Non solo a Domegge ci fu un gaio salto delle presenze turistiche, anche a Calalzo ci fu, nel 2011, un bel 11,1%. Ma anche a Calalzo al salto benaugurante è poi seguito un rimbalzo “tecnico” l’anno successivo (2012), un -3,6%, ulteriormente appesantitosi l’anno scorso (2013) con un sonoro tonfo del -12,3%.
A giugno del 2012 il sindaco di Calalzo aveva provveduto a farsi i complimenti (grassetto mio):
“In un momento di crisi, dobbiamo puntare a incrementare l’offerta ai turisti rimboccandoci e le maniche ed elaborando nuove opportunità anche a costo zero. I numeri degli arrivi e delle presenze a Calalzo ci danno ragione e certificano il nostro impegno: secondo le statistiche della Regione nel 2011, per la prima volta dopo diversi anni, abbiamo registrato un +11.3% nei pernottamenti, dato che in questo periodo possiamo considerare più che positivo”.
[…] Secondo De Carlo, a questo aumento degli arrivi turistici ha contribuito l’impegno degli operatori dell’ospitalità, delle associazioni, dei privati e anche dell’amministrazione comunale. “Penso – dice il sindaco – al cartellone di eventi realizzato un anno fa, con picchi come Cicchettiamo estivo ed autunnale che ha raccolto in totale circa 2.000 persone. […] L’esperienza di ‘A spasso con il sindaco’, sperimentata un anno fa, sarà replicata per tutte le prossime domeniche di luglio ed agosto: abbiamo scelto comunque di darci da fare per chi sceglie di fermarsi a Calalzo e vuole scoprirne angoli suggestivi com’è Rizzios, convinti come siamo che l’asticella delle cose da fare vada alzata costantemente”.
De Carlo ricorda anche che “come amministrazione abbiamo lavorato ad opere pubbliche come il Parco Re del Belgio, pensato proprio come punto strategico per lo sviluppo del territorio in chiave turistica, e ad una costante manutenzione ambientale per offrire a chi ci visita un luogo sempre all’altezza. […]”.
Come per Domegge mi chiedo: se, come ricordava il sindaco di Calalzo, i numeri del 2011 (+11,1%) “certificano il nostro impegno“, quelli del 2013 (quel meno 12,3%) certificherebbero ora il non-impegno o disimpegno dell’amministrazione calaltina ?
Ancora: è svanito anche l’impegno degli operatori dell’ospitalità e dei privati (oltre che dell’amministrazione comunale)? Nienti picchi al Cicchettiamo? L’esperienza ‘A spasso con il sindaco’ s’è ammosciata? L’asticella, andava messa più in alto? L’opera pubblica Parco Re del Belgio … tira minga? La manutenzione ambientale non è stata all’altezza?
Prendendo ancora spunto dalle considerazioni già scritte su Domegge: è un attimo salire sull’altare, è un attimo cadere nella polvere. E comunque, peccato che quest’anno non ci sia un quotidiano cantore della caduta calaltina (con dettagliata analisi sindacale delle cause). Resta quindi confermato che, rispetto al 2000, la perdita di presenze per Calalzo si è inchiodata al -49,5% (e senza il contributo di Attila e gli Unni, Hitler e le SS, l’invasione delle locuste o altre piaghe bibliche). Che dire ancora: forse solo che “i dati ci davano ragione e certificavano il nostro impegno“.