ora non ci sono davvero più dubbi: per il Cadore la ‘colpa’ è loro, per Lozzo la ‘colpa’ è proprio sua …
«Cari concittadini, la raccolta differenziata con le modalità dell’umido e della raccolta del secco porta a porta sta procedendo con risultati più che incoraggianti … chiedo pertanto alla popolazione, che fin qui si è dimostrata partecipe, di continuare in questo sforzo …».
Se questo fosse stato l’appello di un nostro amministratore nulla avrei scritto. Un amministratore accorto a questo si sarebbe limitato, ma i Nostri cadorini hanno la coda di paglia e sentono imperioso il bisogno (anche chi è entrato per la prima volta nell’agone all’ultima tornata elettorale) di scrollarsi di dosso il pantano nel quale loro stessi sono andati a sprofondare: il pantano della gestione dei rifiuti solidi urbani al 35%.
Tra loro ce n’è uno, il sindaco di Lozzo, che, oltre al pantano, negli anni scorsi si è cucito addosso ben tre maglie nere, vinte ufficialmente nella “competizione” (regionale eh, mica locale) per la gestione degli RSU. Un vero e proprio “Calimero degli RSU”.
Per sbiancarsi il Nostro sceglie di proclamare al mondo il raggiungimento del 92% nella raccolta differenziata. Molti commentatori qui sul BLOZ hanno già detto la loro sull’argomento, sottolineando anche la quanto mai intempestiva proclamazione ad un solo mese dall’avvio della nuova era di civiltà (prima era il Medioevo RSU).
Nei primi commenti però non è stato messo in luce un fatto semplice ma di determinante rilievo. Non importa che sia il 92%, potrebbe essere benissimo anche un 80%, un 70%, finanche un 65%.
Queste percentuali hanno un solo significato, che ho condensato nel titolo: “ora non ci sono davvero più dubbi: per il Cadore la colpa è loro, per Lozzo la colpa è proprio sua …”
Sì, perché tutto ciò è la prova incontrovertibile che nel Medioevo-RSU eravamo mantenuti dai signorotti-sindaci centro-cadorini, e noi qui a Lozzo dal “Calimero degli RSU”, anzi dal “Tri-Calimero” o dal “Calimero tri-campione”, fate voi.
Non è con ironia che scrivo che anche nel Burkina Faso si è iniziata la raccolta dell’umido prima che in Centro Cadore (trascuro i riferimenti alla consorella Val Boite per ovvi motivi di pietas). I lozzesi sono ancora quelli di un tempo, anche il sindaco è ancora quello di un tempo: sono cambiate solo le modalità di raccolta, la rivoluzione è iniziata con l’arrivo del bidone dell’umido seguìto dal porta-a-porta, come nel Burkina Faso.
Ecco cosa significa quel 92% (ma, come detto, potrebbe essere anche un più ragionevole 65%). Tuttavia, può darsi che qualcuno sia disposto a credere “all’Ava come lava …” ed inizi a considerare il “Calimero degli RSU” un po’ meno nero. Un lungo cammino dal Medioevo attraversando l’Era Moderna per giungere fino ai nostri giorni, a quella Contemporanea. Come il Burkina Faso.