Dopo i neutrini dell’ex ministro Mariastella Gelmini pensavamo di averle sentite tutte. Eppure, restando in tema di gallerie italo-elvetiche, il premier Matteo Renzi è riuscito a far di meglio. Si è preso il merito della realizzazione della galleria di base del San Gottardo. Una gaffe clamorosa che ha scatenato l’ironia e il sarcasmo di politici e dei giornalisti svizzeri. […]
“Giorno storico” dice Renzi alla Camera sulle Riforme costituzionali. Ma l’Aula è deserta.
«Ci accingiamo ad andare verso una forma di democrazia decidente»: il premier ha parlato di riforme costituzionali in un’aula della Camera abbandonata dalle opposizioni.
Ma l’aula è vuota anche dei suoi sciacalli. Arriveranno per il voto (ovviamente).
(intanto la realtà si è fatta un giro e ha dato qualche colpo di clava qua e là: s’erano già calati le braghe sul Def portando la crescita all’ 1,2%: stanno ri-calando le braghe: “La crescita economica potrebbe quest’anno fermarsi anche al di sotto dell’1,2% stimato nel Def. L’avvertimento arriva dallo stesso governo…”)
(via @Labbufala)
Renzusconi, davvero. Uguale. Con la differenza che, questa volta, le anime belle (andate a farvi fottere) se ne guardano bene dall’alzare la voce. Il bimbominkione vuole stoppare le intercettazioni: serve una nuova legge, dice.
[…] “Non si può più andare avanti così. Ci sono elementi di inopportunità politica e istituzionale. E ci sono intercettazioni che hanno a che fare con la vita privata senza alcun nesso con l’inchiesta”
E Debbbbora, che diceva la bella statuina a suo tempo? “Mi sento presa in giro dalla nuova “pensata” sulle intercettazioni…“. Vedremo quali salti mortali farà per dare ragione al padrone di casa. Padrone per il momento. Perché in Italia i magistrati valgono tanto quanto il Vaticano (se non di più). Sicché se all’America gli gira (Obama non è molto contento del b-minkione), e se stuzzica anche il cagnaccio di nero vestito, il bomba rischia di non arrivare intero all’autunno.
(via #GrecOfficial)
Il bimbominkia e il menestrello della cultura si aggrappano alla liana degli ingressi nei musei per tenere in tiro l’ammosciato #italiariparte. Mentre si affannano, tentando di rimanere aggrappati alla liana, immobili in mezzo alla foresta, l’Italia “conquista” l’ottava posizione (2014) per arrivi internazionali nell’area OCSE. E, come già visto, ” la crescita media del periodo 2010-2014 è, in realtà, una decrescita, meno 0,4%. Su 33 paesi crescono tutti tranne l’Italia e la Svezia”. Se gli arrivi internazionali non sono convincenti, provate con la discesa dal settimo all’ottavo posto per contributo del turismo al Pil (ultimo rapporto Wttc).
(per fortuna alla maionese del Kentucky va meglio: #chentachiriparte)
Disoccupazione EU in discesa (Eustat qualche ora fa), sia quella in area euro che quella (ancor più) totale (qui il pdf). Nell’italietta invece è in salita (Istat primo aprile). Sullo sfondo il coglione di Rignano e i pecoroni al seguito che straparlano degli effetti del Jobs Act. Regola numero uno: finiti gli incentivi, finite le assunzioni!. Al punto che il nome giusto da dare a questa sfanalata è, ormai, capito da tutti tranne che dal bimbominkione, Flop Act.
