repubblica-bananiera
rimborsi elettorali: 3 miliardi in 20 anni per legarsi il cappio al collo
Una volta (1993, grazie al Partito Radicale) il popolo italico votò – fra gli altri – un referendum contro il finanziamento pubblico dei partiti. Il risultato non si limitò a superare il quorum, perché i SI raggiunsero il 90,3%. L’anno dopo, dei gran pezzi di m. fecero un golpe marrone e reintrodussero il finanziamento, beffando tutti gli italiani-italioti, con un diversivo semantico “rimborso elettorale”. Il resto è storia.
All’ultima tornata elettorale la quasi totalità di quei pezzi di m. sono tornati in corsa (hanno rinunciato ai rimborsi solo FARE e M5S) ed ora bramano per tutto quel ben di dio che la legge – non gli italiani – concede loro. Di mezzo, però, c’è l’onda anomala … e adesso li voglio vedere alla prova dei fatti (Renzi ha già proposto – furbamente – di rinunciare al finanziamento-rimborso fin da questa tornata elettorale). Ma come farebbero gli apparati, primo fra tutti quello elefantiaco del PD, a pagare il mostruoso meccanismo acchiappavoti foraggiato tramite rimborsi elettorali che, peraltro, non ha funzionato (il PD ha perso 3.450.000 voti) ?
Se quei pezzi di m. si sono pappati 3 miliardi in 20 anni per legarsi il cappio al collo (vedi risultati ultime elezioni) ed il M5S è diventato in 3 anni il primo partito in Italia senza il becco di un finanziamento pubblico … no dico, c’è qualcuno che ha ancora qualche dubbio sui rimborsi? Su Linkiesta il resto dell’infografica con il dettaglio dei rimborsi per la XVI legislatura (2008-2012):
la rimonta (è la democratura, bellezza) /1
Vincerà Bersani, senza alcun onore, ma non dilagherà. Ci mancherebbe anche questa. Danni potrà farli comunque: lo abbiamo già visto servile a Berlino, accucciato vicino alla Merkel a pettinar bambole. E’ più gelido di un ghiacciolo, non scalda i cuori, non scalderebbe i cuori neanche con un fornello. Monti sembra un pensionato “gasato”: ci manca di vederlo in giro coi jeans, il matusalemme, ragioniere da quattro soldi, profeta europeista dei miei zebedei.
Poi c’è lui, l’innominabile. Siccome di rimonte se ne intende, sta rimontando. Se dio non ce la manda buona, ce lo ritroviamo tra i piedi per i prossimi 20 anni. In tempo, qui a Belluno, per produrre un’altra cagata pazzesca come la vergogna nazionale del Bim-Gsp, senza pensare ai giuda pidiellini che hanno assassinato la Provincia. E’ la democratura, bellezza!
(Foto: grederi.blogspot.it)
da sindakos del Bim-Gsp a peones
C’è un bell’articolo di Marco Alfieri su Linkiesta che descrive la trasformazione dei sindaci da capitani delle autonomie locali ad aspiranti peones. Sono infatti più di 1400 gli amministratori – fra questi 250 sono sindaci – che correranno alle prossime elezioni politiche per una carega in parlamento.
Anche noi abbiamo (perlomeno) due aspiranti peones: il piddino De Menech sindaco di Ponte ed il pidiellino Piccoli sindaco di Sedico. Non so se giungeranno a diventare peones, so di sicuro che fanno già parte dei sindakos, cioè di quella foltissima schiera di sindaci bellunesi che hanno legato il proprio nome alla squallida vicenda Bim-Gsp.
Adesso lo sapete anche voi. Se vivete anni ed anni ed anni ad un palmo di naso da obbrobri come il Bim-Gsp, se votate più o meno supinamente i bilanci che anno dopo anno porteranno l’ente al disastro finanziario, se facendo questo porterete semplicemente alla pubblica e nazionale vergogna l’esistenza del già citato Bim-Gsp, be’, non preoccupatevi, potete sempre cercare di diventare peones della bananiera repubblica italica.
(Foto: lospiffero.com)
Tremonti e l’ossessione della soglia del 10% (della coalizione Monti)
Se continua così va a finire che dovrò riconsiderare il giudizio complessivamente negativo sull’ex super ministro delle Finanze. Dice il saggio che il nemico del tuo nemico è tuo amico. Non ancora, non ancora. In mancanza di un delineato partito indipendentista, io sto con Fare per Fermare il Declino: mi piacciono le minoranze espressive.
Tremonti parte dalla considerazione che sotto il 10% Monti sarebbe accompagnato in parlamento da quattro gatti (ma ci sono anche i cani eh, ci sono); credo tuttavia che, avendo preso a bordo anche dei terremotati poveri, non dovrebbe essere difficile raggiungere almeno il 15%. E’ tuttavia sbagliato tentare di soffocare un così alto ingegno: ora che il ragionier polveroso è entrato in politica – in particolare è sceso in campagna elettorale – ha perso il suo proverbiale e sobrio aplomb e si è scoperto per quel che era: una minchiata.
Ad ogni buon conto due o tre cosette le ho messe da parte: prima fra tutte il video in cui Giacomo Zucco del Tea Party Italia sbatacchia il povero ragionier Monti, oltre ad un secondo spezzone riguardante le visioni europeiste del ragioniere sulla Grecia (una vera e propria farneticazione). Insomma, un modesto contributo.
(via @g_tremonti)
terremoti e canone rai: che mente ‘sto Monti
Non è la prima volta che Monti dimostra di essere un’aquila. Anche in questa occasione ne dà chiara prova. Va in Emilia, si prende i fischi, la gente gli grida “vieni qui solo quando ci sono le elezioni”, sfiora l’uovo e poi … :
Da ripetere insieme: “però, che mente ‘sto Monti”.