chi dorme non piglia rifiuti (il caso di Ponte nelle Alpi)
Ieri ho segnalato la bella (per chi crede nei concorsi di bellezza) performance del comune di Ponte nelle Alpi che svetta anche quest’anno, primo assoluto, come comune più riciclone d’Italia. Scrivevo a questo proposito: “Del resto è proprio il recente passato del comune di Ponte nelle Alpi in tema di differenziata che dimostra, meglio di altri, che dal Medioevo degli RSU ci si può riscattare”.
Che significato ha il seguente grafico nel quale sono riportate le percentuali di raccolta del comune pontalpino (fonte Arpav) dal 2004 al 2009? Banale:
- che se non prendi l’ascensore devi salire le scale a piedi;
- che se sali a piedi arrivi dopo e fai sempre brutta figura;
- che se sali a piedi, oltre alla brutta figura, fai sempre più fatica degli altri.
Oltre a ciò giova ricordare che non può essere il cittadino a mettere in campo le scelte (di banale complessità) in termini di raccolta differenziata e che ciò spetta – scusate l’acutezza – alle amministrazioni. Fatta la scelta (che non è più da anni un campo pionieristico, vi sono migliaia di casi guida che basta seguire), il cittadino segue a ruota più o meno docilmente (che altro potrebbe fare?). Vedi ciò che sa fare Salerno, perla riciclona del Sud, a due passi da Napoli (cui ogni altro riferimento risulta inutile, basta la parola).
Infine, linco il video di Report (via il FQ) per omaggiare lo sforzo dell’amministrazione pontalpina, giustamente orgogliosa dei propri risultati, non senza rilevare che, anche per Ponte nelle Alpi, vale il detto “meglio tardi che mai“.