Turismo: tranquilli, anche i ricchi piangono
Federalberghi singhiozzava qualche giorno fa per un calo del 30% in terra veneta ed in particolare fra le dolomiti bellunesi. Ma tranquilli, anche i ricchi piangono. Con la differenza che per loro questo è il primo vero anno orribile. Per noi il calo dura dal 1997, ininterrottamente. Pirotecniche le motivazioni (da condividere non in toto ma in buona parte):
BOLZANO. Statistiche ufficiali non ce ne sono, ma al capezzale del turismo in Alto Adige girano numeri che oscillano tra il 10 e il 30 per cento.
[…] Sarà la congiuntura negativa, sarà la crisi dei consumi e l’effetto delle riforme lacrime e sangue del Governo Tecnico, però quello che veramente manca rispetto al tradizionale afflusso continuo di prenotazioni e pernottamenti, è il turista italiano.
A risentirne maggiormente sono le zone ad alta vocazione turistica delle valli orientali, con in testa Gardena, Badia e Pusteria, che di turisti italiani in passato riempivano fino al 70% delle camere d’albergo.
[…] Cercando di scandagliare nelle ragioni del crollo di appeal dei paesaggi altoatesini verso il mercato interno, è impossibile non imbattersi negli effetti degli ultimi decreti, soprattutto in campo fiscale.
«Hanno trasformato i nostri alberghi in avamposti della Guardia di Finanza – lamenta il presidente dell’Unione Albergatori Walther Meister – non solo per quanto riguarda il pagamento in contanti fino a un massimo di mille euro, che è comunque una grossa limitazione, ma anche perché costringono le strutture a segnalare tutti i clienti che in capo al soggiorno risultano aver speso oltre i 3.600 euro».
E non si tratta di evasione fiscale, Meister ne è sicuro.
[…] Come se non bastasse, aggiunge Duzzi, «l’opinione pubblica ci ha dipinto come la patria degli evasori con la storia dei blitz della Guardia di Finanza a Cortina e dintorni, e ora la gente tira dritto e passa il Brennero piuttosto che rimanere qui a farsi perquisire se ha un’auto più grande».