Letta CHI?
Giornalista a Renzi: “So che è allergico alla parola rimpasto però Fassina … “. “Rimpasto … CHI?”
(via @GuliettaVanni)
Giornalista a Renzi: “So che è allergico alla parola rimpasto però Fassina … “. “Rimpasto … CHI?”
(via @GuliettaVanni)
Con Balasso abbiamo già visto sti quatro nsemenii – che sarebbero i parlamentari della bananiera repubblica al tempo della rielezione del Nap, e prima ancora la conferenza congiunta Balasso Merkel Sarkozy. Il discorso di Capodanno 2014 è una sferzata contro i cialtroni che popolano gran parte del parlamento, i fancazzisti che stanno facendo affondare il paese, incapaci di frenare la spesa pubblica che (non da sola) ci porterà al default. Possiamo solo sperare che questi cialtroni “delinquano moderatamente”.
Ho letto ciò che ha detto Letta sui quarantenni ed il salto generazionale. Almeno gli sproloqui di Napo Capo li giustifichi con l’età, attenuante che non si può applicare in via diretta per Letta, in riferimento perlomeno all’età anagrafica. L’età mentale e quindi “governativa”, infatti, è quella del tipico democristiano degli anni che furono e che son tornati (sotto mentite, ma neanche tanto, spoglie).
Trovo, ancora una volta, che ciò che ha scritto Seminerio al riguardo (leggi tutto qui) dovrebbe essere scolpito su pietra, perché distilla l’epitaffio che accompagnerà il disfacimento dell’Italia: “ci restano stregoni e guaritori, in ideale linea di continuità col passato.”
[…] Essere quarantenni ed aver consentito di approvare il decreto Salva Roma secondo gli stessi criteri delle “leggi mancia” di sempre, non qualifica alcuna discontinuità. Perché se all’inizio di una esperienza ministeriale alcune frasi potevano essere viste come il necessario pedaggio da pagare a retorica e compromessi, giunti a questo punto il dubbio che possa trattarsi di antiche tecniche di conservazione di un potere fine a se stesso cresce ogni giorno di più. E se si lancia uno sguardo a ritroso, si scopre che siamo avvolti da carta moschicida e sapevamo pure come sarebbe finita, pensate. Discontinuità generazionale? Ma anche no.
Resta da capire se è questo sistema ad inglobare tutto e tutti, con la sua formidabile inerzia frutto di un modello culturale irriformabile. Come che sia, ora che ci siamo giocati anche la carta propagandistica della discontinuità generazionale, ci restano stregoni e guaritori, in ideale linea di continuità col passato. E già li vediamo operare quotidianamente, peraltro.
Aggiornamento – Il pluriquarantenne Giorgio Napolitano non gradisce l’appesantimento emendativo sul Salva Roma, e il decreto salta. Finirà tutto nel suo contenitore naturale, il Milleproroghe, non temete. La continuità prima di tutto. In ogni generazione.
Come sapete io sti qua – al Senato – li ho votati. E quindi li seguo per vedere, semmai, quanto peregrina sia stata quella mia scelta. E mi diverto a canzonarli, quando c’è da canzonare. Ma mi onoro di celebrarli quando c’è da celebrare. Non riuscirò mai ad abbracciare il M5S di quell’abbraccio mortale per il quale diventi attivista: troppe sono le differenze che mi separano dalla loro filosofia. Mi sono chiesto mille volte come cacchio fa un libertario, apparentemente sano di mente, a votare M5S?. Ma se c’è una cosa che odio con tutto me stesso è rimanere con la linguetta in mano quando ti appresti ad aprire una scatola di tonno: non c’è niente al mondo di così frustrante. Sicché, trattandosi di aprire la scatola di tonno, credo che a livello nazionale – prendendo atto di come il M5S stia procedendo – gli ortotteri possano contare ancora su di me. Poi, aperta la scatola, si vedrà.
(per non alimentare false speranze, io sono fra quelli che stanno ancora aspettando che Zaia – sì, ci credo ancora – un giorno, raccogliendo attorno a sé tutte le forze indipendentiste venete – non vedo altri in grado di coagulare il consenso necessario per terrorizzare il vandalico mostro italiano – svegliandosi dal torpore attendista pronunci la famosa frase “al mio segnale scatenate l’inferno …“.
I primi furono gli ortotteri doc, i grilli, che fecero da apripista (qui un esempio) ricorrendo all’uso dissacrante della rete. A denudare il re – in realtà quella porella di presidente della camera, tale Boldrini – questa volta ci hanno pensato quelli della Lega. Che appaiono così come una sorta di ortotteri padani, verdi e voraci cavallette pronte a prendersi gioco del re (o della porella, per l’appunto). Nuovo corso salviniano o meteora natalizia?
ECCO IL VIDEO CHE INCHIODA LA BOLDRINI SUI VOLI DI STATOLa Presidente della Camera si è recata in Sudafrica su un volo di stato insieme al suo compagno per partecipare ai funerali di Nelson Mandela. Ma guardate che cosa aveva dichiarato a proposito dei voli di stato il 29 luglio 2013
Scorrendo i titoli delle “notizie” che mi propone il mio aggregatore mi sono imbattutto in:
Il 31 dicembre io Napolitano non lo vedrò. E voi?
No, dico, qui sfondi una porta aperta. Fu così alla fine del 2011 e naturalmente nel 2012 (veramente non ho mai trovato la forza per sorbirmi le panzane presidenziali anche negli anni precedenti, ma delle due situazioni evidenziate ne è rimasta traccia).
Nooo! Il pippotto di fine anno da uno così no, neanche sotto tortura.
Agli articoli presidenziali elencati ai link segnalati, vanno aggiunti nel 2013 Napolitano: come correva veloce inseguito dalla tv tedesca (riedizione nostalgica di un film già visto) e l’offesa più grande rivolta a Napolitano (quale garante della costituzione, ahahah).
Fra i monitetti, monitini e moniti facenti capo a Napo Capo (scusate il bisticcio di parole), segnalerei quanto monitato di recente ed oggetto d’analisi dell’editorialista Ambrose Evans-Pritchard che dal Telegraph (attraverso Voci dall’Estero: Telegraph: Il Presidente Italiano teme un’insurrezione violenta nel 2014, ma non propone nessun rimedio) sottolinea (grassetto mio):
[…] “La recessione sta ancora mordendo duro, e c’è la sensazione diffusa che sarà difficile sfuggirle, e trovare il modo per tornare alla crescita” ha detto.
Ma ora, quale potrebbe essere la causa di tutto questo? Potrebbe avere qualcosa a che fare con il fatto centrale e prioritario che l’Italia ha una moneta sopravvalutata del 20% o più, all’interno dell’Unione Monetaria Europea: che è intrappolata in un sistema di cambi fissi stile anni ’30, gestito da una banca centrale anni ’30, che sta lì a guardare (per motivi politici) mentre l’aggregato monetario M3 ristagna, il credito si contrae e la deflazione incombe?
Napolitano non offre alcuna risposta. Ex stalinista, che ha applaudito all’invasione sovietica dell’Ungheria nel 1956 (un peccato giovanile), Napolitano da tempo ha manifestato il suo fervore ideologico a favore del progetto UE. Egli è per natura incapace di mettere in discussione le premesse dell’unione monetaria, quindi non aspettatevi nessuno spunto utile dal Quirinale su come uscire da questa impasse.
[…] Senza arrivare al punto di lanciare l’allarme sul rischio che corre lo Stato italiano stesso, ha detto che la crescente minaccia delle forze insurrezionali deve essere affrontata. La legge deve essere rigorosamente rispettata. Il paese deve andare avanti con disciplina. “L’Europa ci sta guardando“, ha detto. […]
Riuscite a immaginare il Nap che diventa un No-Euro? Naaaaaa!! E’ più facile che la Terra si fermi e si metta a girare nel senso opposto all’attuale. Dunque “L’Europa ci sta guardando“, ed è vero. Ci sta guardando andare a fondo. Quello che non ha ancora capito – l’Europa austera -, è che a fondo c’andiamo assieme (se rimaniamo attaccati alle asciutte mammelle dell’euro).
(secondo voi, il Nap starà mica godendo di nascosto – vedi riflusso ungherese del 1956 – del fatto che lo zar Putin si è fagocitato-comprato l’Ucraina assieme alle sue scialbe aspirazioni europeiste?)