Casini a Bologna…
Un altro clown, oggi alla corte del PD. Da le frasi di Osho: “Casini a Bologna sotto lo sguardo dei suoi riferimenti culturali…”.
Un altro clown, oggi alla corte del PD. Da le frasi di Osho: “Casini a Bologna sotto lo sguardo dei suoi riferimenti culturali…”.
Telese sbatacchia la Fedeli che, porella, sprofonda in un mare di merdellata… (memorabile l’ “io non penso alla propria sedia” della menestrella).
I sappadini stanno già sperimentando i vantaggi dell’essere migrati in FVG (eccheccazzo!). Non tanto il volgo, quanto il borgomastro. Ma un vantaggio ce l’avrà anche il villano: il primo cittadino, d’ora in poi, puzzerà un po’ meno e gozzoviglierà con minor esuberanza, non ruttando smodatamente e risucchiando la minestra con morigerata turbolenza.
Il tutto grazie alla cenerentola piddina (Serracchiani, una nostra vecchia conoscenza), già trombettiera del PIL, argine contro l’estrema destra austriaca, distratta agente di borsa, e autonomista col culo degli altri. Debbbora, infatti, ha elaborato una preziosissima guida di buone maniere – bon ton per i diversamente francesi – che ha poi fatto recapitare ad ogni sindaco del FVG.
Dal FQ:
Fondamentale è la stretta di mano. “Deve essere asciutta e decisa: meglio avere le mani curate, con dita curate e unghie non mangiucchiate, che denotano insicurezza. Deve protrarsi per circa tre secondi oscillando di poco l’avambraccio vero l’alto e il basso”.
Altro approfondimento su Dagospia, due al prezzo di uno: Gramellini e Facci.
L’ho sempre detto: ogni mattina un piddino si alza e sa che dovrà inventarsi una cazzata più grande di quella detta o fatta il giorno prima: un compito estenuante. Che importa se lo spopolamento sta soffocando i paeselli: l’importante è che i sindaci, nell’osservare il fenomeno, abbiano le unghie ben curate.
Cinque anni fa al nostro si sono aperte le porte del Parlamento, conseguendo di default la carica di peones. Da quei giorni ne ha fatta di strada! Lo si intuisce – anche – dalla sicumera con cui affronta la tenebrosa tematica generalista espressa dalla locuzione “In caso di problemi…”. Il nostro, infatti, riferendosi ai fuochi d’artificio che ci accompagneranno di qui all’arrivo dei Mondiali di Cortina 2021, dal cilindro tira fuori un coniglione: “In caso di problemi c’è il commissario“. Et voilà.
Averlo saputo prima… Tipo: un terremoto ti rade al suolo una regione? Non c’è problema! Ma, se c’è, citofonare al commissario; una innondazione ti gonfia le case come un canotto? Non c’è problema! Ma, se c’è, citofonare al commissario. Un intero Paese si sta appendendo al cappio del debito pubblico? Non c’è problema! Ma, se c’è, citofonare al commissario.
Che paludato mondo, quello dei piddini (e quello dei piddoni? di più!)
(comunque l’Ananas rassicura eh! Stamo in una bote de fero, stamo! Se poi sorgesse qualche problema…)
Oltre al capomandria, che è bimbominkione di suo, c’è tutto il resto del bestiario piddone che ha scavalcato l’anno portando con sé tutta la originaria carica di inutili idioti. Talmente idioti da ritenere possible sostenere la Rai attraverso la fiscalità generale (che abitualmente è alimentata dalle cicogne) non gravando sugli italiani.
Gegni incompresi (l’altra faccia degli inutili idioti).
(Paolo Diop vs Laura Sparavigna a Omnibus: la porella, cercando tra il “Bignami” fornito dallo staff piddone, prima s’incarta e poi si accascia come un blob melmoso; qui il pezzo lungo)
Domanda : "quali diritti non hanno i ragazzi immigrati?"
La piddina tenta disperatamente di trovare una risposta negli appunti preparati ma non sa rispondere.
Che figuraccia! pic.twitter.com/tWBxO17xEN— TELADOIOLANIUS (@TELADOIOLANIUS) January 4, 2018