se hai un figlio, come fai a spiegargli certe cose, come fai?
Metti di avere un figlio che sta crescendo. Metti che te lo chieda. Come cazzo fai a spiegargli certe cose, come fai?
(via @berlusconi2013)
Metti di avere un figlio che sta crescendo. Metti che te lo chieda. Come cazzo fai a spiegargli certe cose, come fai?
(via @berlusconi2013)
Inciucio … pour l’HOMME ‘E MMERD. Mai dire mai, tutto può ancora succedere. Ma è bastato che Renzi mettesse fuori il naso dalla tana che tanto il PDmenoL quanto il PDpiùL hanno iniziato a farsela addosso. La Bindi prima, pare ipnotizzata dal cronista del Secolo XIX, Franceschini poi («Ci piaccia o no, il capo della destra è ancora Berlusconi. È con lui che bisogna dialogare»), la gioiosa macchina da guerra sembra avviata a tirarsi giù le brache e mettersi a 90 gradi per … il pene del paese.
Siamo, si può dire, alle prove generali: se il PD non vuol saltare come una frittella, nel senso di scindersi fra piddini de sinistra-sinistra e piddini de sinistra-centro, alla ciurmaglia conviene stappare una bottiglia di bianco e brindare con l’impresentabile. E così l’Italia avrà anche un governo. Prima però, viene l’ostacolo del presidente della repubblica (la cosa a cui Berlusca tiene di più). Risolto quello, per Silvio al governo ci può andare qualsiasi scrofa.
Anche il giornale della parrocchia sembra interpretare la cosa come un inculamento oops inciuciamento programmatico:
Pd, alta tensione. Franceschini apre al Pdl – Renzi: “In tanti vogliono evitare le elezioni”
L’ex capogruppo: “Basta complessi di superiorità, Berlusconi ha preso praticamente i nostri stessi voti”. Brunetta e Gasparri apprezzano. Il sindaco di Firenze: “No al voto perché mi temono? Non credo”. E attacca il M5S: “Trasparente a giorni alterni”. Si apre un caso Bindi
(foto: irradiazioni; antoniocorrado)
Per definizione Brunetta non puoi considerarlo politico di rango. Nella precedente legislatura ha fatto finta di moralizzare il fetido e paludoso ambiente della pubblica amministrazione e, ad intervalli più o meno regolari, se ne saltava fuori con una sua castroneria, di solito raccomandazioni raffazzonate in ambito economico, tanto per rompere i coglioni al titolare Tremonti.
Politico di basso profilo, quindi, al quale ho dedicato la triade del Brunetta-limoncetta (diceva, il ministro-giullare, che per fare le riforme bastavano 3 mesi): uno, due e tre.
Oggi devo rivalutare, ampiamente, questo mio giudizio sommario. Ho ascoltato il discorso di Brunetta alla Camera dei deputati, diventato nel frattempo capogruppo del PDL, e devo dire che come glie le ha suonate lui al ragionier monti … Onore quindi a Brunetta, che altro di buono non sa fare, ma che in questa occasione si è distinto per impeto e graffiante analisi, sfolgorante quasi come un novello, abbagliante, fulgido Nigel Farage de noantri (a scanso di equivoci, non sto scherzando, davvero).
p.s. il fatto che il PDL abbia sostenuto il governo monti fin dall’inizio è, in fondo, poca cosa se confrontato con la successiva prorompente … “rinascita”!
Non conosco a fondo l’uomo anche se le fonti con cui mi tengo informato non hanno finora espresso un giudizio complessivamente lusinghiero dell’attività politica di costui, soprattutto sul versante della difesa del friulano. E dire che mi basta sapere che “è del PDL” per buttarlo alle ortiche non sarebbe cosa corretta, benché questi ultimi continuino a dare di se stessi – a tutte le latitudini – una rappresentazione molto … organica.
Anche ammettendo che il governatore Tondo possa essere pensato nel suo più alto candore, io una “pubblicità progresso” così indovinata – perlomeno in relazione all’appartenenza partitica – ma al tempo stesso così deleteria per il personaggio, non l’avevo ancora vista su piazza. E’ che quelli del PDL ce la mettono proprio tutta per andare oltre la realtà, oltre la percezione dei sensi.
Siccome neanche i cugini di merenda del PD friulano sono delle colombe (ma forse i peggiori saranno i lanzichenecchi autonomisti), credo che in tutto il Friuli non ci vorrà molto affinché i “sensi“, nelle loro varie sfumature e spigolature, inizino a scoppiettare come fuochi d’artificio in una notte oscura e tenebrosa, rincorrendo mordaci la povera figura del governatore che, con rancoroso senso del ridicolo, sensatamente, guarderà con disprezzo al momento in cui dette il via alle danze regionali con questa perla comunicativa ad effetto carpiato.
E’ così, del resto, che si dà un senso alla propria vita.
(via @renzotondo)
Si affaccia l’ipotesi della turnazione. Avete presente il mercato delle vacche. Uguale. Sul Corriere delle Alpi una dissertazione antropologica sul cambio di mutande al Bim Consorzio:
«Vorrei lasciare prima possibile». «Nulla mi impedisce di restare fino al termine del mio mandato, a fine 2014», spiega Piccoli, «ma preferirei smettere subito, se non creo difficoltà. Chiederò ai colleghi sindaci di vederci e decidere insieme»
Piccoli, è vero che la vita da senatore stressa, ma puoi sempre ricorrere alle vitamine (stiamo per assitere ad un buon passo avanti rispetto all’inscollabilità alla poltrona dimostrata ai tempi della vicepresidenza della Provincia?). Ma chi te lo fa fare di lasciare. Con tutti i vantaggi che ci sono ad essere … piccoli, approfittane, fin che puoi !
A Vigo di Cadore al CDX è andata peggio: -34%. Altri dati Italia su Youtrend – Qui mappa della Provincia di Belluno.