Dopo il mega-record sugli arrivi (mega inteso come prefisso che indica il milione) sbandierato dalla Corriera degli alpigiani (sorpasso milionario ottenuto con l’aiuto di cani, gatti e cocorite), ci preme chiarire quale sia la posizione della provincia di Belluno in rapporto ad un’altra iperbole, apparsa sulla prima pagina del citato quotidiano il 7 giugno scorso, probabile frutto della salivazione pavloviana al suono del raggiunto traguardo (quasi) milionario: “Il turismo vola“.
Intendiamoci: ci va bene quel “vola”, ma a volare è un tacchino (che vola basso, quasi rasoterra).
(agevoliamo il servizio)
Se sei un tacchino che si confronta nel volo con un vitellone, corri il serio rischio di crederti un top gun (sullo sfondo la camcom di BL-TV). Confrontiamoci, dunque, con le altre province e con noi stessi quando eravamo più giovani. Un gioco, quello del confronto, già fatto in passato (2013) e qui riproposto con i dati aggiornati (l’andamento dei flussi turistici del 2016 per provincia lo trovate qui).
La provincia di Belluno è facile da trovare, è quella più in basso (tanto nel grafico delle presenze quanto in quello degli arrivi). La dinamica dei flussi è riferita all’anno 2000, ma chiunque è in grado di spostare il “punto zero” in avanti e vedere che la situazione cambierebbe di poco. Nelle presenze, rispetto al 2000 siamo sotto del 21,4%, la peggior performance tra tutte le province: Vicenza è sotto del 9,5%, Rovigo del 14,2%, ma le altre sono tutte positive: VR 53,4%, TV 39,8%, VE 18,7%, PD 13,2%.
Negli arrivi, sempre in rapporto al 2000, tutte le province sono positive: ma BL è in coda con il 23,9%, poi c’è VI 28,0%, RO 28,1%, VE 44,9%, PD 59,3%, TV 67,7%, VR 97,6%.
Lo dicevamo: vola, ma vola basso, quasi rasoterra. Si tratta ora di vedere se il tacchino volante prenderà francamente quota o svolazzerà qua e là (conveniamo che il tacchino, rispetto al vitellone, ha una maggior attitudine al volo: incrociamo le dita, ché potrebbe finire anche in una nuvola di piume…).