Pittella e i corsi serali di comicità inconsapevole (un anno dopo)
Un anno fa il “pittellone” aveva iniziato a frequentare un corso serale di comicità inconsapevole:
A distanza di un anno il “pittellone” ne ha fatta di strada…
Un anno fa il “pittellone” aveva iniziato a frequentare un corso serale di comicità inconsapevole:
A distanza di un anno il “pittellone” ne ha fatta di strada…
Stavo a cercà porno derivati e m’è saltato fuori il sito del pd belluno ( PDBNetwork). Già notai il letargo anteriormente, che qui confermo. Faccene almeno i auguri pe Natale. E sinò mettece na pietra sopra. Che più che n letargo me somigli cadaverico.
Nello stesso articolo nel quale la piddina trevigiana Rubinato immagina di cogliere l’occasione del centenario della Prima guerra mondiale per sfondare verso l’Austria col trenino delle Dolomiti (coinvolgendo nell’opera i puster preventivamente inebriati a suon di boccaloni di birra, speck e jodel), l’anch’essa trevigiana senatrice piddina Puppato smonta il progetto del trenino.
Non è proprio lei “che smonta”: è l’articolista che, con larga fantasia, dota la senatrice di cotanta fermezza e potenza d’atto. Basta la parola:
[…] La senatrice trevigiana smonta anche il progetto del Treno delle Dolomiti. «Un’opera di tale portata necessità di una corretta analisi costi-benefici, anche sotto il profilo sociale ed ambientale».
Lei, la Puppato, neanche se n’era accorta d’aver “smontato” il progetto del trenino, convinta com’era d’aver pronunciato una frase d’assoluta circostanza, un tri-distillato di fuffa da usarsi tanto per commentare il progetto del ponte di Messina quanto quello di 15 metri di marciapiede giù in contrada.
Neghereste mai un’analisi costi-benefici (ovviamente corretta), soprattutto sotto il profilo sociale ed ambientale, ad un’opera di sì grande portata? Domanda: che nel protocollo d’intesa firmato con la provincia autonoma di Bolzano si vada, senza indugio alcuno, al getto del primo di enne piloni in cemento armato, o che sia prevista (anche) un’analisi preventiva dei costi-benefici che consideri (anche) gli aspetti sociali e ambientali?
(per fortuna che a vigilare ci sono quelli del PD coadiuvati dai giornalisti del Corriere…)
Ancora sul duenino delle Dolomiti (quando sarà, se sarà, lo chiameremo trenino). Arriva, dal PD della bassa, un invito “a rimanere con i piedi per terra“. Badate con quale… terrena argomentazione la piddina Rubinato stia con i piedi per terra. Ritiene, la piddona, nientepopodimeno, che uno sbocco ferroviario verso l’Austria sia obiettivo strategico che andrebbe perseguito “cogliendo a livello nazionale l’occasione del centenario della Prima guerra mondiale“.
Nientedimeno.
Ora io temo, fortemente temo, che sventolare l’argomento del centenario della Prima guerra mondiale (dell’inizio? della fine? della vittoria? della sconfitta? dell’annessione?) non sia il modo migliore per perseguire, insieme ai sudtirolesi (anche se la piddina s’immagina una spinta “nazionale”), l’obiettivo “strategico” di uno sbocco verso l’Austria. No, non credo proprio.
Dubito, fortemente dubito, che con questo “gagliardo vessillo” si possa galvanizzare quella gente: al massimo, richiamando il centenario, puoi fare qualche progetto di recupero di qualche trincea (quelli della serie stiamo vicini-vicini) o mettere in piedi qualche compassata cerimonia che ricordi quella mattanza e che “sia-di-monito-per-tutta-l’umanità-ma-oggi-collaboriamo-e-siamo-in-pace-amen”.
E questa trevigiana, del PD, è quella sveglia eh!
[…] Un invito pressante a rimanere con i piedi per terra arriva anche dalla parlamentare trevigiana del Pd, Simonetta Rubinato. «Credo che sia strategico porsi l’obiettivo di uno sbocco ferroviario diretto del Veneto verso l’Austria, cogliendo a livello nazionale l’occasione del centenario della Prima guerra mondiale. […]».
Il peones piddino, parlando delle fusioni dei comuni, rigurgita:
«Spesso i sindaci vengono descritti come conservatori, soprattutto quelli montani, però ci si dimentica che le uniche iniziative per ridurre il numero di Comuni e renderli più efficienti sono proprio quelle degli amministratori locali».
A parte che se una legge statale (rinforzata da una spinta regionale) ti dice, sostanzialmente, che te lo ficca in culo d’autorità se non unisci i servizi o ti fondi fino a 3000 abitanti (5000 in pianura), non è che ti resta molta alternativa: magari temporeggi, chiedi una proroga dei termini, ma alla fine “quello devi fare”. No?
Ma oltre a ciò il piddino, probabilmente a sua insaputa, si produce in un’affermazione, diciamo, tragicomica: allorquando sostiene che i sindaci, soprattutto quelli montani, vengono descritti come conservatori…”
Conservatori?
Ma se hanno mandato a puttane il Bim-Gsp!!
che a quest’ora, se non ci fosse stato il “buon” Bottacin ad “immolarsi”, il buco avrebbe superato la soglia dei 100 milioni di euri.
Conservatori un cazzo!
(vi pare che gentaglia di tal fatta, che stava di fatto “coltivando” un cadavere in avanzatissimo stato di putrefazione, possa essere additata – anche solo per scherzo – come “esempio” di iniziative tese a “rendere i comuni più efficienti”? Ma dai!!!)
E’ bellissimo, detto dai Deportati PD; retwittato da un piddino autonomoide della Val d’Ossola, poi, è orgasmico. La montagna sarà salvata dagli immigrati. Dopo che i montanari, autoctoni, se ne saranno andati. Un progetto effervescente.
Però è vero. E la conferma ce l’abbiamo in casa: demografia a Lozzo di Cadore: lo straniero ‘tiene’, l’italiano no. Gli immigrati si stanno sostituendo nella filiera produttiva, anche in ragione del fatto che “loro resistono” mentre gli autoctoni se ne devono andare. Quindi, cari autoctoni, intanto aprite le chiappe, al resto ci pensiamo dopo.
(liberamente ispirato da Il sostitutore degli autoctoni)