CONTRORDINE CAMERATI !!!
di Cagliostro
Si scrive “fiducia”, si legge “farsa”. Il Cainano a tutto ci aveva ormai abituati, ma in questi giorni – ed oggi in particolare -, l’uomo ha superato sé stesso. La settimana di passione che si chiude oggi in maniera cialtronesca oltre ogni limite, si era aperta con una serie di incredibili ricatti: le annunciate dimissioni dei parlamentari del PDL, che sarebbero state formalizzate venerdì prossimo in concomitanza con il voto nella Commissione parlamentare sulla decadenza del Pregiudicato; l’aut aut sullo scioglimento delle Camere e l’indizione di nuove elezioni (competenza peraltro esclusiva del Capo dello Stato) entro una settimana, dopo aver impostato i provvedimenti sulla legge di stabilità (?) e sui provvedimenti relativi a IMU e IVA ; l’ordine perentorio ai 5 ministri PDL di dimettersi (lettera scritta da quel raffinato politico che risponde al nome di Capezzone).
Infine, vanno messe nel conto le dichiarazioni rese alla Rivista Tempi (Comunione e Liberazione) sulla inaffidabilità del PdR e del PdC e la telefonata, mandata in onda, a Piazza Pulita in cui l’arcoriano chiama in causa, in modo surrettizio, il PdR, che avrebbe interferito ai suoi danni, in Cassazione, sulla vertenza Mondadori-Cir (“farneticazioni diffamatorie”, vedi nota del Colle). Quando poi i ministri dimissionari ed alcuni loro sostenitori hanno, sorprendentemente e per la prima volta!, cercato di alzare la testa, subito è partita dai media di famiglia l’accusa di tradimento, sulla base del collaudato metodo Boffo, con minacce non tanto velate di possibili ritorsioni e vendette.
Ma la ‘fronda’ dei coraggiosi (che fin qui erano soltanto conigli) ha tenuto duro e, nonostante la ventilata sfiducia al governo, ieri – in uno stato confusionale incredibile – si sono succeduti, con rapidità inverosimile, propositi belligeranti a incertezze e cedimenti tipici di un soggetto in preda alla sindrome da accerchiamento. Le vere motivazioni della minacciata crisi stavano e stanno tutte, non nella vicenda dell’incremento dell’IVA, ma nel timore che la decadenza dalla carica di Senatore e la conseguente perdita della immunità potrebbe muovere la Procura di Napoli o quella di Bari (dove sono in corso delicate indagini ed istruttorie) a procedere all’arresto dell’arcoriano.
Oggi poi, dopo la reiterata promessa di ieri sera di procedere in battaglia, si è tenuta la Assemblea dei sodali parlamentari rimastigli fedeli ed è finita con la conferma della sfiducia al governo. Dopo una sola mezza ora, si cambia registro con la nuova versione sulla concessione della fiducia, seppur ‘con un certo travaglio interiore’.
Dopo poco, ecco una agenzia Ansa che lancia la conferma sulla sfiducia. Il balletto-tira molla (fiducia sì, fiducia no) è continuato per tutta la mattinata, finché alla fine, colpo di scena, prende la parola in aula l’Unto del Signore, che interviene personalmente in sede di dichiarazione di voto, ribalta il volere dell’assemblea tenutasi poco prima, ed annuncia voto favorevole al Governo!!
E’ questo l’agire di un autentico Pagliaccio/Diabolico! Trattasi di un ossimoro apparente in quanto, da un lato, ‘pagliaccio’ lo è e lo ha dimostrato in modo plateale, oggi più che mai, uomo dalle piroette incredibili a getto continuo, uno screditato saltimbanco; d’altro lato, ‘diabolico’, perché – constatata la rivolta di parte dei suoi, fin qui inimmaginabile -, ha giocato d’azzardo ribaltando ogni aspettativa logica e creando così indubbie difficoltà ai dissidenti, all’on. Letta ed al PD. Operando in modo talmente incoerente e spregiudicato, il Caimano ha reso difficile la creazione di gruppi autonomi da parte dei fuoriusciti e quindi ha quasi vanificato l’intendimento volto alla determinazione della autosufficienza della nuova più limitata, ma più omogenea, maggioranza. Sconvolto ogni concetto di decenza (del resto, sempre trascurato), al soggetto interessava ed interessa soltanto operare per la “riduzione del danno” e sottoporre Letta e Co. a nuovi ricatti e fredde vendette.
Tuttavia, le capriole odierne hanno determinato la squalificazione politica definitiva e tombale sia sul piano interno che, tanto più, internazionale dell’ex cavaliere (a quando la cancellazione dell’onorificenza per indegnità, come da regolamento dell’Ordine Cavalleresco?).
Per le persone minimamente raziocinanti, la odierna dimostrazione cialtronesca e farsesca, sta a significare, una ennesima volta, che l’uomo è capace di tutto e che delle conseguenze sui cittadini delle sue decisioni di questi giorni non gliene può importare di meno. Peccato per lui che i suoi loschi disegni e progetti non si siano interamente realizzati: a provocare la crisi non gli è infatti riuscito, ma va purtroppo precisato che la deberlusconizzazione della nostra società deve essere, ahimé, ancora avviata. Che questa Wanna Marchi della Politica, che questo soggetto inqualificabile possa essere presto lasciato al suo giusto destino: quello, almeno, di un sollecito oblio, magari in qualità di latitante nelle sue leggendarie dimore sparse per l’Universo mondo.