Il BARD ha sempre sostenuto e aiutato l’iniziativa referendaria dei Comuni di confine. L’abbiamo sempre considerata un segno di vitalità democratica e di coscienza civile delle comunità, senza preoccuparci delle probabilità di successo.
I Comuni che hanno deliberato di poter celebrare un referendum ex art.132 della Costituzione, agiscono in questo modo perché privi di altri strumenti per far emergere il gravissimo disagio economico, sociale e amministrativo in cui si trovano le loro Comunità e Istituzioni. Essi lo hanno deliberato in Consiglio comunale, spesso all’unanimità.
Questa è la prova della qualità degli amministratori che governano, in mezzo a tantissime difficoltà, un territorio complesso, poco abitato, con dinamiche demografiche ed economiche che segnalano un preoccupante declino.
I Comitati Referendari non intendono il referendum come strumento per produrre secessioni e divisioni che indeboliscono la comunità provinciale. Diversamente da quel che appare, essi sono stati capaci di unificare le loro iniziative, mandando così un forte segnale di azione unitaria.
Il 31 agosto 2014 anche le comunità di Voltago agordino e Auronzo di Cadore, celebreranno il referendum e, anche in questo caso, i Comitati locali hanno il pieno e incondizionato sostegno del BARD.
Anche oggi, in mezzo a consistenti mutamenti del quadro legislativo regionale e nazionale (vedi LR 08 agosto 2014, n. 25, attuazione dell’art 15 Statuto Veneto e la L. 07 aprile 2014 Eliminazione Provincie) il referendum resta uno strumento legittimo per esprimere le crescenti difficoltà a convivere con legislazioni pensate nei centri urbani e prodotte su misura dei territori di pianura, dove vive la maggior parte degli elettori.
La richiesta di trasferimento alla Regione Trentino Alto Adige- Sud Tirol, indica la volontà di appartenere a un territorio omogeneo alpino che è la Regione Dolomiti, nelle quale una parte dei territori è amministrata con leggi e strumenti amministrativi adatti al governo di una realtà alpina mentre altre, come Belluno e la Carnia devono costantemente convivere con una produzione legislativa che ne mortifica la vitalità e le costringe ad un constante declino. Non è un caso che le comunità trentina e sud tirolese prosperino, mentre noi subiamo un costante impoverimento. Eppure le Dolomiti, materia prima dello sviluppo locale, sono per il 60% in provincia di Belluno!
Perciò invitiamo i cittadini dei Comuni Dolomitici di Voltago e Auronzo a votare tutti e a convincere i propri amici e parenti ad andare a votare al referendum, nella sola giornata di Domenica 31 agosto 2014, ricordando loro che le urne sono aperte dalle ore 07.00 alle 23.00 e che per votare bisogna avere con sé la Tessera elettorale e un documento d’Identità valido.
Con Voltago e Auronzo tutti i comuni della fascia di confine e con Pieve di Cadore hanno votato il referendum con lo stesso quesito (19 comuni ed oltre 40.000 cittadini chiamati ad esprimersi).
Questo fatto ha un significato politico inequivocabile.
Le comunità bellunesi chiedono leggi, strumenti di amministrazione, competenze e risorse simili a quelle riconosciute al Trentino Alto Adige-Sud Tirol, nell’ambito di una Regione Dolomitica in cui i residenti siano cittadini dotati di pari opportunità.
Belluno 19 agosto 2014
Il Presidente del BARD
Moreno Broccon