Pubblica amministrazione: una caotica brodaglia primordiale che si perpetua
Io, in relazione alla vicenda del buco di bilancio stimato in 20 miliardi “creato” dalle regioni, me lo sono chiesto: ma dove cazzo eri, Corte dei miei Coglioni. Ci dev’essere una sfasatura temporale di proporzioni galattiche. Per esempio, fanno una legge elettorale (porcellum) che si scopre, dopo otto anni otto, essere anticostituzionale. Poi, scavano, le PA – pubbliche amministrazioni – con un artificio contabile, una voragine più profonda della fossa delle Marianne e un’articolazione delle stesse PA, la Corte di cui sopra, quella dei miei Coglioni Conti, deputata alle verifiche contabili, lo scopre dopo la bellezza di due anni.
Ho trovato una ragionevole risposta nell’articolo di Luigi Olivieri che qui riporto in sintesi e che si può (dovrebbe) leggere per intero su Phastidio.net. Però non ne verremo fuori: questa brodaglia primordiale si perpetuerà.
Egregio Titolare,
come abbiamo avuto modo di apprendere, le regioni hanno causato un buco di bilancio stimato nel massimo in 20 miliardi, grazie ad un trucchetto contabile. Invece di utilizzare le anticipazioni finanziarie concesse loro dal d.l. 35/2013 per sbloccare – finalmente – i pagamenti agli imprenditori a secco di liquidità, hanno considerato i denari loro assegnati dallo Stato come mutui, per finanziare spesa corrente nuova, lasciando indietro i pagamenti. E alterando le risultanze dei conti consuntivi.[…] In sintesi: due anni per accorgersi che le regioni hanno operato diciamo disinvoltamente sui finanziamenti che dovevano essere destinati a immettere liquidità per le imprese creditrici. Due anni, meglio scriverlo di nuovo.
[…] Ancora più importante e necessario, però, sarebbe passare dalla collaborazione al controllo vero e proprio. Che per essere funzionale ed evitare di fare accorgere ad anni di distanza che gestioni fantasiose del denaro pubblico possano causare disastri devastanti alla finanza pubblica, debbono essere preventivi, da fare prima che leggi o provvedimenti possano causare danno. Appare assolutamente evidente che un ordinamento serio non può accettare che per evidenziare l’illegittimità di gestioni finanziarie debba giungere fino ad una pronuncia della Corte costituzionale.
Molto più di qualcosa non funziona. Ma, ovviamente, di questo che non funziona la legge delega di riforma della PA, molto magnificata dai tantissimi Soloni che da 20 anni almeno sono autori o magnificatori di altrettante riforme “epocali”, non si occupa minimamente.