Ho visto correre un ronzino. Ho visto correre anche un piddino.
‘Sti qua vanno “di corsa”. ‘Sti qua, il sabato prima del voto, ti chiedevano di votare Sì. E così facendo ti chiedevano di cancellare, disintegrare, frantumare, polverizzare le Province (che la revisione costituzionale infatti annullava).
Poi venne la domenica (e il No) con la scure.
E, di corsa, il lunedì, con una faccia di bronzo-ottone-peltro che solo il piddino-piddone può sfoggiare, gaiamente, prendendo atto che “il quadro politico è radicalmente cambiato”, ‘sti qua rimangono (che è verbo fantastico, vedi nota successiva) a disposizione del PD (ma questi, se permettete, son cazzi loro) e rimangono, anche e soprattutto, a disposizione dei bellunesi.
(se “rimangono”, vuol dire che c’erano anche prima: infatti “prima” c’erano con la funzione di assassinare la provincia; poi, rimanendo, dopo l’asfaltatura del No, si arrogano il ruolo di salvare quella stessa Provincia che poche ore prima si stavano apprestando a fare a pezzi; capite bene che al confronto Hyde e Jekyll “erano” delle educande principianti)
Aaahhhh sì, vanno “di corsa”, questo bisogna ammetterlo. Ma, perlomeno, abbiate la compiacenza di attendere che il cadavere del Sì sia prima sotterrato con tutti gli onori.
«Rimango a disposizione del Partito democratico e soprattutto dei bellunesi». Lo afferma il deputato bellunese Roger De Menech riguardo alla volontà del Pd provinciale di Belluno di riprendere l’iniziativa per riportare la Provincia di Belluno a ente di primo grado con l’elezione a suffragio universale del Presidente e del Consiglio.
«Sulla provincia elettiva ho presentato un apposito disegno di legge nel maggio del 2015», ricorda De Menech, «pur consapevole delle difficoltà presenti all’epoca nel farlo calendarizzare. Oggi, dopo l’esito inequivocabile del referendum, il quadro politico è radicalmente cambiato. Le Province, che fino a pochi mesi fa tutti avrebbero voluto cancellare, rimangono all’interno della Costituzione uno dei livelli istituzionali in cui si articola la Repubblica. Credo ci siano quindi i margini perché anche in Parlamento si trovi una larga maggioranza per ridare piena legittimità a questi enti».