permettetemi di rassicurarvi totalmente: i poteri forti non esistono
La Stampa oggi: Monti: “Abbandonati dai poteri forti”. No comment.
La Stampa oggi: Monti: “Abbandonati dai poteri forti”. No comment.
Anche se di poco, il Mortadella francese (forse il Prodi italiano era un po’ meglio) ha superato quel grandegion di Sarkozy. Anche se Sarkó si è preso qualche libertà di troppo nei confronti della italiana repubblica bananiera, ridendo alle nostre spalle, come cialtronaggine preferivamo la sua, condita con un po’ di rigore, a quella del provincialotto Hollande dalle “mani bucate”.
Il fatto poi che il tecno-cialtrone di casa nostra, tale Monti, incapace di metter mano alla spesa pubblica se non chiamando Mr. Bondi – cui ha affidato il tentattivo di taglio di 4 miliardi di euro (su una spesa totale di 800 mld e aggredibile di 80) e a cui addosserà la colpa di un quasi certo insuccesso (la burocrazia italiana è la Casta per antonomasia, una cupola a comportamento mafioseggiante che si opporrà con tutti i mezzi ad ogni ipotesi di taglio) – abbia detto di avere le “stesse idee di Hollande sulla crescita“, ci consegna la certezza che, nel migliore dei casi non andremo da nessuna parte, nel peggiore ci avviteremo risucchiati dal buco nero della smisurata stoltezza ed incapacità di questi Sgovernanti.
Ultima nota: almeno i francesi se lo sono votato, il presidente. Noi invece ci troviamo tra i coglioni sia Napolitano, nominato dal parlamento, sia Monti, nominato dal precedente, detto il “peggiorista”. Vive la France.
E che dio ce la mandi buona coi mercati (più per l’Alba Dorata che per Hollande, per il momento).
Dice Fabio Scacciavillani riguardo alla soluzione della crisi che:
Gli economisti nulla possono. La Crisi italiana va affrontata da un Esorcista.[…]
[I posseduti] Oggi magari vestono loden o cravatte stile Upim, fanno sognare le suocere e vergano messaggi oscuri sul Corriere. L’aspersione dell’acqua santa non li disturba affatto, anzi a volte la sollecitano in cambio di un’esenzione dell’IMU (la tetra Imposta del Maligno Usurpatore) o di un 8 per mille.
Invita poi ad affrontare la Prova, ponendo attenzione a ciò che i posseduti hanno vomitato in questi anni (qui un semplice assaggio):
“Il nostro più grande successo negli ultimi due anni è stato quello di non essere diventati un caso tipo Grecia. Attesi al collasso, invece abbiamo tenuto bene” Giulio Tremonti, Intervista a Oggi settembre 2010.
“Gli aumenti tariffari e fiscali, per quanto rozzi, ci hanno evitato di fare la fine della Grecia”, Mario Monti, durante il viaggio in Asia, 2 aprile 2012.
“Il rischio di un crollo, del peggio, e’ abbastanza alle nostre spalle”, Giulio Tremonti 29 marzo 2011.
“La crisi è passata ora possiamo rilassarci”, Mario Monti durante il viaggio in Asia 2 aprile 2012.
Conclude proponendo un rito purificatore collettivo:
Io invece Fratelli, dico che dobbiamo seguire un rito più potente. Formiamo una catena umana da via XX settembre fino a Palazzo Chigi e brandendo ciascuno un crocefisso prendiamo a gridare ritmicamente con voci sempre più incalzanti e possenti: nefaste presenze di Andreotti, Craxi, Forlani, Cirino Pomicino, spiriti maledetti di De Mita, Formica, Nicolazzi, oscuri spettri di De Michelis, Gava, e Goria uscite da questo governo!!!!!
Liberarci dai putridi parassiti della casta politica e dal Belzebù che li possiede sarebbe un primo imprescindibile passo, poi bisognerebbe liberare dal Maligno anche la cupola burocratica statale, non solo parassitica ma mortalmente saprofaga, che alligna in ogni dove.
Ma per farlo bisogna essere illuminati. Un atto di fede che supera ogni immaginazione.
Monti non mi piace, neanche un po’, da quando ha vestito i panni dell’eurocrate a Bruxelles. Il suo governo si è presentato come tecnico, pian piano è diventato tecnocratico, ora ha debordato nel tecnoburocratico ed alla fine si è impantanato. No, non nel fango. E’ diventato un governo di m…, come il precedente.
In che altro modo si può definire un governo che, alla domanda: “l’ambaradan dell’art.18 vale anche per gli statali (vogliamo dire pubblico impiego) ?“, risponde con un ministro certamente, con un sottosegretario forse, può essere e mi fermo qui per amor di patria.
Guardate che la cosa si presenta davvero come un cumulo enorme di letame che si sta riversando sulle intelligenze di questa sfibrata Italia. Cialtroni, un governo di cialtroni.
Per inquadrare un minimo l’argomento ecco due contributi di spessore: Caro statale, complimenti: l’hai sfangata anche stavolta su Linkiesta e per le implicazioni di carattere tecnico Articolo 18 nella PA: una domanda a due ministri su Lavoce.inf
Foto: dazebaonews
Dovreste ricordarvi dell’alcolica dichiarazione di Monti riguardante un tasso di crescita per l’Italia del 10%, da lui profetizzato il 20 gennaio alla trasmissione Otto e mezzo. Sottolineavo che il FMI aveva da poco pubblicato le proprie ipotesi di crescita per il nostro paese nel 2012 ponendole a meno 2,0%.
Recentemente il bocconiano Francesco Giavazzi è intervenuto sul Corriere con un articolo che ha freddato il povero Monti. Ecco un passo dell’articolo (il neretto è mio):
[…] Come fa un investitore che deve scommettere su un cambio di passo dell’Italia a fidarsi? La fiducia sta creando le condizioni per la sua stessa dissoluzione. Il risveglio potrebbe essere brusco. Mentre il governo continua a costruire i propri programmi sull’ipotesi che l’economia nel 2012 si contragga dell’ 1 per cento, il Fondo monetario internazionale prevede un -2,2% e i maggiori investitori internazionali una forchetta fra -2%, nell’ipotesi più favorevole, e -4% in quella meno favorevole, con una mediana di -3%. Con questi numeri il deficit rimarrà sopra il 4% del Pil e il debito ricomincerà a crescere.
Oggi l’Istat ha comunicato i dati relativi a fatturato e ordinativi di gennaio:
Netto calo per il fatturato dell’industria nazionale a gennaio, sceso su base mensile del 4,9% e su base annua del 4,4% (corretto per effetti calendario). Il dato è fornito dall’Istat, sottolineando come il ribasso tendenziale è il più consistente da novembre 2009, soprattutto a causa dell’andamento del mercato interno. Stesso discorso per gli ordinativi dell’industria, che lo scorso gennaio sono diminuiti del 7,4% su base mensile (dato destagionalizzato), e del 5,6% su base annua (dato grezzo). Sempre a gennaio 2012, per quanto riguarda il fatturato degli autoveicoli, il calo su base annua è stato dell’8,8%, mentre gli ordinativi sono diminuiti del 6,1%.
Se l’Istat non ha fatto confusione con la destagionalizzazione dei dati, un calo del fatturato mese su mese del 4,9% e del 4,4% su base annua (ma peggio ancora il calo degli ordinativi) non rappresentano una notizia proprio confortante. Dal lato del PIL proiettato a fine anno, la cosa potrebbe tradursi come una conferma in chiave horror di quanto precedentemente visto, ipotizzando una contrazione del 5%. Ma se cala il fatturato cala anche l’introito della rapina fiscale e, ciò che più conta, senza taglio della spesa pubblica – che non c’è stato – il rapporto debito/PIL schizzerà in alto come un geiser.
Quello che abbiamo visto è gennaio. Potrebbe migliorare (visto il crollo degli ordinativi è da dubitare). Ma potrebbe anche peggiorare. Aspettiamo con fiducia i dati relativi a febbraio. E speriamo che anche l’Istat ci abbia messo lo zampino.
Comunque, caro Monti, per uno che prevedeva un 10% di crescita (pur non avendo specificato in quanti decenni), ipotizzare di trovarsi a fine anno con un meno 5% non deve essere tecnicamente esaltante. La vera preoccupazione, giunti a quel punto, sarà: ci avviteremo verso il fondo?
Tweet di Phastidio:
Depositi overnight delle banche presso la Bce al nuovo, ovvio massimo di 776,9 miliardi di euro
Per chi non è più di tanto avvezzo: significa che i soldi presi dalle banche dalla Bce durante l’inondazione del 29 febbraio scorso, al momento rendono di più ‘parcheggiati’ presso l’Eurotower piuttosto che utilizzati in altre tipologie di impieghi. Tradotto: niente ciccia per imprese e famiglie (non unica conseguenza, ma certamente la più evidente pur essendo ampiamente prevista).
Prima le banche rimborseranno le proprie scadenze obbligazionarie, poi compreranno un po’ di titoli di Stato (brevi) e solo dopo, quel che sarà restato, lo utilizzeranno (forse) come credito per imprese e famiglie. Se non altro andranno a soffocare le velleità arrampicatorie dello spread. La Bce ha regalato un po’ di tempo alla spolitica-europea, che gli spolitici-europei scialacqueranno. Se il solo 10% venisse utilizzato pro imprese e famiglie, sarebbe da metterci la firma subito. Ma non sarà così.