turismo sulle Dolomiti: speriamo sia un anno ad alta tensione
I coyotes di Federalberghi hanno trovato una correlazione tra tensioni all’estero e i “pieni” turistici che si sarebbero verificati in questo scorcio di stagione: sono tornati gli italopitechi.
In passato, chissà come, le tensioni all’estero non hanno influenzato granché positivamente i flussi turistici italioti, a maggior ragione qui ai piedi delle vette dolomitiche. E sì che, le tensioni all’estero, sono state anche vere e proprie botte da orbi. Anzi, si può dire di più. Fino al 2014 si può trovare una correlazione diretta tra diminuzione delle presenze sulle Dolomiti e aumento delle tensioni all’estero (del resto, credetemi, posso dimostrare che l’aumento del prezzo della pasta di arachidi è correlata alla diminuzione delle presenze turistiche dolomitiche).
Nell’assumere che quelli di Federalberghi (come molti altri coyotes) abbiano una chiara idea della differenza tra causalità e casualità, non ci resta che sperare che il 2016 sia pregno di tensioni all’estero (poi, se l’estero diventi tu, perché ti fanno scoppiare una bomba a Roma o a Venezia o a Firenze, vedi mo’ che nesso di causalità può davvero saltar fuori quando le camere ti restano vuote anche dell’aria che dovrebbero contenere).
Detto in altre parole, diamoci dentro finché la tensione è all’estero, che se arriva ad essere “domestica” saranno cazzi amarissimi.