Il Corriere ha pubblicato una infografica nella quale i profili delle regioni, quali noi li conosciamo, sono ridimensionati in funzione del numero di presenze turistiche degli stranieri (lo si trova scritto di fianco alla Toscana a sx). Da ciò si evince che il Veneto è la regione che tira di più, così come sorprende che la Sicilia, ma ancor più la Calabria e la Puglia siano così stitiche.
Cosa dire? Innanzitutto che non si capisce perché il titolo della mappa sia “Arrivi degli stranieri nelle regioni italiane” quando la medesima rappresenta le regioni in funzione delle presenze e non degli arrivi. La domanda è quindi: i “riquadri” La meta di arrivo e Dove si sta più a lungo sono riferite al numero di presenze o a quello degli arrivi? (risposta: a quello delle presenze).
Poi, nella mappa interattiva è riportata la seguente frase (neretto mio):
La mappa delle regioni e delle località preferite dai turisti stranieri nel 2012. Sono stati quasi 49 milioni gli arrivi per un totale di 180 milioni di presenze giornaliere.
Ora, se le presenze sono state 180 milioni, sono da ritenersi “annuali“. Dichiararle giornaliere è un tantino esagerato. Ovviamente, chi l’ha scritto non può che averlo fatto riferendosi alla “durata” della singola presenza (una presenza è tale se dormi una notte, quindi presenza=pernottamento), ma anche in questo caso a noi la cosa incute una certa apprensione: provate a pensare a presenze che – oltre che giornaliere – possano essere anche “orarie” e ditemi se non iniziano a tremarvi le vene ai polsi.
Tornando alle presenze sicule, che appaiono ristrettine per la grande generosità di quella terra, riporto quanto scritto un anno fa commentando un articolo di Rizzo, sempre sul Corriere, riguardante le sperequazioni nella spesa regionale per la promozione turistica (tenendo presente che i 13 mil. di presenze cui facevo riferimento sono totali, quelle riportate nell’infografica – 6.310.821 – sono relative agli stranieri) :
[…] Neanche l’ex ministro Brunetta, pur pieno di tequila come un lumino e sotto pesanti sedativi, riuscirebbe a credere che la Sicilia, bagnata ogni dove dal mare e baciata dal sole come sappiamo, faccia solo 13 milioni di presenze. Ne fa almeno 4 volte di più. Ma vale per il Veneto lo stesso ragionamento? No, ossia, molto molto meno. Le statistiche nordiste si possono infatti ritenere abbastanza aderenti alla realtà. E qui viene il bello. Basta, per esempio, essere speciali e … (uno di questi giorni posto la classifica completa, ma se scorrete l’articolo di Rizzo scoprirete da soli le performance della specialità valdostana…).
Va detto anche che la mappa è una rappresentazione “istantanea”, utile quindi a farsi un’idea di come siano i rapporti tra le varie regioni in relazione alle presenze degli stranieri, ma che nulla dice sull’andamento dei flussi, sui trend. E com’è la situazione in Veneto?
(immagine Corriere tramite @adrianoattus)