E’ facile. La scoperta l’ha fatta un padovano. E’ un metodo infallibile. Si allunga, davvero. Il naso, ovvio. I servizi segreti di tutto il mondo se lo stanno contendendo.
Il Pittella c’è già capitato tra i coglioni (intendo tra le palle). E’ uno della Pattumiera Democratica e, in più, radicato nella UE con tutta la carica di PUDE (partito unico dell’euro) che ne consegue, oltre ad essere infarcito di un europeismo lercio quanto basta.
Noi qui ne abbiamo parlato in Pittella (europiddume) e la vongola, tanto per dire: insomma, la volontà di celebrare le gesta eroiche dei fanfulla piddini ed europiddini durante il semestre UE a presidenza taliana l’abbiamo dimostrata. Si fa nuovamente vivo, il Pittella, con un tweet esilarante che riesco a giustificare solo pensando che il piddino possa frequentare, anche a sua insaputa, un corso serale di comicità inconsapevole.
Si ok, questa è davvero sporca. Perché anche un babbuino due cosette d’economia le sa e mai avrebbe avuto la sfacciataggine di dire stronzate di tal fatta. Ma la Picierno è altra cosa – cosa, appunto. La faccenda è anche vecchia e sepolta, come può essere vecchia e sepolta una vigliaccata come quella degli 80 euri, già ampiamente dibattuta qui sul BLOZ.
Ma sto facendo pulizia, tolgo pidocchi e piattole dalle noterelle che m’ero fatto a suo tempo. E quando m’è capitata la picierno con la bestialità del 15% di aumento dei consumi, indotto dagli 80 euri con cui lo Psico Dramma ha comprato consenso, be’, mi sono detto che il piciernile (così era stato definito in rete quel 15%, in relazione ai decili e quartili usati in statistica) andava divulgato (chissà che qualche piddino, i più evoluti fra loro, riesca anche a capire a cosa ci si sta riferendo: è un rischio che corriamo consapevolmente).
Notate l’aquila quando dice che le cose bisogna “studiarle“. Altra aquila, anzi, capra morettiana, sempre della Pattumiera Democratica, s’era involata con l’hashtag #studiarefabene per poi spiaccicarsi al suolo irresistibilmente attratta dall’ignoranza. C’è niente di più oltraggioso?
A seguito di MafiaCapitale (che poi in termini di businness non è granché se parogonato a Expo 2015, il Mose o addirittura a Tangentopoli) che getta marmellata a destra e a sinistra (c’è qualcuno che si scorda che a Roma negli ultimi 21 anni 16 sono stati gestiti – per l’appunto, gestiti, non governati – dalla sinistra?), lo strenzi ha provato a fare lo sborone promettendo inasprimenti di pene per i corrotti e corruttori (il pene più duro del titolo!).
Come se chi prende mazzette andasse in banca a versarle sul proprio conto (mai sentito parlare di conti cifrati in qualche paradiso fiscale), o ci facesse un bel bonifico con causale “mazzetta”. E poi, in rapporto alla confisca dei beni, mai sentito parlare di prestanome? Ma lo strenzi è strenzi, sicché c’ha provato.
Fra le varie battute sull’argomento suscitate dalle stronzate governative sparse via telekabul (a parte la stroncatura data dagli stessi magistrati: vedi limpide considerazioni di Nordio), questa apparsa su Dagospia mette a fuoco meglio di altre l’efficienza che le misure avrebbero:
Ci è toccato (per ora) Franceschini come ministro della Cultura e Turismo (e altre cose). Recentemente il menestrello ha scoperto l’acqua calda dei borghi antichi. Ora, a margine di una serata “lirica” più o meno mondana, ci tiene a far saper, il menestrello, mentre siamo con la merda al collo per Mose, Expo 2015 e, da ultima, MafiaCapitale, che le proteste (le solite proteste, peraltro) fuori dalla Scala “rischiano di creare un danno economico e di immagine al paese”.
Forse vale la pena sottolineare:
“…le manifestazioni fuori rischiano di creare un danno di immagine al paese.”
Un menestrello (la forma evoluta di ministro) delirico, a un passo dal delirio. Trovate niente di più patetico sul pianeta Terra oggi (a parte lo strenzi) ?
No eh! Ne ero certo.
“La Scala e’ un’eccellenza, tutto il mondo guarda a cosa avviene qui e le manifestazioni fuori rischiano di creare un danno di immagine al paese. Centinaia di migliaia di persone stanno decidendo se venire durante l’Expo e agli appuntamenti della Scala di quei mesi. Si rischia di creare un danno di immagine e anche economico”. E’ quanto ha affermato il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini al suo arrivo al Teatro la Scala per la prima del Fidelio.
Ieri la culona – l’abbiamo letto tutti no? – si è rivolta allo strenzi (e in parte anche a Holland) dicendogli che (neretto nostro):
(ANSA) – BERLINO, 7 DIC – Le riforme in Francia e in Italia sono insufficienti. Lo afferma la Cancelliera tedesca Angela Merkel in un’intervista al Die Welt. La Commissione Ue – dice – “ha stabilito un calendario secondo il quale Francia ed Italia dovranno presentare ulteriori misure. Questo è giustificato perché i due Paesi stanno attraversando effettivamente un processo di riforme. Ma la Commissione ha ribadito anche che quanto presentato sul tavolo fino ad ora non è sufficiente.Parere che io condivido“.
Qui sul BLOZ l’avevamo già fatto notare. Il pagliaccio piddino euroqualcosa di turno, tale Gozi, ci dà ulteriore prova di tali e quante scorpacciate di funghi allucinogeni (solo?) facciano uso i nazareni lazzaroni:
«La logica dei compiti a casa è finita, si concentri sulle cose tedesche», attacca il sottosegretario all’Europa, Sandro Gozi, secondo cui «dispiace molto che le riforme avviate dal governo Renzi, che hanno ricevuto un coro internazionale di apprezzamenti, dal Presidente degli Stati Uniti Obama al Fondo Monetario, siano ritenute insufficienti dal Cancelliere tedesco Merkel».
Che, ragazzi, questa e tutta da ridere di gusto. Il coro di apprezzamenti poi non l’abbiamno sentito. Abbiamo sentito Junker, un tale che è presidente della Commissione (votato anche dal piddume), dire che sull’Italia… hanno chiuso gli occhi, tutti e due.
Quando poi è stato lo strenzi a dire
«Non ci facciamo condizionare e intimidire»
m’è venuta in mente quella scena del film L’Orso … che tanto si adatta alla situazione: