di Cagliostro
L’esimio primo cittadino, alle volte, vuole proprio strafare. Non solo è un talent-scout in do minore della politica, alla spasmodica ricerca di una classe dirigente locale (anche al femminile), ma quando interviene di persona, con tutta la solennità ed ampollosità del caso, fa in modo che le sue profonde speculazioni (ed elucubrazioni) acquisiscano, nelle sue auguste pretese, perfino patenti letterarie di elevato livello, anche se, invero, alquanto sui-generis.
Leggo la risposta data ai due consiglieri Calligaro e Marta sulla “Situazione ex Caserma Sora Crepa” e, davvero, mi chiedo se i gravosi impegni del Sindaco non lo abbiano stressato al punto di non accorgersi di certe evidenti incoerenze nel suo periodare (parlo del merito) e di certe estemporaneità nell’uso dell’idioma patrio che, al di là di forme improprie, ben nascondono la volontà dell’autore di eludere la sostanza che i possibili molti interrogativi pongono sulla sua condotta nella intera vicenda e che egli vuol chiaramente lasciare in sottofondo.
Il nostro parte contestando l’asserzione degli interroganti circa il fatto che la “Giunta non ha (abbia) mai relazionato sullo stato dell’arte della ennesima vertenza”. Ed il sindaco confuta queste affermazioni sostenendo che sulla questione, in Consiglio, “si è discusso numerose volte soprattutto su sollecitazione del sindaco in persona”, per di più “senza aver posto specifico punto all’odg”. A meno di una mia svista, nelle delibere di Consiglio non c’è traccia di discussione, nemmeno di ‘straforo’. Evidentemente, quando il sindaco trattava l’argomento, segretario e consiglieri erano sempre colti da un certo torpore.
Ma poi, suvvia esimio sindaco, sul punto Ella fa una affermazione insostenibile. Come si fa a scrivere che si è discusso su “sollecitazione del sindaco in persona”? Sarebbe come dire che Ella ha sollecitato sé stesso a discutere della vertenza!! Se fosse stata data una doverosa informativa sull’iter giudiziario, allora posso anche capire il lapsus freudiano (bello davvero quel tono altisonante “in persona”!), ma qui proprio non risulta alcuna “notiziazione” agli attoniti interroganti. Ecco perché sorge il fondato dubbio che l’affermazione non corrisponda alla realtà dei fatti.
Il grave, però, viene dopo, allorquando Lei afferma di aver avuto un retro pensiero e cioè che la redazione dell’interrogazione sia stata, forse, opera di persona diversa da chi “HA SEDUTO LO SCANNO CONSILIARE”. Qui veramente l’offesa alla dignità dei consiglieri in questione appare macroscopica ed io, al posto dei due malcapitati, sinceramente, gliela farei… scontare. Tutto ciò senza mettere in conto i fiorellini in fatto di italianistica, ossia la licenza poetica di un letterato par suo che scrive: “…da chi ha seduto lo scanno”. E’ sì, caro italianista di livello, qui dobbiamo usare pennarello blu ed anche rosso!! “Ha seduto”?! Al passato? Con il verbo avere? Ma i due non sono ancora sullo SCANNO del Consiglio?
Poi Ella entra nel merito della questione e delle ultime vicende della nota controversia “De Rossiana” rilevando che i patrocinatori del Comune esprimono cauto ottimismo sul fatto che la interposizione di appello da controparte sia stata tardiva e pertanto inammissibile. I legali, tuttavia, segnalano la esigenza di costituzione in giudizio al fine di poter sollevare l’eccezione sulla stessa validità del ricorso. E fin qui, nulla di eclatante nella sua cronistoria. Personalmente, insieme con il primo cittadino, formulo l’auspicio che la tesi dei patrocinatori trevigiani sia del tutto accolta. Noto tuttavia, come ben sottolinea anche il redattore del Bloz, una certa attuale cautela da parte del sindaco, cautela che si contrappone all’enfasi di cui si è dato sfoggio nel passato, all’epoca del noto annuncio sul Bol-Com (vedasi mio intervento e commenti vari).
Quello che è importante porre in risalto, a questo punto, è la informativa ‘sindacale’ che, nelle more di questo ennesimo iter giudiziario e diversamente da quanto fatto quando si erano prospettati interventi ristrutturativi all’immobile nel breve periodo (“la prossima primavera”) , adesso si decide di soprassedere da ogni manutenzione sulla struttura, in attesa degli eventi. Va riportata comunque la postilla: “…se non nelle parti che potrebbero comprometterla (la struttura, ndr)”, posta all’evidente scopo di giustificare le opere sommarie di tamponamento del tetto, delle cui spese, in ogni caso ed a meno di mio errore o svista, non esiste traccia.
Il Capo Comune fa anche riferimento alla già avvenuta redazione di un progetto preliminare di completo recupero e valorizzazione del cespite in funzione dell’ottenimento di possibili finanziamenti di varia natura (IPA, Patti territoriali).
La chiusa infine appare auto celebrativa e ripercorre le ultime tappe della ennesima querelle giudiziaria e ribadisce la bontà e giustezza delle scelte adottate dalla Amministrazione, la quale non ha lesinato “impegni ed energie”, che, a modo di vedere del Manfreda, hanno ampiamente giustificato l’enfasi a suo tempo usata.
Qui le posizioni del sindaco e dei suoi supporter rispetto a quella parte della Comunità minimamente informata sui fatti, divergono ampiamente. Il tono enfatico e necessariamente generico non tratta certo di tutti gli errori commessi nel tempo, delle omissioni e negligenze messe in evidenza da più ‘consigliature’ (compresa la attuale), delle opinabili valutazioni su certi passi compiuti per il perseguimento dello scopo riscattatorio, sulla oggettiva valutazione dei pesanti riflessi economici complessivi messi in essere per racimolare le risorse atte a recuperare un bene che era “nostro” e che la dabbenaggine di taluno ha pregiudicato nella estrinsecazione del pieno diritto di proprietà. E questo ha portato a dover procedere al pratico riacquisto, invero assai oneroso per impegni diretti ed indiretti, il tutto pur tenendo nel debito conto i cospicui abbuoni in termini di interessi anche moratori fatti dall’ente mutuante.
Sono conscio che detta così succintamente, la cosa può risultare non del tutto chiara ed esaustiva per i cittadini digiuni di informative o forniti di una conoscenza soltanto parziale. Sono tuttavia disponibile, qualora se ne ravvisasse la necessità, a fornire una descrizione particolareggiata di ogni fatto inerente la intera ‘storia’ così come si è andata dipanando ed a mettere in luce ogni più oscuro, possibile episodio.
L’ineffabile Sindaco conclude poi il suo dire con quello che appare come un capolavoro di autentico ‘politichese’ laddove biasima il comportamento di qualche cittadino che “ha dato voce e spazio mediatico alla controparte”. Caro Sindaco, informare è sempre doveroso ed esprime l’esigenza di massima trasparenza, esigenza essenziale in democrazia, tanto più nel suo caso di persona che presiede alla amministrazione di una Comunità oggetto e soggetto di diritti e doveri, Comunità di persone che contribuiscono al bene comune ed all’uso conseguente e corretto delle risorse pubbliche. In quanto poi allo spazio che si sarebbe dato alla controparte, questo proprio non è un problema. Alla fine, la posizione giusta dell’Ente, pur tra contraddizioni, errori, negligenze e perfino possibili ‘coperture’ di chi non ha correttamente operato (magari per propria insipienza) nell’interesse pubblico, dovrà prevalere e prevarrà!
Citare il Bloz con toni censori e fare insinuazioni sulla negatività del collegamento di tale Bloz al sito della minoranza, mi creda, non è propriamente il massimo!!!