In seguito alla segnalazione di @frank di qualche giorno fa (grazie frank), riporto per opportuna conoscenza ed eventuale riferimento futuro il testo e gli allegati riguardanti la Legge regionale 8 agosto 2014 n.25 “Interventi a favore dei territori montani e conferimento di forme e condizioni particolari di autonomia amministrativa, regolamentare e finanziaria alla provincia di Belluno in attuazione dell’articolo 15 dello Statuto del Veneto”.
Questa è la carta, che arriva a 2 anni e 8 mesi circa dall’approvazione del nuovo Statuto del Veneto, altra carta, nella quale trova posto il famoso art.15 relativo alla specificità della Provincia di Belluno. Una carta importante, eh, ma se all’asino dai da mangiare solo acqua, e ti tieni tutto il fieno, ti puoi aspettare solo qualche raglio prima del ritiro silenzioso (co le giambe par aria). Staremo a vedere.
Alla fine ci sono arrivati. Anche le belle statuine talvolta si sciolgono dal torpore. Dunque l’Affondazione Dolomiti Unesco si è accorta di Google Trekker. Un po’ tardino ma meglio tardi che mai. Ma non sarà un vantaggio competitivo: pensate che “gli altri” nel frattempo abbiano dormito come le nostre talpe sodomitiche?
(ANSA) – TRENTO, 29 AGO – La Fondazione Dolomiti Unesco inizierà una collaborazione con Google per rilevare alcuni sentieri e rifugi delle Dolomiti con tecnologia Street View. E’ tra le novità messe in campo dal Consiglio d’amministrazione della Fondazione Dolomiti Dolomiten Dolomites Dolomitis Unesco, che si è riunito ieri a Cortina d’Ampezzo, al lavoro per la definire la strategia di gestione, obiettivo per il 2016. Tra gli argomenti trattati le Linee guida con raccomandazioni operative e il turismo sostenibile.
Quando ne ho parlato – di Google Trekker – ho fatto riferimento anche ai sindaci: “Vieni avanti, cretino!“. Naturalmente scherzavo: era sui pompinatori (e in second’ordine sui panchinari) che bisognava puntare davvero. E alla fine proprio questi – i pompinatori dell’Affondazione – si son fatti avanti.
[…] E chissà perché volsi il pensiero ai nostri enti amministrativi ed in particolare ai sindaci: mi dissi che ne basterebbe uno, anche uno dei mefitici della Magnifica Banda, da scuotere dal torpore: “Vieni avanti, cretino!“.
Poi volsi il medesimo pensiero alle nostre associazioni di categoria, ai lustrascarpe, ma anche agli operatori del commercio e del turismo e, ancora, mi salì alla testa quella perentoria esclamazione “Vieni avanti, cretino!”.
E quindi pensai alla cosiddetta società civile, agli alpini, ai fanti, ai pompinatori, ai pompieri, ai caisti, ai soccorritorialpini, ai referendari, ai monarchici, ai panchinari, ai mipiacisti, ai cooperativisti sociali… Insomma, pensai ai fermenti vivi che danno luogo alla nostra composita comunità. E anche in questa occasione, insopprimibile, … “Vieni avanti, cretino!”.
La direttrice di Cortina Turismo, tale Cinzia Confortola (enfasi mia):
“Dopo i riconoscimenti ottenuti durante la stagione invernale 2013/14, un’altra grande menzione per Cortina d’Ampezzo, unica località italiana inserita nella selezione del National Geographic” afferma Cinzia Confortola, direttrice di Cortina Turismo “Un riconoscimento di buon auspicio per la prossima stagione invernale, ma soprattutto una conferma della bontà delle azioni promozionali, poste in essere anche a livello internazionale e delle potenzialità di crescita per la nostra località”.
Come sapete NG è specializzata da sempre nella selezione di “the best of“: aspettiamo a momenti l’elenco dei migliori posti dove trovare topolone da sballo. Che l’elenco delle sky town sia pieno come un uovo di località americane è appena appena appena appena, ma appena appena un indizio che le logiche seguite “ahoo, ‘so rigorose!!”. E’ un lavoro, questo della selezione, di minchia, ooops: di nicchia, e Cortina ci si ficca, nelle nicchie.
Comunque la direttrice altro non può fare che, di Cortina, citare “i riconoscimenti ottenuti durante la stagione 2013/14“.
Che, te sei scordata de Barcellona? No dai, non è possibile: l’assegnazione dei Mondiali di sci alpino!
Quelli di Cortina erano scesi sui binari aspettando l’arrivo del treno della vittoria … che invece è passato a 350 km/h mentre stavano alzando i calici e senza neanche dare un pi-pit d’avviso (che dispendio di champagne). Che dite? E’ stato o no un “grande riconoscimento”?
Però, ora che ci penso, l’aggiudicazione dei mondiali s’è svolta a giugno, mentre la direttora fa riferimento alla stagione invernale 2013/14. OK, ma l’ho pur detto che è un lavoro di nicchia (ooops: di minchia).
Mentre i gonzi sindaci postribolano dello sfondamento a nord, quando anche la talpa Cesira si darebbe da fare per sistemare e dare nuova vita allo “sbocco a sud” che, a differenza del primo, c’è già e funziona da 100 anni, in Pusteria, all’approssimarsi della stagione invernale, stanno per attivare lo Ski Pustertal Express, treno a cadenza oraria con il quale “si potrà andare comodamente dalla stazione a valle di Ried-Plan de Corones alla stazione a valle del Monte Elmo, all’ingresso delle Dolomiti di Sesto, e viceversa. Senza la seccatura di togliersi gli scarponi da sci e mettersi alla guida“.
(per precisare: non è che lo “sbocco verso nord” sia un’idea del tutto peregrina eh; si può anche guardare a est e a ovest, se è per quello, ma al momento ciò che serve è mettere il turbo ad un servizio di mobilità che sfrutti adeguatamente la struttura esistente e che permetta di veicolare un flusso turistico, in parte da reinventare, dalla pianura verso le nostre valli)
Ma voi ve lo vedete un sindaco (foss’anche un pusterese, a maggior ragione se è un belòle dei nostri) alla guida della provincia di Belluno mentre “s’inventa” queste cose e ne coordina l’attuazione in termini politico-amministrativi? Naaaaa! A me tremano le vene dei polsi e si rizzano … (ormai lo sapete senza precisarlo). Un coglionazzo qualsiasi, che fa fatica a tener sistemati i tombini di casa propria, senza legittimazione popolare, votato “inter pares”, se lo (la) può solo menare.
Adesso che l’area vasta di Belluno, in virtù delle funzioni amministrative recentemente conferite dalla Regione Veneto (ma anche per effetto della dolce euchessina costituzionale tanto gradita al peones piddino ed alla relativa confraternita), ha la possibilità di “regolamentare in ordine allo svolgimento delle funzioni conferite” (che ricordo essere, almeno sulla carta: politiche transfrontaliere, minoranze linguistiche, governo del territorio e tutela del paesaggio, risorse idriche ed energetiche, viabilità e trasporti, foreste, caccia e pesca, sostegno e promozione delle attività economiche, dell’agricoltura e del turismo, nonché in altri settori che potranno essere previsti dalla legislazione regionale), già mi immagino il salto di qualità e l’accelerazione bruciante delle quali la gente dolomitica potrà godere.
Ecco, mi immagino – per esempio – che in termini di minoranze linguistiche sarà tutta un’altra storia, che provo a prefigurare sbirciando fra ciò che i cugini ladini su Saturno stanno facendo da mo’. Essendo io lunatico e in ragione del fatto che questa notte la luna sarà piena…
Raes De Luna – dai 9 ai 15 de aost 2014
Programazion ladina TML
TML, Tele Mendranzes Linguistiches, l’é l canal digitèl dedicà a la mendranzes linguistiches de la Provinzia de Trent, olache ladins, mocheni e cimbri pel valorisèr e sparpagnèr fora sia identità, tras n meso fondamentèl desche la televijion.
L Comun general de Fascia, con chela de durèr miec che l’é meso chesta ressorsa, l se à pissà de portèr dant a na vida che abie fazion l lengaz ladin, no demò col jir a chierir tel passà de noscia cultura, ma col uzèr fora soraldut l’atualità e la vita da vigni dì de na val ativa desche Fascia.
La formula che caraterisea la gaissa de chesta neva programazion ladina l’é “Co la jent, de la jent, per la jent”, simbol che volessa dir fora la neva vida de veder l canal desche laboratorie medial, co la jent che no vèrda demò, ma che la é pèrt ativa de la creazion di programes.
Che a vederli così conglomerati, i sindaci, ti si rizzano tutti i peli del culo. Perché, lo abbiamo imparato in questi anni (non solo osservando il disastro del Bim-Gsp), quando fanno coa sono più letali del plutonio 239 (il nemico invisibile per eccellenza). Ma questa volta la circostanza ha semplicemente agevolato nei sindaci l’attivazione della modalità “geranio fiorito“, e così si son messi, con la fascetta tricolore d’ordinanza, in bella mostra al balconcino.
Meglio (detto con cupa rassegnazione), molto meglio così, in modalità “geranio fiorito”, piuttosto che in modalità Bim-Gsp.
L’occasione gliel’ha data l’arrivo del trenino (il ritreno del torno, “traslitterazione lisergica” del ritorno del treno, si capirà poi perché!) che dopo un certo numero di mesi di parcheggio forzato, in attesa del rinforzo della galleria Perarolo, è riuscito a riapparire a Calalzo di Cadore: allo scadere del centenario della tratta Belluno-Calalzo la medesima era chiusa, sì, ma in manutenzione a carattere temporaneo, per cui possiamo dire con forza che, perlomeno, la Belluno-Calalzo ha compiuto con onore un secolo di attività.
Al riguardo si ricorda qui, sommessamente, ciò che il presidente dell’unione montana Centro Cadore ebbe a dire in un momento di appassionata lucidità: “E’ auspicabile riavere la ferrovia aperta per l’estate perché è la stagione in cui viene utilizzata di più dai turisti“, affermazione che mi portò a questa conferma interiore: “E qui, nell’avere amministratori così perspicaci, uno si sente davvero in una botte di ferro“.
Ma ciò che più mi ha impressionato è la comunità d’intenti con la quale i sindakos si son messi d’accordo nel ritenere che lo sballo verso nord (oops, lo sbocco verso nord…) sia la soluzione da perseguire per blindare questo ramo secco che più secco non si può. E se ne ha contezza nel video, dove le cocorite hanno ripetuto la filastrocca, per l’appunto, dello “sballo verso nord“.
Credetemi, la questione ferroviaria su tratte di montagna è di enorme complessità; niente che non si possa studiare, valutare, progettare ed eventualmente realizzare. Ma è comunque paradossale che ieri, all’arrivo di quel treno (fermo da febbraio), che nel suo riapparire si è palesato – grottescamente – come la più feroce rappresentazione della precarizzazione e dissoluzione del collegamento verso sud, verso Venezia (vi ricordate il collegamento diretto degli anni ’80 con la città lagunare?), collegamento che infrastrutturalmente ha i suoi anni ma c’è ed è sfruttato in infima parte, le suddette cocorite abbiano ricorsivamente parlato dello sbocco (qualcuno addirittura di sfondamento…) verso nord, tutto da inventare (le novelle cronache di Narnia).
Infatti, con ogni evidenza, di altro non si è trattato che ” dello sballo verso nord” (e che sballo).
(sarebbe illuminante vedere quanto i sindakos ne sappiano della faccenda, dello sballo verso nord, in termini di analisi dello scenario e dei dati di progetto: ci sarebbe da divertirsi!)