renzie
il fantasioso nulla del governo Renzi
Su Malvino una descrizione dei primi 5 mesi di attività del governo monti e di quello Letta seguita poi dal fantasioso nulla di Renzi. Condivido, soprattutto in rapporto a ciò che il bimbominkia disse più volte alla Leopolda, spirito che oggi è democristianamente rientrato nei ranghi. Fanculo Renzi e tutto il piddume.
Un cazzo di niente
Il governo Monti si insedia il 16 novembre 2011 e nel primo mese di vita ottiene l’approvazione del ddl che introduce nella Costituzione il pareggio di bilancio da parte della Camera (30 novembre) e del Senato (15 dicembre), in entrambi i casi all’unanimità. Nel frattempo…
Il governo Letta si insedia il 28 aprile 2013 e nel primo mese di vita blocca il pagamento della rata di giugno dell’Imu ed eroga i fondi per la cassa integrazione ordinaria e per quella straordinaria (17 maggio). Il secondo mese inizia…
Veniamo ora ai primi cinque mesi del governo Renzi, il governo del cazzaro che si atteggia a uomo del fare. Il suo esecutivo vede la luce il 22 febbraio di quest’anno e in cinque mesi e una settimana cos’ha combinato? Ha messo 80 euro nelle buste paga di qualche milione di dipendenti pubblici alla vigilia delle Europee, e ancora non si sa dove caverà la copertura, anzi si parla di una manovra di autunno. Le riforme costituzionali annunciate sono a zero, e così la legge elettorale. Pubblica amministrazione? Jobs Act? Che altro? È un governo che dichiara di incarnare il dinamicissimo modello del fare per fare, e che ha fatto? Un cazzo di niente.
Renzie e la crescita ininfluente (fate presto: portatelo in discarica)
Il Bomba è una testa di legno (qualcuno ha detto testa di cazzo???). E’ stato un sindaco: quelle che apparivano alte probabilità, erano palesi certezze. Bisogna solo avere li occhi pe’ vedé. Tra le novelle cose il bimbominkia, che vedeva un 2% di crescita, s’era adagiato ad un più 0,8% per riconoscere, infine, che “le statistiche inizieranno a migliorare solo dal 2015” (già: a settembre entra in funzione il nuovo metodo di calcolo del PIL che include il puttanamento e l’economia criminale). Oltre a ciò il miserrimo pronuncia siffatte bubbole :
che la crescita sia 0,4 o 0,8 o 1,5% non cambia niente dal punto di vista della vita quotidiana delle persone
‘Sto qua va portato direttamente in discarica. Fate presto!!
potenze di dieci (o dell’agrofood)
Ormai è conclamato: il premier è una testa di legno.
Prima furono i 100 giorni, due riforme al mese per sistemare l’Italia. E c’hanno creduto solo i piddini che alla sera si sparavano una flebo di piddume in vena. Il Jobs Act, per dire, è talmente effimero (non esiste, per la verità) che il vuoto interstellare sembra al confronto una melassa.
Poi, dopo aver anestetizzato los italianeros con gli 80 euri (che gli incapienti neanche hanno visto e che molti hanno percepito in frazioni dell’importo originale previsto), il bimbominkia, in procinto di sedersi a Bruxelles per il semestre europeo, fu costretto a dichiarare che no, non sarebbero bastati 100 giorni per deformare l’Italia, che gliene servivano almeno 1.000.
Nel frattempo la testa di legno si “inventa” (come Meucci… a ginius) una nuova metafora:
Per le riforme «sarà la settimana decisiva» e vanno fatte perché «sono come il Pin di un telefonino: se non digiti il Pin il telefonino resta bloccato, se non fai le riforme non si va avanti».
Emerita testa di legno: se anche digiti il pin, ma hai una rete telefonica del cazzo, non è che – comunque – fai molta strada. Poi di pin possiamo immaginare che se ne possano digitare molti, più d’uno insomma. E non sembra davvero che le “cifre” impostate dal piddume guardino ad un futuro di sviluppo (e al momento abbiamo la spesa pubblica in aumento, Cottarelli missing, previsioni di Bankitalia di oggi sul PIL a fine anno da far rabbrividire chiunque…).
Per finire, il number one del piddume in persona, passando in modalità era geologica: 10 anni!!, tuitta ‘sta fetecchia:
Tra 10 anni? energia? agrofood? saranno il cuore dell’Italia.
Te lo dico onestamente? Mavaffangà va!!
voce dal sen fuggita (la deforma di Renzi vista dal senatore PD Tocci)
Lo sapevamo eh! Mica tutti quelli del PD sono da buttare nella pattumiera (oddio, fuori non ne resterebbero molti … e tra l’altro, quelli dentro fan fatica a decomporsi: in parte son fatti di plastica). E così Tocci, che dice cose umanamente sensate, sembra quasi un marziano.
Pubblicato il 17/lug/2014
L’ intervento del senatore del Gruppo del Partito Democratico Walter Tocci nel corso della discussione generale sulla Riforma Costituzionale e trasformazione del Senato.
Delrio, De Benedetti e ‘il polso sul nostro paese’
Anche un venditore ambulante te la saprebbe raccontare meglio, la storiella. Delrio (ma perché tutti si ostinano a scriverlo Del Rio?) va a trovare Carlo De Benedetti, il fruttarolo vicino a casa. Per comprare un po’ di sedano e di erba (rigorosamente cipollina) sta un’oretta e la graffiante intervistatrice de La7, appostata al portone come solo un Navy Seals saprebbe fare, i e chiede de dicce de che ano parlato.
E il gran ciambellano di corte, sfoderando il suo ebetissimo sorriso, giunge a dire che il fruttarolo De Benedetti sarebbe un imprenditore italiano: italiano sì ma con tutti e due i piedi in Svizzera (dal 2009 è cittadino elvetico). E lui vede tanti imprenditori (va là che lo sapevamo già: anche ai piddisti piddini postcomunisti serve la grana) per “avere il polso sul nostro paese“. E’ già. Per sapere come siam messi bisogna sentire cos’ha da dire l’ingegnere e i confindustri (magari, potrebbe passare anche da queste parti). A proposito: come sta Sorgenia? No perché l’altro giorno era nella … menta, quella piperita (ma vedrete che una banca passerà con il mestolo a raccogliere quello che resta…).
Comunque, se Delrio lo butti nell’indifferenziata, quella si rivolta e te lo ricaccia indietro.