Si si, siamo tutti volontari. Lo so. Ma non per questo le cose si devono fare alla cazzo. Per esempio, il sito web del Consorzio ProLoco Centro Cadore (il diavoletto mi sibila da un po’ Poro-Loco, Poro-Loco… e l’altro giorno invece ControLoco, ControLoco…). Il sito è peraltro lincato sulla pagina facebook del consorzio (una foto di copertina più definita no eh?), pagina che appare attiva (se non altro, come già detto, mostra qualche caramellina) e che “piace” a 1107 persone.
Se ci vai (al sito), trovi un bel pulsante rosso con una call-to-action “clicca per cominciare“. Così clicchi e… cadi nel buco di una specie di pagina di benvenuto che ha un’immagine d’intestazione grottescamente “rabbrividente” (un poltrenesofà à la famiglia Addams: t’aspetti che “la Mano” faccia la sua comparsa da dietro il divano!).
In alto un claim d’eccezione: “News, eventi… e molto altro“, che dà un tocco d’inaspettata originalità tipo i pre-TG serali. Inoltre il titolo della pagina è sguaiatamente interrogativo: “Chi siamo?“. Tipo cucù-sciaaaa insomma (di solito ci si limita al “Chi siamo”, esclamativo; solo sull’isola di Tonga si vedono, talvolta, i “Chi siamo?” interrogativi).
Ma tutto ciò sarebbe anche digeribile (che webmaster mattacchione, si potrebbe pensare). Ma se decidi (a tuo rischio e pericolo) di andare avanti, per esempio in Itinerari-Lozzo, ti trovi con una pagina che, stilisticamente, definire melanconica è un’affermazione di prorompente vitalità. Del Museo della Latteria hanno trovato un’immagine “corrispondente”, ma della Roggia dei Mulini c’hanno messo una foto esotica, sembrano quasi catacombe (ma sono forni fusori della Val Imperina); la foto a corredo della descrizione “Santuario della Madonna di Loreto”, invece, è verosimilmente uno scorcio della cittadina anconetana di Loreto (tanto valeva metterci la foto della stazione di Loreto della metropolitana milanese).
Descrivendo Auronzo si dimenticano di Misurina, ma, di Misurina, mettono la foto del lago con il Sorapis sullo sfondo quando parlano del lago di Auronzo.
Tra i Rifugi, a Lozzo ci mettono il Ciareido con la foto dell’Agudo. Non mancano le perle grammaticali: Monte Clareìdo (gli scappa sia la “l” che l’accento sbagliato); lo definiscono poi “un nido d’ acquila” (dove si beve un’ottima tecquila), seguito da un Monte Gudo. Sui rifugi d’Auronzo parlano del Carducci e ci mettono la foto del Comici.
E poi basta, mi sono stufato.
Fosse solo inutile, lo si potrebbe anche lasciare. Ma è proprio deleterio (qui il ControLoco si fa strada): dategli le vitamine o chiudetelo (per il bene dei nostri figli e dei figli dei nostri figli).