di Cagliostro
Torno sull’argomento “costo smaltimento rifiuti” per segnalare quanto ha fatto e sta facendo il Comune di Belluno in materia di sgravio economico sulla bolletta a carico dei cittadini. Tempo addietro, su questo stesso Blog, veniva segnalato l’annuncio del sindaco di Calalzo circa l’abbuono del 20% del costo del medesimo servizio. Ci sono quindi Comuni i cui amministratori risultano molto sensibili, in tempi di crisi economica epocale, a creare le condizioni per una attenuazione tariffaria della onerosa incidenza di un servizio essenziale quale è quello inerente il riciclaggio dei rifiuti.
La nostra Amministrazione invece, per non seguire l’esempio dei sindaci “virtuosi” e “sensibili”, si trincera dietro la giustificazione che si sarebbe registrato da tempo un sostanziale aumento nell’onere della raccolta, trasporto e smaltimento ed anche del fatto che, dal 2004, le tariffe non avrebbero subito alcuna lievitazione, come se lo stare fermi su parametri di per sè elevati costituisse preclara nota di merito…
A questo punto, riporto la notizia che il Comune di Belluno ha ricevuto, come ben documentato da “L’Amico del Popolo“, il 1° premio come capoluogo più riciclone d’Italia, il cui “indice di buona gestione” tiene conto di alcuni parametri base quali la percentuale di differenziata, la produzione di rifiuti pro-capite, la tipologia di raccolta, la presenza di piattaforme ecologiche ecc.
Il sindaco del capoluogo, manifestando tutta la sua soddisfazione per l’ambito, meritato riconoscimento su scala nazionale, formula l’auspicio che l’Amministrazione di Belluno possa raggiungere presto ulteriori, positivi risultati con il perseguimento di incrementi degli indici di buona gestione e di riciclo.
Il 1° cittadino di Belluno, per il 2014, si prefigge l’obiettivo di pervenire alla “tariffa puntuale” (sulla base del reale conferimento a peso), cosa che comporterà sicuramente un significativo sgravio economico per i cittadini utenti. Per intanto, il sindaco Massaro annuncia che, nel corrente esercizio, il Comune provvederà alla restituzione del 5% di quanto pagato nel 2012. Il tutto con la precisazione che la differenziata in città è arrivata al traguardo del 70,4%. Si tenga presente che il Comune in questione, in fatto di tagli nei trasferimenti dal Centro, è uno dei più penalizzati fra i capoluoghi di provincia.
Il Comune di Lozzo che cosa sta facendo in fatto di applicazione tariffaria di un così importante servizio? A Lozzo, più si consolida la percentuale di differenziata, più aumentano le bollette!!! Ed in fatto di imposizione locale in senso lato (tasse, imposte, tributi vari) quale è la situazione che possiamo registrare oggi? Certamente non risulta che si stia imitando i Comuni virtuosi come, ad esempio, Belluno e Calalzo!! I nostri Amministratori (?), in fatto di sensibilità sociale, non brillano proprio! Infatti, pur chiudendo in pareggio il Bilancio, ci si trincera dietro affermazioni speciose e sul vantato titolo di merito che sarebbe rappresentato da un tariffario ex Tarsu che sarebbe fermo -bontà loro!- a 10 anni fa, senza peraltro aggiungere che già allora l’onerosità del servizio appariva oltremodo gravosa.
Intanto, per gradire, sorbiamoci l’aumento dell’addizionale comunale IRPEF!!
E che ne sarà dell’IMU sulle seconde case (in prevalenza di proprietà di Lozzesi della ‘diaspora’) dopo l’anacronistico e non motivato annullamento dell’abbuono parzialmente perequativo del 30% stabilito dalle vecchie amministrazioni, così platealmente sconfessate? Si vocifera di un possibile incremento, a ulteriore scorno di chi al proprio paese ci tiene, nonostante tutto…
A quando le tasse di scopo, magari a favore dei soliti noti?
Attualmente, a Palazzo, si sta attuando la politica della lesina! Perfino l’illuminazione pubblica appare ‘contingentata’ (accensione alle ore 21.15) al fine di realizzare presunte economie e giustificare così l’emulazione impropria della politica di Quintino Sella. Ma il grande ministro del post-risorgimento, se si reincarnasse e dimorasse in quel di Lozzo, la prima cosa che farebbe sarebbe quella di cercare di realizzare veri ed incidenti risparmi sul costo della spesa pubblica provvedendo a tagli molto significativi. Qualche esempio? Eccone alcuni:
a) eliminazione consulenze esterne e pareri legali impropri ed utilizzo pieno delle ‘capienti’ risorse interne, notoriamente ben remunerate;
b) taglio da 5 a 2 dei referati di assessore, evitando così l’erogazione di assegni pensionistici extra ai soliti noti;
c) riduzione dell’incisivo costo del personale mediante accorpamento dei servizi ed eliminazione delle ‘dirigenze’ (cosa possibile, eccome se è possibile!!, nonostante recenti e passati dinieghi).
Sarebbero questi alcuni degli esempi preclari e virtuosi da dare ai cittadini, vero messaggio politico sulla gravità della crisi e sugli estremi rimedi da mettere in campo. Insomma, meno prebende e niente incrementi di addizionali e, più in generale, niente maggiorazioni sul sistema locale di imposizione.
NB Dopo le ‘strane’ priorità di questo decennio, dopo certe ‘vergogne’ mal celate, a quando la sistemazione della vera ed assoluta priorità costituita dal riattamento della strada del Genio, attualmente in condizioni pietose e ‘foriera’ (Dio non voglia!) di pericoli per la incolumità dei…transitanti??