è la funzione assegnata dal governo dei vandali pidioti alle ex Province – la merda ci ha sommerso e, direi, travolto.
Io, piuttosto, volgerei lo sguardo a quanto si sta facendo a Roma nella revisione del titolo V della parte II della Costituzione, perché per noi “montagna bellunese”, davvero, par di capire che sia altra nuova merda che cola.
Poi, ok, sono d’accordo: se le 100 lire (sono affezzionato alle lire, allora?) che la Regione Veneto ci dà suo tramite per comprarci la molletta con cui tapparci il naso ce le dovessero dare “direttamente”, la molletta ce la potremmo comprare senza suo tramite, facendo finta (tanta finta) che tutto ciò si possa definire Autonomia.