Pieve di Cadore e referendum per passare in Friuli: sì, sì, lo voglio (la faccenda è diocesana)
Forse vi ricorderete che la sindaca Ciotti si era un bel dì svegliata ed aveva esternato sul Corriere delle Alpi in relazione ai referendum che i comuni della provincia di Belluno avrebbero dovuto indire per passare con il Friuli (il misfatto in Pieve di Cadore e referendum per passare in Friuli: sì, no, forse, “è stata una provocazione”. Eccitati?).
Il giorno dopo, questa volta sul Gazzettino, la sindaca ritrattava dicendo che non si stava muovendo per passare ad altra regione e che semmai le sue esternazioni erano da considerarsi una provocazione. Personalmente sottolineai un dubbio:
[…] A questo punto, se non intervengono altre precisazioni, il dubbio regna sovrano: riguardo al referendum per passare in Friuli, la Ciotti pensa si debba fare SI o NO? A chi crediamo? Alla Ciotti del Corriere o a quella del Gazzettino?
Sembra si sia decisa. Deve aver scavato ancora nelle profondità della storia che ci legherebbe a quella terra. Qualche monsignore deve averle poi aperto la strada per quella faccenda delle diocesi, elemento di straordinaria unione fra Cadore e Aquileia passando per Zuglio, di estremo valore ancor oggi – la sindaca ne è profondamente convinta -, affondando le radici in più di 800 anni di storia (va poi a capire perché in 30 anni, dal 1970 al 2003, i matrimoni civili sono passati dal 3% al 28%. Comunque, si attende dall’arcidiocesi una parola di sollievo).
Quel che conta è che si sia decisa. Aspettavamo questa decisione con la stessa apprensione con la quale aspettiamo il pronunciamento definitivo di Draghi sul “bazooka” della Bce a difesa dell’euro. Se, pensa la Ciotti, la possibilità di avere la Provincia di Belluno autonoma – nella sua integrità territoriale – svanisce, allora tanto vale scegliere Udine come provincia cui aggregarsi al posto della già ventilata Treviso (Muraro sta sempre sbavando).
La condottiera, però, rispetto alla proposta precedente che incoraggiava al passaggio in Friuli tutti i comuni bellunesi, si è ravveduta, accontentandosi di chiamare a sé solo il Cadore. Cortina ha risposto con un immediato “cerrrrrrrto, come no“. Per gli altri c’è tempo, sempre che se ne accorgano.