Museo della Latteria: a quanto vedo poteva rimanere aperto tutta l’estate
Faccio seguito all’articolo “Scendono in campo i professionisti” scritto il 3 agosto scorso, relativo alla realizzazione di un nuovo allestimento per il Museo della Latteria (cui si affiancano anche lavori edili indirizzati, fra l’altro, all’adeguamento dei servizi per persone diversamente abili).
In quell’articolo rilevavo e mi ponevo la domanda, in relazione alla “necessaria” chiusura estiva del museo: “risultava troppo complicato scegliere di fare i lavori in autunno o in primavera?“.
Avevo personalmente rinunciato a qualsiasi “pretesa” (di tenere aperto il museo nella stagione estiva) in ragione del supposto fervore con cui i lavori si sarebbero messi in moto. Ed infatti qualcosa si è messo in moto. Una prima conquista dalla discesa in campo dei professionisti è stata infatti raggiunta: lo svuotamento dagli oggetti che occupavano il museo.
Ebbene sì, il museo risulta oggi svuotato. L’eccezionalità della cosa si capisce di più se si pensa che sono trascorsi i mesi di giugno, luglio ed agosto (la riunione di avvio del progetto è avvenuta il 25 marzo 2009, trascuro i mesi di aprile e maggio …). Ora, non so se siete disposti a credermi, il lavoro svolto finora non richiede, alla grande, più di 4 giornate di lavoro di due persone (per il museo ne basterebbero 2, ma ho incluso anche lo smontaggio-disfacimento dei pannelli della “mostra del GAL” presente nella sala interna del museo).
E’ fuor di dubbio che la chiusura del museo per tutta la stagione turistica ha regalato la possibilità di operare con grande tranquillità, niente da dire. Ma alla luce di quanto mi è dato vedere, visto lo stato dei lavori fin qui svolti (meglio, non svolti) la soluzione migliore sarebbe stata quella di tenere aperto il Museo della Latteria almeno fino al 20 agosto (è o non è una forte attrattiva turistica?), periodo oltre il quale poteva essere ragionevolmente chiuso per iniziare i lavori veri e propri.
Noi volontari non avremmo fatto questo “errore” ma, si sa, i volontari decidono con il cuore, mentre i professionisti usano qualcos’altro, la ragione. E’ per questo che, alla fine, comunque vadano le cose, i professionisti hanno sempre ragione (la usano sempre).
Aggiungo che, ad oggi, non sono pervenuti al Direttivo del museo, per una loro valutazione, né il progetto degli adeguamenti strutturali né quello dell’allestimento (a suo tempo era stato chiarito, oltre che dal Sindaco anche dai professionisti impegnati nell’opera, che le valutazioni del Direttivo sarebbero state tenute in debito conto).
Devo dedurre, a questo punto, che qualcosa è andato storto.
Sono altrettanto certo che ora, passato il caldo soffocante, i lavori riprenderanno con una nuova lena. Sarebbe infatti nefasto fare paragoni del tipo: se ci sono voluti tre mesi per disfare il museo, quanti ce ne vorranno per rifarlo? Vedrete che per Natale tutto sarà a posto (e sicuramente i professionisti non si dimenticheranno di preparare un grazioso presepe).