E’ uno spasso stare a sentire quelli del PUDE (tra i quali quelli del PD si distinguono che è ‘na meraviglia) che descrivono scenari apocalittici nel caso d’uscita dell’Italia dall’euro (dall’euro, non dall’Europa, per quanto la UE sia a mio avviso poco più di una baraccopoli). E’ uno spasso perché quando parlano è come se tirassero fuori il breviario del “giovine europeista” e andassero tutti quanti a leggere a pagina 31, per dire, la frase di rito che si legge in queste circostanze. Poi gli fai una domandina “a latere”, non quelle cattive, quelle normali che pescano nella storia passata, e si liquefano.
Nessuno fra chi ritiene che oggi sia quanto meno opportuno andarsene via di corsa da questa orrenda scelta “politica” (ma è semplicemente vitale) nasconde che l’uscita non sarà una passeggiatina, che quindi qualche problema lo dovremo affrontare così come l’abbiamo affrontato “entrando” nell’euro. Riguardo alle ipotesi di corsa agli sportelli (bank run) e del crollo del valore dei risparmi, distillato di stupidaggini creato ad arte per fare terrorismo nelle coscienze meno preparate, vale la pena di leggere questo articolo di Alberto Bagnai:
Euro, quelli che ‘se ne usciamo ci sarà la corsa agli sportelli’
[di Alberto Bagnai – leggi tutto su il Fatto Quotidiano]
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Permettetemi di concludere con la madre di tutte le dilettantesche scemenze: l’idea spesso espressa da economisti improvvisati secondo cui la famosa svalutazione del 50% (che non sarebbe tale perché i partner lo impedirebbero, come ho detto sopra) abbatterebbe del 50% in una notte (che non sarebbe una notte perché i riallineamenti anche ampi normalmente prendono almeno un anno) i nostri risparmi.
Scusate, ma i risparmi a cosa servono? In sintesi, a tirare a campare quando si smette di lavorare, no? Ora, io mi chiedo: ma voi, che oggi fate la spesa sotto casa, a 65 anni prenderete ogni giorno l’aereo per farla a Manhattan? Così, per sapere… I cialtroni terroristi sistematicamente confondono il valore esterno della moneta (il suo tasso di cambio) con quello interno (il suo potere di acquisto). Se l’euro si svalutasse del 50%, significherebbe (a spanna) che un dollaro costerebbe del 50% in più. Ma voi il latte sotto casa lo comprate in dollari? L’obiezione (ridicola) è: “Ma le materie prime si comprano in dollari!”. Ma ragazzi: il costo delle materie prime è solo una parte del costo finale del prodotto, le strategie di prezzo delle imprese sono orientate a comprimere i margini in caso di svalutazione per evitare di perdere quote di mercato, ecc. ecc. La morale della favola è che gli studi più recenti ci dicono che nei paesi europei una svalutazione si trasferisce sull’indice dei prezzi al consumo per circa il 23% nel lungo periodo. Quindi anche una svalutazione del 50%, del tutto improbabile, farebbe aumentare l’indice dei prezzi al consumo al massimo del 0.5×0.23=11.5% distribuito su più di un anno. Il che significa, in buona sostanza, che anche in questo scenario catastrofico l’incremento del tasso di inflazione su base annua sarebbe al massimo di 6 punti, sempre nell’ipotesi che il governo non attui contromisure, come, ad esempio, ridurre le accise sulla benzina messe da Monti, guarda un po’, per difendere l’euro. Se invece la svalutazione fosse di un più realistico 20%, come fra 1992 e 1993, l’impatto sull’inflazione in base annua sarebbe di due punti. Proprio quei due punti in più di inflazione che il buon Stefano Fassina chiede alla Bce di provocare… per difendere l’euro!
Ehi, amici, come devo dirvelo? Se tanto svaluteremo dentro o fuori dall’euro, se per difendere l’euro sarebbe opportuno che la Bce provocasse un’inflazione analoga a quella che ci aspetta se ne usciamo, e se per difendere l’euro dobbiamo mettere nuove imposte sulla casa e nuove accise (e in Italia un’accisa è per sempre), mi spiegate a cosa ci serve restare dentro l’euro? A sentirci bravi come i tedeschi? Se avete un complesso di inferiorità parlatene con uno psicanalista: farete felici il vostro (o la vostra) partner. Un economista, se non è un cialtrone, non vi dirà niente di diverso da quanto trovate scritto qui.
p.s. altra ottima disamina sull’argomento (cosa succederebbe ai risparmi in caso di uscita dall’euro) la potete trovare su vincitori e vinti.