Tremonti e l’ossessione della soglia del 10% (della coalizione Monti)
Se continua così va a finire che dovrò riconsiderare il giudizio complessivamente negativo sull’ex super ministro delle Finanze. Dice il saggio che il nemico del tuo nemico è tuo amico. Non ancora, non ancora. In mancanza di un delineato partito indipendentista, io sto con Fare per Fermare il Declino: mi piacciono le minoranze espressive.
Tremonti parte dalla considerazione che sotto il 10% Monti sarebbe accompagnato in parlamento da quattro gatti (ma ci sono anche i cani eh, ci sono); credo tuttavia che, avendo preso a bordo anche dei terremotati poveri, non dovrebbe essere difficile raggiungere almeno il 15%. E’ tuttavia sbagliato tentare di soffocare un così alto ingegno: ora che il ragionier polveroso è entrato in politica – in particolare è sceso in campagna elettorale – ha perso il suo proverbiale e sobrio aplomb e si è scoperto per quel che era: una minchiata.
Ad ogni buon conto due o tre cosette le ho messe da parte: prima fra tutte il video in cui Giacomo Zucco del Tea Party Italia sbatacchia il povero ragionier Monti, oltre ad un secondo spezzone riguardante le visioni europeiste del ragioniere sulla Grecia (una vera e propria farneticazione). Insomma, un modesto contributo.
(via @g_tremonti)