LE NOSTRE TASCHE SOFFRONO: GRAZIE A VOI CARI BORGOMASTRI !!
di Giuseppe Zanella
Oggi ho ricevuto la bolletta BIM-GSP Servizio Idrico Integrato e le mie perplessità e timori hanno trovato conferma oltre ogni più nera aspettativa. La bolletta è stata elaborata in base alle nuove tariffe (delibera AEEGSI n. 5/6/2013/IDR). I consumi riguardano il periodo 1/7/2014-28/10/2014, ossia 4 mesi scarsi e l’importo complessivamente dovuto è di Euro 87.46. Tenuto conto che nei mesi estivi i consumi sono limitati per la presenza in casa di uno, massimo due componenti il nucleo famigliare, resta assodato che, su base annua, l’onere minimo complessivo sarà di Euro 262,38 (trascurando cioè il fatto che negli altri due quadrimestri i consumi saranno certamente superiori per ragioni stagionali ed anche per la presenza di tutti e quattro i componenti il nucleo famigliare).
Dunque, un aumento tariffario generalizzato, cui si aggiunge, per i 67 comuni aderenti a Bim-Gsp, la nota maggiorazione a sanatoria dell’ormai famoso ‘buco nell’acqua’ di circa 88 milioni di Euro. Buco dovuto alla ‘lungimiranza’ di una congrega di sindaci sulle cui capacità imprenditoriali abbiamo più volte disquisito su queste colonne. Che sia stata dabbenaggine di AATO, di Bim-Gsp o di entrambi in pari o diseguale responsabilità poco importa agli ignari, incolpevoli cittadini-utenti, i quali pagano ormai l’acqua che esce dai loro rubinetti come fosse benzina per la trazione delle loro auto. Quota fissa esagerata, fognatura e depurazione (funzionerà poi a dovere?) esorbitante, acquedotto colabrodo; il tutto con costi unitari al mc distinti per fascia unica, tariffa base, tariffa agevolata, addizionali varie ecc. ecc..
Nelle pieghe di quel coacervo di cifre che doveva rendere la lettura più intelligibile mentre l’ha resa più caotica ed incomprensibile, si nasconde l’adeguamento ottenuto dai nostri borgomastri-soloni a ‘giustificazione’ dei supposti mancati adeguamenti tariffari sulla base dei consumi previsti (a detta di lor signori, sottostimati alla grande). La realtà è ben diversa. I nostri soloni si palleggiano ora le responsabilità di quanto accaduto e si imputano vicendevolmente le colpe (“è stato AATO a non programmare consumi attendibili”; “no è stato Bim-Gsp a non segnalare tempestivamente l’anomalia, a non adeguare gli introiti e ad attuare uno spreco di risorse insopportabile”). La verità è che il formaggio era sul tavolo e che a controllarne la gestione erano sempre i sindaci (membri di entrambi gli enti interessati e quindi svolgenti la funzione di controllati e controllori ad un tempo).
I giochi politici richiedevano e contemplavano di soprassedere al buco in progressiva formazione, il tutto per non pagare pegno con una immagine non proprio attraente. “Ci penserà chi verrà dopo di noi a sbrogliare la matassa” era il refrain che si dice furoreggiasse e passasse di bocca in bocca… L’unico che ha parlato è stato dimissionato ed è inutile ormai citarlo e ricordarlo. Il movimento di popolo ha sortito un certo effetto ed a giorni ci sarà, probabilmente, il pronunciamento del Tar della Lombardia, senza contare le prevedibili azioni che i due avvocati veneziani promuoveranno in altra sede. Al cittadino pantalone resta soltanto l’auspicio che la Giustizia faccia il suo corso celermente e stabilisca un giusto ristoro di quanto indebitamente preteso dai già super tartassati contribuenti.
Per intanto, da bravi cittadini, dobbiamo subire questo autentico sopruso e sappiamo bene a chi, in primis, dobbiamo la squallida proposta del 29.5% (buona parte dei quali destinati a sanare l’enorme deficit). Cari borgomastri, quando la mattina vi alzate, guardatevi allo specchio e chiedetevi, in coscienza, se la Vostra proposta non fosse stata, per caso, qualche cosa di profondamente ingiusto e se il Vostro addossare agli incolpevoli utenti le conseguenze delle vostre inadeguatezze ed i vostri errori non sia stato fatto riprovevole e politicamente iniquo.