gli apostoli cadorini del ‘porta a porta’
Fra tutti i sindaci c’è una categoria che potremmo chiamare, in ragione degli ultimi avvenimenti connessi alla raccolta differenziata, del “porta a porta“.
Sembrano usciti da un’ultima cena con il gravame di diffondere al volgo il … verbo differenziatorio. Hanno da poco iniziato la loro opera apostolica. La congrega è capitanata, sembra, dal sindaco di Lozzo, in quanto “più bravo degli altri”.
Ma ecco un altro esempio di opera apostolica. Il vice sindaco di Ospitale di Cadore Fausto Giacomazzi (Gazzettino):
[…]«Per noi si tratta di una vera e propria svolta. Partiremo nel mese di maggio, ma prima provvederemo a informare la popolazione sul nuovo sistema di conferimento dei rifiuti. A tale proposito, abbiamo promosso per domani sera un incontro pubblico in cui sveleremo tutti i dettagli di questo importante passaggio».
Ditemi: è vero o non è vero che si tratta di opera apostolica?
Ci sono tutti gli elementi semantici:
- “Per noi si tratta di una vera e propria svolta ….” (ecco la purificazione)
- “Partiremo ….” (è un viaggio di speranze quello che stiamo per fare …)
- “ma prima provvederemo a informare …” (ecco l’elemento rassicurante)
- “A tal proposito abbiamo promosso” (quindi noi abbiamo fatto il possibile)
- “sveleremo tutti i dettagli …” (l’apoteosi, il mistero viene svelato)
- “importante passaggio” (dunque è solo un passaggio, la strada è ancora lunga)
Deve esserci un prete a coordinare tutti questi messaggi comunicativi. Non tanto per l’opera apostolica che li adombra, quanto per l’efficace e sopraffina tecnica comunicativa. La religione, lo sappiamo, è da secoli maestra di marketing. Dopo aver svelato (nei dettagli) il mistero del “porta a porta”, diamo un colpetto anche a quello di “Medjugorie”?
Foto: Flickr (Latente)