il mestruo book del Veneto in ginocchio
Lui lo chiama instant book, che fa più figo, ma c’è voluto un mese per mettere insieme una sequela di foto (120 pagine, si scarica qui) che illustrano i danni del passaggio di Vaia, il ciclone mediterraneo (o extratropicale) che si è abbattuto su Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige e che nella notte del 29 ottobre ha raso al suolo intere porzioni nei boschi delle regioni colpite.
Enne foto, come quelle del matrimonio, nessun dato se non quelli “pseudo riassuntivi” buttati lì in apertura (la catastrofe in cifre). In un mese si può fare la ricognizione della superficie dei pianeti del sistema solare; in un mese una Regione organizzata dovrebbe saperci dire quanti peli sul culo ha ognuno di noi.
Il governatore infine esclama:
L’emergenza non è finita, ma il Veneto non molla!
Dritti verso l’obiettivo, pancia a terra!
Solita nenia, solito copione. Chissà, forse crede di essere in guerra… Ogni tanto si toglie l’elmetto e si mette a giocare con i lego: vuole fare il carosello tra Cortina, Arabba e il Civetta. Poi si rimette l’elmetto e… pancia a terra di nuovo.
Due cose, lì per lì, non mi tornano. La provincia di Bolzano ha dichiarato in 5.000 ettari la superficie di bosco abbattuta dalle raffiche di vento (l’1,5% dell’intera superficie boschiva dell’Alto Adige); il mestruo book parla di 100.000 ettari di bosco coinvolti, 20 volte tanto (è vero, non si sa che cazvolo possa significare la parola “bosco coinvolto”: potremmo giocare con i gradi di coinvolgimento…!). Ma proviamo ad ammettere che siano veritieri. La stessa provincia di Bolzano, una settimana fa, stimava i danni complessivi dell’ondata di maltempo in 250 milioni di euro (in crescita). Il mestruo book arriva a un miliardo, e c’è dentro tutta la bassa che non è proprio stata accarezzata dall’evento. Inoltre, se per l’Alto Adige si sono stimati 1,5 milioni di metri cubi di legname abbattuto, per il Veneto le stime oscillavano da un minimo di 6 a un massimo di 10 milioni. Insomma, il confronto tra i dati dell’Alto Adige e quelli del mestruo book fanno nascere più di qualche perplessità.
Niente paura: pancia a terra e i dati (prima o poi) compariranno (tra un carosello sciistico e l’altro).