tira più un pelo di figa che un carro di buoi (anche a Calalzo)
Il sindaco di Calalzo si spende per far sapere che in municipio si potrà firmare per “la riforma della legge Merlin e la riapertura delle case chiuse”. Causa che ha naturalmente molti aspetti nobili tipo “si tratta di una battaglia di civiltà, decoro e igiene per le ragazze, e un modo di eliminare la mafia che è alle spalle dello sfruttamento della prostituzione. […]”. Il discorso è molto più ampio e magari un giorno ne potrei anche scrivere: ho già il titolo, “lode della baldracca”.
E’ però singolare che a questa “battaglia di civiltà”, cioè mettere sotto chiave la patonza, il sindaco non abbia affiancato anche le altre battaglie di civiltà, quelle relative ai 12 referendum dei Radicali, già segnalati all’inizio di agosto in Referendum Radicali, segnatamente quelli sulla Giustizia Giusta. Sarebbe bastato un accenno alla fine del focoso invito …
[…] Calalzo fa la propria parte e apre la raccolta firme in municipio tutte le mattine. Invito i cittadini a sottoscriverla, anche i non residenti nel comune: c’è tempo fino al 30 settembre e servono 500.000 firme… chiedo di non prendersi all’ultimo ma di venire subito con un documento di identità, per dare agli italiani la possibilità di scegliere se riaprire o meno le case chiuse dalla Legge Merlin”.
per far sapere che, oltre a firmare per la già accennata tutela dell’utilizzo della patonza in concessione temporanea, in municipio si può firmare anche per tutti gli altri 12 referendum (o quelli che si ritiene di dover sostenere), tenendo conto che per questi ultimi il termine per la raccolta delle firme è il 14 settembre.
Vale sempre, dunque, anche a Calalzo, quel detto secondo il quale “tira più un pelo di figa che un carro di buoi” (la trattazione ha anche una versione nonciclopedica “a balconcino”: Dos tetas tiran más que dos carretas).
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