di Cagliostro
Dunque l’Oracolo, la moderna Sibilla ha parlato a rete unificate dal suo Biscione. Trepidante, ho appena appreso l’ennesimo Spot lanciato dal sig. “Ghe pensi mi”, questo nuovo verbo ‘elettoralistico’ proveniente dal campione del liberalismo in salsa italiota. Si tratta non solo della cancellazione dell’Imu ma anche della restituzione di quella pagata dai contribuenti, sulla prima casa, per il 2012!
La cosa ha dell’incredibile, del miracoloso e solo la insigne testa del 2° duce ha potuto elaborare una così sconvolgente promessa!! Disegno veramente grandioso finalizzato a vincere le elezioni un’altra volta in barba a tutto ed a tutti. Così il grande Imbonitore darà nuovo impulso alla leggenda metropolitana dell’Uomo del FARE, di colui che si intesta e porta avanti le cause impossibili e, con il suo forsennato ottimismo, fa in modo che le sue profezie si auto avverino.
Già il noto affabulatore ebbe a dire che la cultura dell’elettore medio italiano è quella di un dodicenne di seconda media, per di più dalla non brillante carriera scolastica. E questo la dice lunga sulla considerazione che il Re Mida ha della ‘gens italica’ che lo vota.
La convinzione, il gioco-farsa trito e ritrito è quindi sempre il medesimo e risale al 1994; successivamente, qualche anno fa, c’era stata anche la funambolica sortita: “Eliminerò l’ICI sulla prima casa”, peraltro omettendo di precisare che tale gabella era già stata tolta dal prof. Prodi, per circa il 42% della platea contributiva, rappresentata dalle classi medio-basse. E così il beneficio si poté estendere anche ai ricchi, titolari magari di residenze sontuose, palazzi e castelli.
Distorcere la verità, abbindolare l’elettorato, sparare nel salotto ‘vespasiano’ impropri “contratti con gli Italiani” regolarmente disattesi, fare promesse mirabolanti sapendo di non poter mantenere la parola, anzi precostituendosi già in partenza fasulle giustificazioni in caso di evidente inadempienza, tutto questo abbiamo già visto ed è preclare caratteristica, direi quasi ‘fisiologica’, dell’uomo. Tutto è subordinato al proprio suo personale tornaconto, vuoi che si tratti di strumentalizzare le persone, le Istituzioni, gli elettori, perfino il giurare il falso sulle teste dei propri figli diventa possibile a chi è così ‘strutturato’.
Tralasciamo però di elencare fatti e misfatti di questo secondo, increscioso ventennio che abbiamo alle spalle e che ci ha visto ridotti socialmente, economicamente, eticamente e moralmente così come constatiamo obiettivamente di essere.
Entriamo soltanto nel merito della odierna, eclatante uscita elettoralistica e sulle finalità che chiaramente si propone il suo immaginifico inventore. Gran parte degli italiani, è amaramente constatabile, sono portati ad una certa abulica capacità di scordare il passato, non solo remoto ma anche prossimo, e l’orrida esperienza fatta con il tycoon brianzolo è ormai acqua passata e lo scampato pericolo di fare la fine della Grecia è ora del tutto obnubilato per lasciare il passo ad una beata credulità che l’uomo di Arcore possa concretizzare una utilità immediata, il tutto senza valutare la fattibilità della promessa e, soprattutto, i pericoli che un tale ritorno sicuramente potrebbe rappresentare. Prima di votare, sarebbe il caso di fare una approfondita analisi sulle conseguenze di una scelta non ponderata in cabina elettorale.
In linea di principio, a nessuno piace pagare una tassa iniqua sulla già gravata (e svalutata) dimora adibita ad abitazione principale. Iniqua tanto più se si considera la mancata progressività nella sua applicazione sia su base reddituale che in riferimento ad una non equa rivalutazione degli estimi catastali (rendita maggiorata linearmente del 60%). Sorge quindi, semmai, l’esigenza di una incisiva rimodulazione con specifiche detrazioni (raddoppio per detrazioni per figli a carico e per anziani) con la riequilibrazione delle rendite catastali in base alle condizioni di vetustà e localizzazione dei cespiti e del loro classamento pregresso).
Posto che in tutta Europa la casa di abitazione è sì tassata ma con maggiore equità che da noi, sorge ora l’esigenza di analizzare i termini della demagogica, solenne promessa odierna del noto demiurgo e di svolgere alcune considerazioni e fare delle valutazioni pertinenti.
- Togliere l’IMU sulla prima casa è cosa diversa da rimodulare il ‘tariffario’ (che eviterebbe l’applicabilità a buona parte dei contribuenti) e pone il quesito sulla adeguatezza delle coperture prese in esame;
- Un conto è togliere la gabella, altro conto è restituire quanto incassato per la stessa nel 2012. Dice l’Onnisciente che 3,8 mld di gettito, su 840 mld di spesa pubblica, sono facilmente reperibili con tagli opportuni e possibili: facile a dirsi, difficile l’applicazione, come dimostra la storia recente ( e la scuola di Tremonti , con gli obbrobriosi tagli orizzontali, docet). Infatti, tra oneri di rimborso e mancati introiti futuri, la scopertura ammonterebbe a 7,6 mld e con i tempi che corrono….;
- Noi, dice il nostro, l’ICI l’abbiamo tolta (verità soltanto parziale, come dimostrato sopra) e quindi siamo stati di parola. Si tace sulle conseguenze, giustappunto la reintroduzione sotto forma di IMU impostaci dalla UE ed accettata proprio dal Berlu nazionale.
Tutti sarebbero lieti di non pagare questa imposta, ma serietà impone di fare i conti con la realtà. Sia Bersani che il Monti priva versione hanno sempre sostenuto la tesi della progressività e della rimodulazione con benefici totali su circa il 42% della platea dei contribuenti…
Ma perché il redivivo ha formulato una tale proposta con toni così perentori ed ampollosi? La risposta sta nelle motivazioni e nei molteplici interessi di bottega: l’Olgettino crede che la maggior parte degli italiani ragioni con la pancia, non con il cervello (e su questo, ahimè, egli ha una buona dose di ragione!) . Ergo, se gli riesce di tenere in piedi la temeraria proposta per altri 20 giorni, costringerà gli avversari ad una ‘rincorsa’ frenetica e la frittata sarebbe fatta.
Questo, nonostante la asserita (farlocca) ricerca di una copertura finanziaria che, udite!, udite!, “va senz’altro ricercata in un accordo con la Svizzera sulla tassazione dei capitali illegalmente esportati”. Peccato che né Berlusca né l’allora suo sodale Tremonti abbiano mai voluto sentir parlare di questa soluzione, adottata invece dagli elvetici con Inghilterra e Germania. Bella faccia tosta!! Il buco insomma dovrebbe essere coperto sulla base di una ipotetica trattativa ancora da instaurare e dagli esiti non certo scontati e quantificati! In quanto a credibilità, siamo proprio ben messi!!
Posto comunque che la ‘frittata’, malauguratamente, riesca per la dabbenaggine degli italiani, quali le conseguenze? Altro che risparmio e restituzione dell’IMU, qui crollerebbe tutto!! Se il nostro tornasse a Palazzo Chigi in barba agli Europei ed agli effettivi e reali interessi degli italioti inconsapevoli, lo spred rialzerebbe la testa, la finanza pubblica trarrebbe linfa per un ulteriore…tracollo, usciremmo dall’euro come più volte vaticinato dall’Imbonitore e tutta una miriade di conseguenze si concretizzerebbero, nostro malgrado!!
Questo sarebbe il risultato di quello che viene definito un partito ‘europeista’ , alleato con i nemici dell’Europa, ‘progressista” e “liberale”… Per me si tratta invece di una accozzaglia di personaggi risorti per meriti pecuniari del Caimano, che ha imposto il rientro nei ranghi minacciando sfracelli. E sotto quelle insegne sta appunto un PDL risorto, acronimo non solo di voltagabbana (vedasi precipitoso rientro nei ranghi dei maggiorenti spaventati dalla perdita possibile della sedia), ma anche ombrello protettivo di qualsiasi Verdini in cerca di protezione dopo i multiformi inghippi con la Giustizia. La Storia, in definitiva, si ripete in un rovinoso crescendo. Qualche anno fa veniva affermato: “aboliremo l’ICI”, oggi si dice: “Aboliremo l’IMU e restituiremo quanto versato dagli italiani nel 2012”. L’arcano sta tutto in questa domanda: “Perché nel Dic. 2011 questa raba qui l’avete votata?” La risposta luciferina (ma non convincente) è questa: “Non potevamo far cadere un governo appena nato! Ci avrebbero crocefisso.” Signori! La decenza reclama comportamenti più consoni e lineari. Non potete votare 52 fiducie fino a Dic. 2012 e poi accorgervi, come per incanto, che avevate sbagliato tutto!
Forse avevate scherzato per 13 mesi, o piuttosto state scherzando e ciurlando nel manico ora, tutti inquadrati dietro le insegne del nuovo Cesare redivivo!
Che Iddio ce la mandi buona.