vicentini magna-gati (morti), cinesi magna topi (vivi)
La privazione del sonno, ancorché per una nobile causa, prima o poi porta il conto. Zaia, il nostro astrofilo di quartiere (ha tanto a cuore le geminidi) nonché fine erpetologo (si commuove quando le tartarughine appena nate corrono verso il mare) s’è improvvisato anche scrupoloso igienista, individuando nella pratica di mangiare topi vivi il segno di una trascurata igiene da attribuirsi ai cinesi. Da oggi varrà per sempre il detto vicentini magna-gati, cinesi magna topi (gli uni morti, gli altri vivi).