lo sceriffetto, il pistolino e il mercato…
Sempre per la serie ducetti de noantri, il presidente-sceriffetto della Regione del Veneto, tale Zaia, estraendo il pistolino ha tuonato: “chiudo i mercati”. La dolente nota, per ora solo minacciata, deriverebbe dalle segnalazioni che alcuni veneti-bene gli avrebbero fatto quasi a tu-per-tu (e continuerebbero a fare, anche dalla sella dei trattori -dai quali intercettano i flâneur che vagano inconsapevoli per la campagna- con i quali stanno or ora sverginando i suoli, per fecondarli poi, e consegnare a suo tempo al volgo il pane per la sua sopravvivenza). Ma galeotta fu una foto, più d’una ragionevolmente, colta da uno dell’Ansa al mercato di piazza delle Erbe, dalle quali il nostro, salivando copiosamente, sembrerebbe aver arguito che gli incauti erano appiccicati gli uni agli altri, contravvenendo con ciò alle regie disposizioni di distanziamento sociale.
Non fosse che, sul Corriere del Veneto, ecco comparire un articolo: Foto contestata al “mercato affollato”: spunta testimone che la smentisce. Tale Giulietta Di Benedetto che colà si trovava:
«Riconosco la mia immagine in una delle fotografie pubblicate ieri su molti giornali, scattate da un fotografo dell’Ansa sabato mattina al mercato di Piazza delle Erbe di Padova – ci scrive Di Benedetto -. Posso dunque affermare con certezza che in quel luogo ed in quel momento non vi era nessun assembramento, e le persone presenti erano tutte regolarmente distanziate. Evidentemente la foto è stata scattata da lontano con un teleobiettivo, che riduce la profondità di campo, facendo apparire le figure tutte appiattite sullo stesso piano». Non solo: «Allontanandomi poco dopo dal mercato ho anche notato, a fianco della grande fontana della Piazza vicina al punto immortalato nello scatto, due vigili urbani posti a controllare la regolarità dello svolgimento del mercato, che infatti stavano lì vigilando, senza alcun bisogno di intervenire» aggiunge la testimone oculare.
Alla ragionevole testimonianza nella prima parte dell’articolo si somma, altrettanto ragionevole, un commento nella sua seconda parte:
«Il mercato della Piazza, insieme alle botteghe del Salone, sono il cuore della nostra città, e sono già da anni in sofferenza, a causa del pullulare di nuovi supermercati – sottolinea la missiva mandata alla nostra redazione -. In questo periodo sono presenti soltanto circa un terzo dei venditori abituali, che con grande impegno si sforzano di mantenere in vita il mercato, attorno al quale ruota la vitalità del centro. Questo, unitamente al fatto che la spesa all’aperto di questi tempi è probabilmente più salubre della frequentazione di qualsiasi supermercato, dovrebbe costituire un incoraggiamento a frequentare, nel rispetto delle distanze di sicurezza, come in questi giorni è avvenuto, il mercato della Piazza e le botteghe del Salone, per mantenerle in vita e poterle ritrovare al loro posto alla fine di questo periodo»
Si sa che l’uomo forte, vero o presunto che sia, eccita le folle e gli istinti animali che in esse albergano. Tuttavia credo che sia meglio destinare il pistolino a usi diversi è più proficui, da cui trarre, per quanto possibile, adeguata soddisfazione, senza rischiare di spararsi su un piede.