Ha parecchie ragioni, il sindaco di Rocca Pietore De Bernardin, parlando del fantomatico buco del Bim e dei danni provocati dai comuni ai propri cittadini (della vergognosa vicenda questa è la chiave di lettura corretta), i quali sono chiamati ora a metter mano al portafogli per sanare un’azienda tanto viscida quanto decotta. Non le manda a dire anche in relazione alla deiezione, oops, elezione (sapete come la penso) del presidente del Bim Consorzio:
[…] Ci sarà la fila dei miei colleghi che ambiranno anche a quella sedia perchè i miei colleghi a differenza mia, trovano il tempo per fare un po’ di tutto, sedersi un po’ qua e un po’ là, io ritengo che sto facendo il sindaco di un comune difficile da gestire, anche ritengo importante, perciò non ambisco a nessuna sedia a Bim Consorzio come non ho ambito a sedie in Provincia o in Comunità Montana…
Ma il sindaco di Rocca ha anche un torto, uno soltanto: un presidente è dovuto.
E allora, noi che siamo cadorini, dopo aver fatto il colpaccio con la presidente della Provinciazza, sindaca di Auronzo, non possiamo che parteggiare animosamente per il candidato cadorino (ancorché d’importazione) alla presidenza del Bim Consorteria, tale Manfreda, sindaco di Lozzo e fornitore ufficiale del BLOZ (quello che era Emilio Fido per Striscia la notizia).
Tanto più ora che la mitica e unitaria armata brancaleone dei sindakos si è disunita e i maialoni corrono per l’aia cercando una sponda, chi qua, chi là.
Perché, vedete, se riesce il colpaccio anche per il Bim, il Cadore non avrà più alcuna scusante e l’abisso in cui l’abbiamo visto sprofondare in questi anni – tuttora il Cadoric, versione dolomitica del Titanic, sta affondando mentre l’orchestra dei sindaci continua lieta a suonare – dovrà lasciare spazio ad una rinascita tempestiva, ma soprattutto luminosa e ancor più duratura.
E con quei due, porca di quella troia, la rinascita per noi ciadorins la vedo garantita oltre ogni ragionevole dubbio.
(del resto già lo dissi a suo tempo e… scripta manent)