Lo so, lo so: così è vincere facile. Napopotamo è, giudizio di valore politico, una mummia decomposta (e quindi vi fu il momento in cui era in via di decomposizione e, pur tuttavia, una certa marcia italianità se l’è tenuto stretto). Comunque ha deciso di andarsene e non lascerò cadere neanche una lacrima, pur sapendo che potrebbe arrivare anche di peggio, il che inquadra il valore dell’attuale.
Detto questo, ho sempre lo sguardo verso la Svizzera, le sue istituzioni federaliste, il modo in cui interpreta la democrazia diretta. La presidente della Confederazione (che di anno in anno sloggia) parla di democrazia diretta (e, per un momento, non sento più il fetore di cadaverina e putrescina della politica taliana):
(qui il link diretto ad articolo e video su RSI)
Elogio alla democrazia diretta
La presidente Simonetta Sommaruga paragona la Svizzera ad un mercato cittadino: un luogo in cui tutto il mondo si ritrova
Cosa rende particolare il nostro paese, cosa forma la nostra identità: le tradizioni, le radici o l’apertura, i legami col mondo e la solidarietà?”, s’è chiesta Simonetta Sommaruga nella tradizionale allocuzione di Capodanno.
“Non c’è una sola risposta, valgono entrambe: le nostre radici sono i legami con il mondo”, ha spiegato la neoeletta presidente della Confederazione, invitando i connazionali a curare sia un aspetto che l’altro.
Il discorso, che s’era aperto con un elogio della democrazia diretta la quale, come il mercato sotto casa, è caratterizzata da familiarità e vicinanza ma che è anche in grado di replicare adeguatamente alle grandi sfide poste dall’era della globalizzazione, s’è chiuso con gli auspici di rito. “L’anno che sta per iniziare non sarà facile, ma può essere un buon anno”, ha affermato la consigliera federale, augurando alla popolazione ogni bene per il 2015.